martedì 25 gennaio 2022

Molti ex appartenenti all’OAS si rifugiarono nel Ponente Ligure

Dintorni di Isolabona (IM), Val Nervia

La prima segnalazione di attività neofasciste in Liguria, presente nella documentazione alleata, è del 23 agosto 1945. Un rapporto segreto del 2677th Regiment OSS (Prov) <16, che segnala una rinnovata attività fascista a Isolabona, in provincia di Imperia, è inviato il 13 settembre al G-2. Il rapporto n° 160 è la continuazione del n° 147, da OSS Det 44, fonte Durham/Eavington, intitolato “Indicazioni di una rinnovata attività fascista in Isolabona”.
Isolabona ha la reputazione di essere la città più fascista nella provincia di Imperia. Durante il regime fascista vi erano più di cinquanta iscritti al partito fascista nel paese (su una popolazione di 850 persone). Ora vi sono indicazioni che gli ex membri stanno riprendendo i loro contatti e i loro incontri dopo il periodo di disorientamento successivo alla liberazione. I nominativi che seguono sono stati ben noti personaggi fascisti in paese e ora sono i protagonisti della ridefinizione dei gruppi che apparentemente viene svolta: Peitavino Eliseo, Cavassa Eugenio, Cassini Carlo Ercole, Moro Roberto. I quattro uomini sono in costante contatto tra loro, in particolare sono presenti a banchetti ben forniti, come quello del 23 luglio avvenuto in casa di Peitavino, o al ristorante Cassini, dove spesso mangiano e bevono insieme. Erano molto in evidenza al festival di metà agosto di Dolceacqua. I quattro leader e i loro seguaci hanno presumibilmente formulato una linea di condotta da seguire nelle prossime elezioni. La fonte afferma che i fascisti di Isolabona sono ancora in possesso delle armi che non hanno mai consegnato.
[...] Il 27 settembre giunge un nuovo rapporto segreto del 2677th Regiment OSS (Prov) <21, la fonte Durham-2/Gateshead segnala una “nuova organizzazione fascista a San Remo”, comandata dal capitano Fabbiani e dal capitano Allotta che ora conta trecento membri. Si dice che i membri più importanti dell'organizzazione ricevano un sussidio di cinquantamila lire ciascuno. Fabbiani e Allotta sono noti per essere ex fascisti. Il primo fu imprigionato subito dopo la liberazione, ma è stato rilasciato da circa un mese. Sono in preparazione le tessere di iscrizione e volantini di propaganda sono già stati distribuiti privatamente. Attorno al 10 settembre un camion targato Cuneo ha scaricato alcuni pacchi di materiale di propaganda in occasione della riunione principale dell'organizzazione in Via Giorgio Pallavicini. Il programma del partito si suppone che sostenga i movimenti reazionari con azioni immediate, attualmente è per il sostegno della monarchia, inoltre sta pianificando altri incidenti allo scopo di screditare i partiti della sinistra. Si presume che una lista di capi dei partiti, leaders del CLN, sia compreso nell’elenco delle persone che l’organizzazione voglia eliminare.
[NOTE]
16 NA, WO 204/12631, Extract from Special Report No. 160 dated 13.9.1945 from Reports Office, 2677th Regiment OSS (Prov) APO 512. To: G-2 AFHQ, AMB KIRK, R & A, X-2, Washington, Files. Indications of Renewed Fascist Activity in Isolabona.
21 NA, WO 204/12632, Extract from Special Report No. 193 dated 23.9.1945 from Field Detachment “A”, 2677th Regiment OSS (Prov) APO 512. New Fascist Organization in San Remo.
Antonio Martino, L’attività neofascista e monarchica in Liguria nei rapporti dell’intelligence alleata e nella stampa comunista (1945-1946) in Atti e memorie della Società Savonese di Storia Patria, n.s., vol. LI, Savona 2015, pp. 189-209.

Questa serie di note informative riservate dimostra come effettivamente i servizi segreti italiani mantenessero una certa allerta su quanto riguardava la presenza dei militanti dell’Organisation de l’Armée Secrète sul territorio italiano, ma entra contemporaneamente e almeno in parte in contrasto con quanto affermato da alcuni esponenti del gruppo terroristico, secondo i quali il SIFAR e l’Ufficio Affari Riservati offrirono loro protezione.
Significativa in tal senso è per esempio la testimonianza del capitano Jean-Marie Curutchet, secondo il quale il Servizio Informazioni Forze Armate avrebbe messo a loro disposizione facilitazioni di vario tipo e di ogni necessità, oltre alla possibilità di allenarsi presso poligoni di tiro <449.
[...] Il tono canzonatorio caratterizzò sempre la figura di D’Amato non lasciando trasparire la realtà degli avvenimenti, che invece, fortunatamente, emerge dai documenti ufficiali.
Certamente il suo apporto alla latitanza dei terroristi dell’Organisation de l’Armée Secrète fu tutt’altro che marginale, così come, in seguito, lo fu per i militanti di estrema destra che a lui si rivolsero per fuggire all’estero o cercare protezione in seguito alle stragi collegate alla «strategia della tensione».
Quello che interessa sottolineare qui è che la sua azione, in entrambi i casi, servì - dal suo punto di vista - a preservare l’Italia dalla minaccia comunista, secondo i dettami di agenti della CIA del calibro di James Jesus Angleton, con il quale intrattenne un lungo rapporto di amicizia, e in nome dell’Alleanza atlantica <467.
Una ulteriore testimonianza del ruolo determinante dell’Ufficio Affari riservati proviene dalla testimonianza del funzionario di polizia Arrigo Molinari, all’epoca in servizio a Sanremo, secondo il quale "Nei primi anni ’60 (60, 61 e 62) la Riviera ligure di Ponente e precisamente la zona tra Sanremo e Ventimiglia [fosse stata] indicata dall’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno come area ove potevano rifugiarsi e trovare accoglienza i cittadini francesi che chiedevano comunque asilo perché implicati negli affari dell’Algeria. […] Ufficio Affari Riservati si era attivato per dare ogni assistenza a tutti i fuoriusciti che ricercati in Francia potessero riparare in Italia e trovare accoglienza senza essere minimamente molestati dalle Forze di Polizia anzi dovevano essere aiutati e favoriti" <468.
Inoltre, sempre secondo Molinari, a dare il via all’operazione fu un ordine proveniente «dalla CIA di dare tutta l’assistenza possibile», precisando che «molti ex appartenenti all’OAS si rifugiarono nel Ponente Ligure» <469.
[NOTE]
449 J.-B. RAMON, L’OAS et ses appuis internationaux. Alliés, influences et manipulations extérieures, La Chaussée-d’Ivry, Atelier Fol’fer, 2008, p. 70.
467 P. PICCO, Liaisons dangereuses, cit., p. 263. Sull’Ufficio Affari riservati nei primi anni Sessanta si veda inoltre G. DE LUTIIS, Storia dei servizi segreti in Italia, cit., pp. 87-89, tenendo però conto che il volume è stato scritto precedentemente alla scoperta dell’archivio dell’UAARR da parte del perito Aldo Giannuli e alla collegata inchiesta diretta dal giudice istruttore Guido Salvini.
468 S. FERRARI, I denti del drago, cit., pp. 44-45.
469 S. FERRARI, I denti del drago, cit., p. 45.
Veronica Bortolussi, I rapporti tra l’estrema destra italiana e l’Organisation de l’Armée Secrète francese, Tesi di Laurea, Università Ca' Foscari Venezia, Anno Accademico 2016/2017