Mario Calvino nasce a Sanremo il 26 Marzo 1875, si laurea a Pisa in Scienze Agrarie nel 1899 diventando più tardi libero docente della stessa disciplina. Nel 1901 è nominato Direttore della Cattedra ambulante di Porto Maurizio, Imperia, Olivicola e Orticola.
Nel 1909 si reca in Messico e in altre zone del Centro America per svolgere attività di ricerca e sviluppo delle agricolture locali insieme a Eva Mameli, una studiosa di botanica, valida e insostituibile collaboratrice, che diventerà sua moglie.
Nel 1917 sono entrambi a Cuba, a Santiago de las Vegas dove svolgono la loro attività di ricerca agronomica presso la locale Stazione Sperimentale.
In seguito si trasferiscono nel sud-est dell’isola, quando Calvino riceve l’incarico di fondare una stazione sperimentale per lo studio della canna da zucchero da parte di una ditta locale.
Molteplici sono i loro studi nel campo fisico e biologico ma mai disgiunti dall’applicazione pratica: Mario Calvino era convinto, infatti, che il miglioramento delle attività agricole avrebbe contribuito notevolmente al progredire delle condizioni sociali ed umane dei popoli.
I suoi numerosi viaggi all’estero gli permettono intanto di perseguire un’attenta opera di ricerca di piante adatte ad essere impiantate nel particolare clima di Sanremo, i cui semi vengono selezionati e spediti con regolarità alla Stazione “Orazio Raimondo”.
I primi semi di Persea drimifolia e di Casamiroa edulis, vengono inviati dal Messico nel 1909. Nel 1910 vengono piantati a Sanremo i primi esemplari di “Grapefruit” sempre inviati da Calvino dalla Florida. Nel 1938 esce una pubblicazione sulle varie specie e sulla coltivazione dell’Avocado e al Congresso Internazionale di Berlino presenta una relazione sulla diffusione a Sanremo di frutti tropicali e subtropicali.
Dopo il suo rientro in Italia nel 1925 come Direttore della Stazione Sperimentale di Floricoltura “Orazio Raimondo” sviluppa la coltivazione della Sterlitzia reginae.
Quanto detto mostra come Calvino sia stato un grande divulgatore della floricoltura: egli aveva intravisto lo sviluppo che avrebbe assunto la coltivazione dei fiori, ma soprattutto, grazie ai suoi contatti, Calvino compie una grande opera di introduzione di germoplasma subtropicale, anche australiano. Emerge così la sua grande opera di promotore dell’evoluzione genetica floricola: fu infatti il primo ad inculcare ufficialmente ai coltivatori la convenienza di occuparsi di ibridazione e selezione.
Fra le principali specie introdotte meritano di essere ricordate: Hedychium coronarium (India 1926), Dahlia Maxoni (Guatemala 1926), Photinia arbutifolia (California 1927), Anigozanthos Manglesi (Australia 1939).
Nel 1934 vi è notizia dell’introduzione del Chaemelaucium uncinatum e varie piante ornamentali come Oreopanax capitata, Trevesia palmata, Ficus sp, Sanseviera, piante da foraggio, da alcool e così via.
Tra i fondatori della Stazione Sperimentale per la Floricoltura “Orazio Raimondo”, Calvino ne rimane Direttore fino al 1950 quando è costretto a lasciare per raggiunti limiti di età; muore poco dopo, il 25 Ottobre 1951.
Il Prof. Alberto Pirovano ricordava così Mario Calvino: “C’era tra noi una comunanza di sentimenti: il fascino dell’ignoto, della via vergine, delle realizzazioni peregrine o difficili da conseguire. Vi è analogia fra lo spirito dell’esploratore che incede tra mille difficoltà alla scoperta di una terra, di una flora o di una fauna e lo sperimentatore che s’accinge a nuovi cimenti con metodologia necessariamente improvvisata, imperfetta, ma sua. Ed è da questa affinità di sentimenti che nasceva fra me ed il caro scomparso una reciproca stima e una salda fiducia attestata da fatti”.
Alfredo Moreschi, Calvino prof. Mario, Nuovo "Fiori di Liguria" (in ricordo del Professor Giacomo Nicolini), 2020
Nel 1909 si reca in Messico e in altre zone del Centro America per svolgere attività di ricerca e sviluppo delle agricolture locali insieme a Eva Mameli, una studiosa di botanica, valida e insostituibile collaboratrice, che diventerà sua moglie.
Nel 1917 sono entrambi a Cuba, a Santiago de las Vegas dove svolgono la loro attività di ricerca agronomica presso la locale Stazione Sperimentale.
In seguito si trasferiscono nel sud-est dell’isola, quando Calvino riceve l’incarico di fondare una stazione sperimentale per lo studio della canna da zucchero da parte di una ditta locale.
Molteplici sono i loro studi nel campo fisico e biologico ma mai disgiunti dall’applicazione pratica: Mario Calvino era convinto, infatti, che il miglioramento delle attività agricole avrebbe contribuito notevolmente al progredire delle condizioni sociali ed umane dei popoli.
I suoi numerosi viaggi all’estero gli permettono intanto di perseguire un’attenta opera di ricerca di piante adatte ad essere impiantate nel particolare clima di Sanremo, i cui semi vengono selezionati e spediti con regolarità alla Stazione “Orazio Raimondo”.
I primi semi di Persea drimifolia e di Casamiroa edulis, vengono inviati dal Messico nel 1909. Nel 1910 vengono piantati a Sanremo i primi esemplari di “Grapefruit” sempre inviati da Calvino dalla Florida. Nel 1938 esce una pubblicazione sulle varie specie e sulla coltivazione dell’Avocado e al Congresso Internazionale di Berlino presenta una relazione sulla diffusione a Sanremo di frutti tropicali e subtropicali.
Dopo il suo rientro in Italia nel 1925 come Direttore della Stazione Sperimentale di Floricoltura “Orazio Raimondo” sviluppa la coltivazione della Sterlitzia reginae.
Quanto detto mostra come Calvino sia stato un grande divulgatore della floricoltura: egli aveva intravisto lo sviluppo che avrebbe assunto la coltivazione dei fiori, ma soprattutto, grazie ai suoi contatti, Calvino compie una grande opera di introduzione di germoplasma subtropicale, anche australiano. Emerge così la sua grande opera di promotore dell’evoluzione genetica floricola: fu infatti il primo ad inculcare ufficialmente ai coltivatori la convenienza di occuparsi di ibridazione e selezione.
Fra le principali specie introdotte meritano di essere ricordate: Hedychium coronarium (India 1926), Dahlia Maxoni (Guatemala 1926), Photinia arbutifolia (California 1927), Anigozanthos Manglesi (Australia 1939).
Nel 1934 vi è notizia dell’introduzione del Chaemelaucium uncinatum e varie piante ornamentali come Oreopanax capitata, Trevesia palmata, Ficus sp, Sanseviera, piante da foraggio, da alcool e così via.
Tra i fondatori della Stazione Sperimentale per la Floricoltura “Orazio Raimondo”, Calvino ne rimane Direttore fino al 1950 quando è costretto a lasciare per raggiunti limiti di età; muore poco dopo, il 25 Ottobre 1951.
Il Prof. Alberto Pirovano ricordava così Mario Calvino: “C’era tra noi una comunanza di sentimenti: il fascino dell’ignoto, della via vergine, delle realizzazioni peregrine o difficili da conseguire. Vi è analogia fra lo spirito dell’esploratore che incede tra mille difficoltà alla scoperta di una terra, di una flora o di una fauna e lo sperimentatore che s’accinge a nuovi cimenti con metodologia necessariamente improvvisata, imperfetta, ma sua. Ed è da questa affinità di sentimenti che nasceva fra me ed il caro scomparso una reciproca stima e una salda fiducia attestata da fatti”.
Alfredo Moreschi, Calvino prof. Mario, Nuovo "Fiori di Liguria" (in ricordo del Professor Giacomo Nicolini), 2020