martedì 21 maggio 2019

I bagni di mare e le vacanze a Sanremo (IM) a fine XIX secolo

Fra le palme del giardino dell’Hotel Victoria a Sanremo (IM) - Fonte: Archivio Moreschi
L'istituto vuole essere un esempio di scuola moderna e innovativa e l'attenzione non è rivolta solo all'istruzione e all'educazione delle allieve, temi fondanti del dibattito pedagogico dell'epoca, ma anche al loro benessere fisico: locali adatti alle attività scolastiche, norme igieniche severe che educano alla pulizia e al buon mantenimento del corpo, educazione fisica, una alimentazione attenta e adeguata, attività all'aria aperta e, durante l'estate, un benefico soggiorno marino. Novità per un'epoca in cui le vacanze non erano consuetudine e la decisione di una villeggiatura marina dimostra ancora una volta come l'INFM fosse all'avanguardia rispetto a molti altri collegi italiani. 

I soggiorni marini a Sanremo vengono organizzati a partire dagli anni Settanta fino alla fine dell'Ottocento e, inizialmente pensati per quelle alunne che rimanevano in collegio durante l'estate, o perché orfane e senza famiglia o perché provenienti da regioni lontane e impossibilitate a sostenere lunghi viaggi per raggiungere casa, costituiscono una nuova opportunità per le ragazze in un periodo in cui la villeggiatura, soprattutto quella marina, era cosa piuttosto rara. Sono gli anni in cui nasce la moda del soggiorno estivo al mare, o meglio dei "bagni di mare" come si usava dire all'epoca, e l'amministrazione comunale di Sanremo discute circa la possibilità di sviluppare il proprio settore turistico proponendo la cittadina ligure come destinazione ideale per un soggiorno marino anche durante i mesi estivi.
Villa Berigo (al centro della fotografia Adele Bianchi dei Conti Roverizio di Roccasterone) - Fonte: Archivio Moreschi
A partire dagli anni Cinquanta dell'Ottocento il soggiorno marino invernale, inizialmente considerato come una vera e propria terapia per i malati di polmoni che raggiungevano la Costa Azzurra e la Riviera Ligure da ogni parte d'Europa, diventa una moda tra la nobiltà e la ricca borghesia e "già dal 1855 Adele Bianchi dei Conti Roverizio di Roccasterone contribuisce alla creazione di una colonia turistica con la costruzione di Villa Berigo per affittarla nei mesi invernali... e nel 1864 su progetto di Giovenale Gastaldi viene aperto l'Hotel Victoria, un grande albergo con grandi saloni di rappresentanza e un giardino digradante verso il mare con piante esotiche e rare".
La Riviera scopre il turismo e vuole potenziare questa nuova e redditizia attività, come si legge in numerosi verbali del Consiglio comunale di Sanremo in cui si sottolinea "l'importanza di fare ogni possibile sforzo per rivaleggiare con altre città limitrofe, procurarci quelle migliorie e comodità, con opere di progressivo benessere, atte a soddisfare la Colonia forestiera, che va sempre crescendo a vantaggio del paese" e si propone la costruzione di stabilimenti balneari, evidenziando "i vantaggi che arrecherebbe uno stabilimento per i bagni di mare... e quanto importi far sì che Sanremo, oltre a essere stazione climatica invernale, diventi anche stazione balneare, tale da poter rivaleggiare con le più importanti e cospicue della Riviera".
I giornali locali sostengono questa idea e teorizzano la costruzione di veri e propri stabilimenti balneari, anche perché "se si eccettua Genova, che mal si presta a una vera stazione balnearia, e il paese di Pegli adornato da un magnifico stabilimento, sebbene ora vada diventando insufficiente, e la città di Alassio che ne sta aprendo uno abbastanza comodo, niun'altro paese incontriamo nella nostra Liguria che possa corrispondere al desiderio dei bagnanti, appunto perché mancano tutte le comodità richieste dai bisogni e anche, se vuoi, dai capricci da chi va cercando nell'acqua la miglior salute".
E il Comune di Sanremo non si lascia scappare l'occasione per comunicare il suo potenziale ruolo di città di vacanza estiva ospitando il collegio simbolo della nuova Italia unita che accoglie ragazze provenienti da ogni parte del Paese e che potranno raccontare il loro straordinario soggiorno, facendosi portavoce delle bellezze e della salubrità del luogo.
Nel 1870 il Consiglio comunale esamina la richiesta dell'INFM che vorrebbe mandare a Sanremo le proprie allieve per "prendere i bagni di mare" e chiede di apprestare un conveniente alloggio. Riferisce il relatore che, "trattandosi di accreditare sempre più il clima e la posizione di questa città, si è creduto di fare pratiche per vedere se era possibile trovare un alloggio nel convento delle monache Turchine, ma è stata dimostrata l'impossibilità di servirsi del convento. Si è quindi incaricata la Giunta per fare le opportune ricerche a vedere se potesse profittarsi di uno degli alberghi che nell'estate sogliono tenersi chiusi e a tal fine è concesso un contributo per le spese fino a lire mille".
Le prime notizie che attestano l'inizio di una tradizione che durerà quasi ininterrotta fino alla fine del secolo sono riportate con un certo orgoglio dalla stampa locale che segnalava la presenza di turisti in rubriche dedicate dove venivano registrati attentamente nomi, provenienza, durata e indirizzo del soggiorno di "forestieri" italiani e stranieri...

di Cinzia Ballesio, Le figlie dei militari - Una scuola nuova per le donne della nuova Italia, Neos edizioni