lunedì 11 luglio 2022

Da u recantu, Giasseira e Idrolitina

Giasseira: opera e fotografia di Gris de lin

La Giasseira
I miei nonni possedevano una bellissima ghiacciaia.
Erano i primi anni cinquanta del secolo scorso.
Il suo colore annunciava già la frescura che conservava dentro.
Era un verdolino chiaro come le pozze di certi ruscelli.
Sembrava un grosso comó con cassetti laterali foderati di alluminio, nascosti dietro due porte dentro cui finivano delle sbarre di ghiaccio.
Il ghiaccio arrivava su un carrozzino grondante acqua, guidato da un uomo con un lungo grembiule di gomma e due lunghe pinze con cui veniva afferrato per finire nella Giasseira, con la nonna dietro con uno straccio a seguire la scia.
C’erano nel mobile di legno altri cassetti in cui venivano messe le provviste da conservare.
Sul fondo un recipiente da cui un rubinetto scaricava quel che rimaneva del ghiaccio.
Non so per quale motivo il burro era sulla credenza in una ciotola d'acqua.
Sono passati anni dal giorno in cui a malincuore ce ne siamo sbarazzati.
Anche perché quando la Giasseira che più non era adibita al servizio per cui era nata e relegata in magazzino per noi bambine era un oggetto speciale con cui giocare.
Le sue porte, i suoi cassetti, potevano accogliere segreti e giochi.
 

Gris de lin: Litografia del 1935

Gris de lin: Gazon, l'inventore dell'Idrolitina, lo era anche della Pasticca del Re Sole e aveva disturbato Trilussa per pubblicizzarla

Idrolitina
In casa nostra quando non avevamo ancora il frigidaire (oggi devo ammettere per fortuna), perché era la sola possibilità di uscita senza accompagnamento, quella di andare a prendere l'acqua fresca alla fontana nella piazza.
In coda si aspettava il proprio turno, perché l'ora era quella del pranzo per tutti.
Era una bella Fontana (1) con capelvenere sulle pietre, mentre la vasca di raccolta faceva parte di due fontane scomparse dalle scale della Confraternita dei Neri con due sirene da cui sgorgava l'acqua.
Della scala con le sirene sono rimaste solo poche foto.
La fontana ormai imbruttita e vituperata non serve più a nessuno.
Una volta arrivate in cucina quelle bottiglie gocciolanti con chiusura a scatto, naturalmente dopo esserci spruzzati e rinfrescati con gli altri bambini, doveva trasformarsi in acqua con le bollicine.
Si estraevano due bustine di IDROLITINA, una polverina bianca contenuta in due strisce di carta velina e senza farle spandere si infilavano nel collo della bottiglia.
Era fantastica quell'acqua pizzichina!
Mai come in questo caso è opportuno dire «Acqua passata».

Gris de lin

(1) n.d.r.: in Camporosso (IM), zona intemelia