sabato 25 novembre 2023

Due antiche monete romane rinvenute presso Cima Marta

Ruderi di caserme della seconda guerra mondiale a Cima Marta (IM). Fonte: mapio.net

La prima notizia riguarda un rinvenimento avvenuto al di fuori dell’area indagata, ma non distante da essa, nel primo decennio del secolo attuale. Si tratta di due monete, in particolare di due assi d’argento romani, trovate casualmente in superficie presso Cima Marta (2138 m), in valle Argentina, lungo la strada che arriva da Monesi: questa è una frazione del comune di Triora, in provincia di Imperia, non lontano dal confine con il Piemonte e con la Francia.
La localizzazione è riportata con la lettera A nella carta di sintesi già richiamata; le monete sono ora conservate presso il “Museo Storico di Nucetto e dell’Alta Val Tanaro” <22.
 

fig. 5 - Denario in argento di Tito, da Cima Marta. Fonte: Paolo Demeglio, art. cit. infra

a. Denario in argento di Tito (fig. 5)
D/ IMP.T.CAES.VESPASIAN.AUG.P.M
Testa laureata, lato sx.
R/ TR.P.IX.IMP.XV COS.VIII.P.P
Delfino con tripode.
Denario in argento dell’imperatore Tito, zecca di Roma, diametro mm 19; è una terza emissione battuta tra l’inizio dell’80 d.C. e la fine di giugno dello stesso anno: la datazione è precisa poiché, oltre alla XV salutatio imperatoria e all’VIII consulatus, l’iscrizione riporta la IX tribunicia potestas, che è terminata proprio alla fine di giugno <23. Si tratta di una variante del tipo RIC, II, p. 119, 27 e tav. III, 50, dove l’iscrizione sul D/ inizia con IMP.TITUS (e non con la sola T) e l’iscrizione sul R/ è continua, mentre in questo esemplare è interrotta da uno spazio.
Il delfino sul tripode rappresenta Apollo: forse fu l’eruzione del Vesuvio a portare all’emissione di una serie numismatica di supplicatio con simboli degli dei su pulvinaria <24.
 

fig. 6 - Denario in argento di Traiano, da Cima Marta. Fonte: Paolo Demeglio, art. cit. infra

b. Denario in argento di Traiano (fig. 6)
D/ IMP.CAES.NERVA.TRAIAN.AUG.GERM
Testa laureata, lato dx.
R/ P.M.TR.P.COS.III.P.P
Vittoria seduta, lato sx; tiene una patera e una palma.
Denario in argento dell’imperatore Traiano, zecca di Roma <25, diametro mm 19; emessa nel 100 d.C. sulla base dell’iscrizione che riporta il III consulatus. Si tratta del tipo RIC, II, p. 247, 41.
Le monete battute sotto il II e il III consolato che riportano sul R/ la Germania o la Vittoria sedute richiamano a campagna contro i Germani che Traiano stava conducendo al momento della morte di Nerva e quindi della sua nomina a imperatore <26.
Il ritrovamento, seppure non avvenuto sulla sommità di Cima Marta, risulta comunque in altura e pare testimoniare una frequentazione dei passi e delle vie che mettevano in comunicazione le aree limitrofe: in questo senso può essere accostato a quello avvenuto in frazione Viozene di Ormea <27.
[NOTE]
22 Ringrazio il responsabile, Filippo Nicolino, per la preziosa opera di recupero e conservazione delle memorie locali; devo la segnalazione alla consueta cortesia di Giammario Odello, la cui conoscenza del territorio è profonda e la cui attenzione per lo stesso è sempre vigile.
23 RIC, II, p. 113.
24 Ivi, p. 114.
25 Quasi tutte le monete di Traiano vengono dalla zecca di Roma: ivi, p. 234.
26 Ivi, p. 238.
27 Cfr. il testo di Tiziana Casaburi, scheda n. 9 e relativa carta.
Paolo Demeglio, Archeologia a Santa Giulitta e in Alta Val Tanaro: una dinamica diacronica e diatopica in (a cura di) Paolo Demeglio, Un paesaggio medievale tra Piemonte e Liguria. Il sito di Santa Giulitta e l’Alta Val Tanaro, Heredium - Collana della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino -, n. 1-2019