Ed ecco questo libro trovato assieme a centinaia di altri nella pubblica e gratuita biblioteca del Mercato Annonario di Sanremo. Chi vuole disfarsi di libri o qualcosa che è stampato su carta lo porta al Mercato... e chi non ha euro per acquistarli va sempre al Mercato e li "acquista gratuitamente". Riki, un commerciante che ha lo stand al mercato, ne è il factotum. Ha piazzato persino un pianoforte per chi si sente un Mozart.
Con Arpino avevo una lunghissima amicizia nata da una inimicizia.
Già.
Ve la racconto.
Era il 1962 ed Arpino diede alle stampe il suo primo libro titolato "Una nuvola d'ira".
Appena ritirato dalla tipografia sotto l'egida di Rizzoli... cosa decide di fare l'Arpino?
Un incontro presso la Libreria Popolare di via Saluzzo di proprietà di Riccardo Calderini.
Vengo invitato da Riccardo assieme a Cino Petruzzelli, allora responsabile di Zona Parella del PCI, per discutere il breve romanzo in cui una copia torinesi di operai comunisti (moglie e marito) vive la propria vita normalmente nonostante il marito sapesse che la moglie aveva come amante un suo amico, compagno anche lui.
All'incontro presso la Libreria c'era anche un giornalista ed il fotografo della rivista VIE NUOVE, allora rivista del PCI nazionale.
Fatto è che noi 4 destinati a discutere, con Arpino presente, su quel libro avemmo qualche divergenza sul giudizio. Calderini lo promosse, Petruzzelli lo criticò. Il giornalista scelse la via di mezzo tra il sì ed il no.
Toccava a me. Feci un esempio nato lì per lì dopo aver sentito gli altri. Mi rivolsi ad Arpino dandogli il solito "tu" come si usava (e si usa tuttora) tra compagni.
"Senti Giovanni, immagina che io debba andare a Bologna in treno per ragioni varie e, per passare il tempo, acquisto la tua 'Nuvola d'ira' presso l'edicola che fa anche da libreria a Porta Nuova... e comincio a leggere in attesa che il treno parta. Una decina di minuti dalla partenza ed il tratto sino al ponte sul Po prima di Moncalieri è il tempo passato sul tuo testo. Quando il treno è sul ponte abbasso il finestrino e getto la tua "Nuvola d'ira" nelle acque... e lo seguo come fosse una liberazione". Il giornalista prendeva nota sul taccuino scrutando sia Arpino, oltre me... ed il suo fotografo si dava da fare tra Arpino e chi vi narra... scattando foto a gogò.
Ci vollero quasi quattro mesi prima che Arpino mi rivolgesse la parola quando ci incontravamo.
Avevo la copia di VIE NUOVE uscita la settima dopo... ma poi l'ho smarrita o data a qualcuno che me l'aveva chiesta. Chi ha la copia di allora (credo fosse in autunno) può trovare un paio di pagine dedicate a questo "funesto incontro letterario" torinese.
Ora ho di Arpino "La suora giovane" qui in biblioteca e, se ci fosse ancora un altro incontro letterario qui a Sanremo, lo bacerei sulle guance anche se, con la mascherina, ci sono problemi.
Alfredo Schiavi