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Torri Superiore, Ventimiglia (IM), prima del recupero. Fonte: Diletta Gianfranceschi e Michela Mazzucchi, Op. cit. infra |
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Torri Superiore, Ventimiglia (IM), dopo il recupero. Fonte: Diletta Gianfranceschi e Michela Mazzucchi, Op. cit. infra |
La permacultura è stata ideata all’incirca 30 anni fa da Bill Morrison e David Holmgren (dal cui testo “Permacultura, Principi e percorsi oltre la sostenibilità” è stato preso lo schema sottostante, che ben riassume la poliedricità del termine permacultura); in Italia la permacultura è stata introdotta nel 2000, proprio grazie agli ecovillaggi: è infatti stato per mezzo dell’ecovillaggio di Torri Superiore che due insegnanti dell’accademia spagnola hanno tenuto in Italia il primo corso (a oggi sono attivi corsi di permacultura anche nel nostro paese).
Ma cosa significa Permacultura? Anzitutto è bene delineare la complessità che è sottesa al concetto: la permacultura è una modalità di progettazione di insediamenti umani ecosostenibili, fondati sulla centralità del territorio; il termine deriva dall’inglese Permanent-Agricolture poichè una delle idee base è il passaggio da colture annuali energivore a colture pluriennali con bassi consumi di energia e ridotto impiego di lavoro umano.
Tuttavia la permacoltura non ha solo a che fare con la visione di una agricoltura permanente o sostenibile, ma si è evoluta in una cultura permanente della sostenibilità, che va ad abbracciare tutti i campi della progettazione di un insediamento umano e del suo inserimento nel contesto.
[...] Torri Superiore: “Ai piedi delle Alpi liguri, a pochi chilometri da Ventimiglia e dal confine francese, è stato per sette secoli un piccolo borgo di contadini e per un altro mezzo secolo un diroccato labirinto di pietre abbandonato dai suoi abitanti, che nel secondo dopoguerra preferirono trasferirsi nel paese poco più a valle o lasciare la Liguria per una delle grandi città industriali del Nord Italia. Poi la forza di un’idea lo ha riportato in vita. Erano gli anni ’80 quando una coppia torinese si mise in testa di recuperare il borgo e renderlo di nuovo abitabile. Riuscirono a comprare alcune stanze e fondarono l’Associazione Torri Superiore. Il primo passo fu rintracciare i proprietari di tutti i 160 vani che compongono il villaggio e acquistarli. «Passammo i primi tre anni solo a esplorare, mappare e cercare di capire cosa dovevamo comprare e da chi», racconta Lucilla Borio, che, insieme a uno sparuto gruppetto di coraggiosi, fu tra i primi a trasferirsi nel villaggio nel ’95, quando c’erano solo tre stanze agibili, e oggi ne coordina le attività. Seguirono anni di lavori e cantieri. Residenti della comunità, soci, simpatizzanti e gruppi di volontari provenienti da tutta Europa, con pazienza e olio di gomito, sgombrarono le macerie, ricostruirono le fondamenta e i tetti, rinforzarono muri e archi, lastricarono sentieri e recuperarono centinaia di muretti a secco per le terrazze agricole che, come nel resto della Val Bevera, ricoprono anche il territorio scosceso intorno a Torri. Progettare la ristrutturazione di un borgo medievale in mezzo alla natura selvatica delle Alpi liguri e ricorrere alle pratiche della bioedilizia fu tutt’uno.” <16
16 Dal sito Greennews, rubrica di Giorgia Marino: Ripopolare la montagna. L’esempio dell’ecovillaggio di Torri Superiore
Diletta Gianfranceschi e Michela Mazzucchi, Ecovillaggi. Architettura e sostenibilità, Tesi di Laurea, Politecnico di Milano 1863, Anno Accademico 2016-2017
Ma cosa significa Permacultura? Anzitutto è bene delineare la complessità che è sottesa al concetto: la permacultura è una modalità di progettazione di insediamenti umani ecosostenibili, fondati sulla centralità del territorio; il termine deriva dall’inglese Permanent-Agricolture poichè una delle idee base è il passaggio da colture annuali energivore a colture pluriennali con bassi consumi di energia e ridotto impiego di lavoro umano.
Tuttavia la permacoltura non ha solo a che fare con la visione di una agricoltura permanente o sostenibile, ma si è evoluta in una cultura permanente della sostenibilità, che va ad abbracciare tutti i campi della progettazione di un insediamento umano e del suo inserimento nel contesto.
[...] Torri Superiore: “Ai piedi delle Alpi liguri, a pochi chilometri da Ventimiglia e dal confine francese, è stato per sette secoli un piccolo borgo di contadini e per un altro mezzo secolo un diroccato labirinto di pietre abbandonato dai suoi abitanti, che nel secondo dopoguerra preferirono trasferirsi nel paese poco più a valle o lasciare la Liguria per una delle grandi città industriali del Nord Italia. Poi la forza di un’idea lo ha riportato in vita. Erano gli anni ’80 quando una coppia torinese si mise in testa di recuperare il borgo e renderlo di nuovo abitabile. Riuscirono a comprare alcune stanze e fondarono l’Associazione Torri Superiore. Il primo passo fu rintracciare i proprietari di tutti i 160 vani che compongono il villaggio e acquistarli. «Passammo i primi tre anni solo a esplorare, mappare e cercare di capire cosa dovevamo comprare e da chi», racconta Lucilla Borio, che, insieme a uno sparuto gruppetto di coraggiosi, fu tra i primi a trasferirsi nel villaggio nel ’95, quando c’erano solo tre stanze agibili, e oggi ne coordina le attività. Seguirono anni di lavori e cantieri. Residenti della comunità, soci, simpatizzanti e gruppi di volontari provenienti da tutta Europa, con pazienza e olio di gomito, sgombrarono le macerie, ricostruirono le fondamenta e i tetti, rinforzarono muri e archi, lastricarono sentieri e recuperarono centinaia di muretti a secco per le terrazze agricole che, come nel resto della Val Bevera, ricoprono anche il territorio scosceso intorno a Torri. Progettare la ristrutturazione di un borgo medievale in mezzo alla natura selvatica delle Alpi liguri e ricorrere alle pratiche della bioedilizia fu tutt’uno.” <16
16 Dal sito Greennews, rubrica di Giorgia Marino: Ripopolare la montagna. L’esempio dell’ecovillaggio di Torri Superiore
Diletta Gianfranceschi e Michela Mazzucchi, Ecovillaggi. Architettura e sostenibilità, Tesi di Laurea, Politecnico di Milano 1863, Anno Accademico 2016-2017
5.2.3 Torri Superiore, Ventimiglia, Imperia, Italia
Il villaggio Torri Superiori è un borgo medievale risalente al XIII secolo, situato ai piedi delle Alpi liguri a pochi Km dal Mar Mediterraneo. Nel corso del XIX secolo il borgo è stato lentamente abbandonato e lasciato nel totale degrado. Nel 1989 un gruppo di persone, costituitasi in Associazione culturale senza scopo di lucro, decide di eleggere il borgo di Torri Superiori a luogo ideale in cui avviare un’operazione, definita dai fondatori stessi di “riciclaggio urbanistico”, finalizzata non solo al recupero architettonico del patrimonio abbandonato ma anche alla «possibilità di trasferire in quegli spazi recuperati la propria residenza e le proprie capacità professionali (…). Un progetto dove far convivere la ricerca personale di un´esistenza in armonia con l´ambiente circostante e con il proprio mondo interiore, con quel senso di responsabilità verso i beni collettivi (la Res Publica)(…)» <23.
Tra gli obiettivi dello statuto:
- Acquisizione e recupero del borgo e dei terreni circostanti;
- Avvio di un complesso di attività economiche (artigianato, agricoltura, formazione);
- Insediamento stabile o temporaneo dei propri associati secondo una struttura di tipo comunitario;
- Realizzazione di una struttura ricettiva - culturale;
- Costituzione di un centro di studi e ricerca sui temi del rispetto ambientale e della tutela dei diritti umani.
L'Associazione (costituitasi in seguito in società cooperativa) si propone anche l’obiettivo di finalizzare tutte le energie, economiche e operative, alla rivitalizzazione del borgo medievale.
Il progetto di restauro è stato quindi condotto provvedendo dapprima all’acquisizione delle aree e dei fabbricati e successivamente all’elaborazione di un progetto di massima che è stato sottoposto all’amministrazione comunale <24. Le linee guida del progetto prevedevano la conservazione e la riqualificazione dei caratteri medievali dell’intero complesso, e l’utilizzo, ove possibile, di materiali naturali ed eco-compatibili, disponibili localmente, in stretta armonia con l’identità del luogo.
Con l’intento di animare l’economia del borgo sono state coinvolte nel progetto di recupero piccole ditte locali. Attraverso, invece, l’organizzazione di campi di lavoro internazionale, l’aiuto dei residenti e dei volontari sono state realizzate importanti opere di bonifica dei terreni abbandonati e di ripristino dei sentieri locali per uso agricolo (circa 6000 mq) ed escursionistico.
Attualmente a Torri Superiori vivono stabilmente una ventina di persone (più i bambini), che condividono molti momenti della giornata tra cui i pasti. Ogni abitazione, tuttavia, dispone di una propria cucina.
I consumi energetici da fonti fossili sono stati ridotti attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili (solare termico) e attraverso l’uso di impianti ad alta efficienza energetica, quali pavimenti e pareti radianti, cucina solare. La gestione dei rifiuti è attuata attraverso raccolta differenziata e compostaggio degli scarti organici vegetali. La produzione in loco di ortaggi, frutta, verdura e di prodotti derivanti dall’allevamento di galline, capre e pecore soddisfa in parte il fabbisogno dei residenti. Il resto dei generi alimentari deriva tuttavia da produzioni biologiche locali.
La risorsa economica principale è costituita dagli introiti derivanti dall’istituzione della “Casa per ferie”, attraverso la quale si cerca di veicolare forme di turismo sostenibile. Infine per diffondere la cultura dell’ambiente e del benessere spirituale l’ecovillaggio organizza anche corsi e seminari sulla permacultura, sullo yoga, sulla ceramica, sulla facilitazione e il consenso, sull’autoproduzione di sapone, sull’ecovillage training.
[NOTE]
23 Testimonianza tratta da un documento fornito da un membro dell’ecovillaggio Torri Superiori
24 Per portare avanti gli scopi prefissati, tra cui il restauro del complesso e l’istituzione del centro culturale come opportunità lavorativa dei residenti stessi, l’associazione ha dovuto necessariamente costituirsi in società cooperativa “Ture Nirvane”. L’Associazione diviene quindi ente proprietario e garante, e la cooperativa ente di lavoro
Lorena Musotto, Insediamenti sostenibili della tradizione mediterranea. Il recupero dei saperi e delle conoscenze locali nei processi di pianificazione e progettazione contemporanea, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Napoli "Federico II", 2010
Il villaggio Torri Superiori è un borgo medievale risalente al XIII secolo, situato ai piedi delle Alpi liguri a pochi Km dal Mar Mediterraneo. Nel corso del XIX secolo il borgo è stato lentamente abbandonato e lasciato nel totale degrado. Nel 1989 un gruppo di persone, costituitasi in Associazione culturale senza scopo di lucro, decide di eleggere il borgo di Torri Superiori a luogo ideale in cui avviare un’operazione, definita dai fondatori stessi di “riciclaggio urbanistico”, finalizzata non solo al recupero architettonico del patrimonio abbandonato ma anche alla «possibilità di trasferire in quegli spazi recuperati la propria residenza e le proprie capacità professionali (…). Un progetto dove far convivere la ricerca personale di un´esistenza in armonia con l´ambiente circostante e con il proprio mondo interiore, con quel senso di responsabilità verso i beni collettivi (la Res Publica)(…)» <23.
Tra gli obiettivi dello statuto:
- Acquisizione e recupero del borgo e dei terreni circostanti;
- Avvio di un complesso di attività economiche (artigianato, agricoltura, formazione);
- Insediamento stabile o temporaneo dei propri associati secondo una struttura di tipo comunitario;
- Realizzazione di una struttura ricettiva - culturale;
- Costituzione di un centro di studi e ricerca sui temi del rispetto ambientale e della tutela dei diritti umani.
L'Associazione (costituitasi in seguito in società cooperativa) si propone anche l’obiettivo di finalizzare tutte le energie, economiche e operative, alla rivitalizzazione del borgo medievale.
Il progetto di restauro è stato quindi condotto provvedendo dapprima all’acquisizione delle aree e dei fabbricati e successivamente all’elaborazione di un progetto di massima che è stato sottoposto all’amministrazione comunale <24. Le linee guida del progetto prevedevano la conservazione e la riqualificazione dei caratteri medievali dell’intero complesso, e l’utilizzo, ove possibile, di materiali naturali ed eco-compatibili, disponibili localmente, in stretta armonia con l’identità del luogo.
Con l’intento di animare l’economia del borgo sono state coinvolte nel progetto di recupero piccole ditte locali. Attraverso, invece, l’organizzazione di campi di lavoro internazionale, l’aiuto dei residenti e dei volontari sono state realizzate importanti opere di bonifica dei terreni abbandonati e di ripristino dei sentieri locali per uso agricolo (circa 6000 mq) ed escursionistico.
Attualmente a Torri Superiori vivono stabilmente una ventina di persone (più i bambini), che condividono molti momenti della giornata tra cui i pasti. Ogni abitazione, tuttavia, dispone di una propria cucina.
I consumi energetici da fonti fossili sono stati ridotti attraverso il ricorso alle fonti rinnovabili (solare termico) e attraverso l’uso di impianti ad alta efficienza energetica, quali pavimenti e pareti radianti, cucina solare. La gestione dei rifiuti è attuata attraverso raccolta differenziata e compostaggio degli scarti organici vegetali. La produzione in loco di ortaggi, frutta, verdura e di prodotti derivanti dall’allevamento di galline, capre e pecore soddisfa in parte il fabbisogno dei residenti. Il resto dei generi alimentari deriva tuttavia da produzioni biologiche locali.
La risorsa economica principale è costituita dagli introiti derivanti dall’istituzione della “Casa per ferie”, attraverso la quale si cerca di veicolare forme di turismo sostenibile. Infine per diffondere la cultura dell’ambiente e del benessere spirituale l’ecovillaggio organizza anche corsi e seminari sulla permacultura, sullo yoga, sulla ceramica, sulla facilitazione e il consenso, sull’autoproduzione di sapone, sull’ecovillage training.
[NOTE]
23 Testimonianza tratta da un documento fornito da un membro dell’ecovillaggio Torri Superiori
24 Per portare avanti gli scopi prefissati, tra cui il restauro del complesso e l’istituzione del centro culturale come opportunità lavorativa dei residenti stessi, l’associazione ha dovuto necessariamente costituirsi in società cooperativa “Ture Nirvane”. L’Associazione diviene quindi ente proprietario e garante, e la cooperativa ente di lavoro
Lorena Musotto, Insediamenti sostenibili della tradizione mediterranea. Il recupero dei saperi e delle conoscenze locali nei processi di pianificazione e progettazione contemporanea, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Napoli "Federico II", 2010