giovedì 19 settembre 2019

Dopo sei miglia da Mentone si passa sul Ponte di San Luigi...

Uno scorcio della zona di Ponte San Luigi
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A sinistra della strada per Ventimiglia, sulla cima di una roccia alta, c'è un castello, chiamato Castello d’Appio; si vede anche una torre e un edificio che sembra progettato per essere un osservatorio. Tali edifici, intervallati da alti promontori, rocce scoscese e alberi pregiati, offrono un magnifico spettacolo; trovandosi così vicini al mare appaiono ancor più pittoreschi.  Dalle rocce spaccate  emergono grandi quantità di gusci fossili e pietrificati; e mentre il sole brilla su di loro restituiscono varietà di tonalità ricche. Arrivando vicino a Ventimiglia si scopre una fortezza su un spuntone di rocce a sinistra. E ben posizionato a protezione della città, che, tuttavia, non richiede altra difesa rispetto alle rocce scoscese da cui è circondata. Dopo sei miglia da Mentone si passa sul Ponte di San Luigi, costruito su un burrone, su rocce, la cui altezza è alto  da trecentocinquanta a quattrocento piedi. Consiste di un arco unico di una portata immensa e di una costruzione così ammirevole che emula le opere dei Romani. L'acqua cade a cascata nel burrone sottostante dove è costruito un acquedotto, che accresce di molto lo scenario attorno al ponte. Una grossa e curiosa grotta o galleria è scavata tra le rocce vicine, ma abbiamo avuto solo il tempo di guardarla en passant. Il Ponte di San Luigi e l'acquedotto furono costruiti per ordine di Napoleone, e sarà come un monumento durevole in onore della sua mente robusta e intraprendente. I viaggiatori in Francia e in Italia troveranno spesso occasione di rinfrescare il suo ricordo con gratitudine; egli ha reso molto più facile e piacevole un viaggio, che, senza il suo aiuto, sarebbe stato un pellegrinaggio faticoso e pericoloso. C'è da sperare che il re di Sardegna completerà la strada così mirabilmente iniziata da Napoleone.  Ma dovrà decidere di intraprendere questa opera molto utile; molti anni sono destinati a passare prima che possa essere compiuta, poiché i lavori vengono portate avanti lentamente e, dove lavorano circa otto o dieci operai dovrebbero essercene almeno cento.
A Ventimiglia le donne cominciano ad indossare un modello  di copricapo che prevale in questa parte del paese; vale a dire, una grande sciarpa di chintz a fiori con un bordo ricco, in cui vengono introdotti i colori più brillanti. La stoffa è sistemata attraverso la testa, e copre spalle e seno. Il suo effetto è molto piacevole.
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Marguerite Blessington ritratta da Sir Thomas Lawrence nel 1822
Siamo usciti questa sera sulla spiaggia ed abbiamo visto una chiesa aperta che sorgeva sul bordo del mare; siamo entrati, ed alla debole luce di una sola lampada, si vedevano diverse donne velate e in ginocchio; molte di queste erano per metà nascosti dalle ombre profonde lasciate dalle colonne e dallo sfarfallio della fiamma. Nessun sacerdote officiava sull'altare e prevaleva un silenzio solenne, interrotto solo dallo scoppiare delle onde contro la riva o dal mormorio delle preghiere sussurrate con i sospiri delle donne. Il luogo, l'ora e la profonda astrazione della congregazione, hanno reso questa una delle scene più commoventi di culto religioso a cui io abbia mai assistito o mai partecipato; tanto  fervente ed avvincente appariva la devozione delle donne, che non hanno mai notato il nostro ingresso. Fu solo quando si alzarono per andarsene che si accorsero alla nostra presenza. Poco dopo il nostro ritorno alla locanda, sei o otto di loro ci portarono mazzi di fiori, offerti con una grazia particolare che distingue i contadini di questi dintorni.
L'usanza che vige in tutto il continente, di lasciare le chiese aperte durante il giorno e la sera, è uno dei pochi usi religiosi che mi piacerebbe vedere adottato in Inghilterra poiché sono persuasa che sarebbe seguito da un benefico effetto.
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Notammo numerosi boschetti di palme alte e lussureggiante nell’aspetto, crescere cos vicino al mare da infondere all’ambiente un aspetto orientaleggiante; ma la palma è, a mio parere, più decorativa quando nasce isolata, o collocata tra altri alberi di specie diversa.
Non ci può essere altro modo più piacevole di viaggiare a dorso di mulo: il loro andare al passo, è un passo d'uomo,  un movimento che sta tra la camminata veloce ed il trotto, non affaticante; sono animali  così sicuri che raramente compiono un passo falso, anche nelle peggiori piste.
Il nostro gruppo è composto da tredici persone e a questi due mulattieri è assegnato il compito di incitare i muli per condurli su qualsiasi parte della strada considerata pericolosa.
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La civiltà, l'alacrità e il buon umore di questi robusti alpinisti, sono inarrivabili e non ho mai sentito una accenno di stanchezza sulle loro labbra. Le selle su cui le donne cavalcano qui assomigliano ai cuscini usati in Irlanda, tranne che hanno schienali e fianchi formati di cuoio e imbottiti di peli. Il cavaliere siede di lato, con i piedi supportati da una fascia, che è sospesa come una staffa. Questa modalità di guida durante un lungo viaggio è molto meno faticosa rispetto a una sella inglese, anche se la postura, in particolare al galoppo, è molto meno aggraziato.
L'itinerario a volte diverge dal lato del mare, e passa attraverso burroni fittamente boscosi, sopra un tappeto erboso che, quando viene schiacciato dai piedi dei muli, traspira l'odore più delizioso del timo selvatico, e delle svariate erbe aromatiche che crescono così diffusamente nella zona.  Ma il mare raramente viene perso di vista per più di quindici o sedici minuti, e il suo riapparire dà sempre emozione.
Fino a quando non ho visto il Mediterraneo non avevo idea che un mare potesse costituire una sublime realtà; questo è magnifico. Il suo fascino placido e blu e placida potrebbe indurre l’apprendista marinaio che non abbia mai calato la sua fragile imbarcazione a fidarsi della sua superficie allettante.
La strada, sempre che possa definirsi tale, perché per molti tratti si riduce ad un minimo tracciato, spesso è costituita da una minima sporgenza rocciosa che sovrasta di un centinaio di piedi il mare che si stende alla destra; mentre le rocce della parete stessa si innalzano alla nostra sinistra in modo tale che nulla è visibile se non l’azzurro ed il cielo.
La calura, mentre si percorrono questi tratti del percorso, è molto grande perché l'alta barriera di rocce che ci sovrasta intercetta l'aria e riflette i raggi del sole come una coppa incandescente. Lo stesso mare sembra riscaldarsi, come se il sole avesse riversato sulla superficie una porzione dei suoi roventi raggi. La pista scende spesso verso la spiaggia sabbiosa, di cui una porzione molto stretta è lasciata scoperta dall'elemento salmastro che bagna i piedi dei muli, due dei quali possono passare fianco a fianco sulla sabbia. Proprio nell’attraversare un punto come quello oggi descritto oggi, un teschio umano venne lanciato tra i piedi del mio mulo dalle onde. Il luogo in cui si è verificato questo incidente era particolarmente selvaggio, pittoresco, e ben coerente con le riflessioni che questo povero relitto di mortalità era così capace di accendere.
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Quando il teschio fu gettato tra i piedi del mio mulo, sembrò sbuffare, a muoversi, quasi a seguirmi.  E, lo confesso, sono stato quasi sorpresa dalla tenebrosa apparizione, come l'animale che ho guidato. Quante congetture fantasiose si sono presentate alla mia mente rispetto all'essere a cui questo teschio era appartenuto!
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Il numero di città sparse lungo la costa aggiunge molti elementi alla bellezza del paesaggio; questi agglomerati sono in genere costruiti su qualche rilievo che domina una veduta sul mare ed il candore della pietra, i colonnati aperti di molte abitazioni, offrono un effetto molto pregevole. A circa un miglio da Oneglia sorge Porto Maurizio, che sembra una cittadina fiorente. Su una roccia alta che sovrasta il mare, e con un lungo colonnato di fronte, è stata appena completata una chiesa molto imponente. Città o villaggi di notevoli dimensioni si susseguono ogni sei o sette miglia lungo questa via; ma non offrono locande dove un viaggiatore possa riposarsi per una notte, sebbene piccoli alberghi permettano di ristorarsi a muli e mulattieri. Lasciata Oneglia alle sette di ieri mattina, entrammo in Finale alle cinque e mezzo.
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di Lady Marguerite di Blessington, Vagabondaggio in Italia, 1839