sabato 21 maggio 2022

Sanremo (IM): Il magistero di Cesare Trucco


Cesare Trucco (Milano 22 aprile 1922-Sanremo 1 luglio 2012) è noto a molti sanremesi come insegnante di lettere nelle medie superiori. Ma è stato anche molto altro. Il 28 maggio verrà ricordato al Museo civico di Sanremo, nel centenario della nascita. L’appuntamento è alle ore 17.

Cesare Trucco non era nativo del Ponente ligure. «Io sono venuto a Sanremo nel ’26, a quattro anni, e appena arrivato mio nonno mi ha fatto fare la fotografia dal fotografo ufficiale di Sanremo, che era Mansuino». Ricorda: «Ho trascorso il momento formativo del carattere in una specie di Eden… una bellissima casa, con il parquet nelle camere» e il pozzo, e la fontana, e un ruscelletto che scorreva fra le piante di frutta.

La passione che presto si fa dominante è quella per i libri. Adora gli scrittori della latinità, gli italiani del Rinascimento come Machiavelli e Ariosto, la storiografia letteraria di De Sanctis e Croce.

L’attività che riempirà la sua vita sarà l’insegnamento, di ascendenza montessoriana, anche se poi passerà alle medie superiori, e molti sanremesi lo ricordano come docente di lettere. «Io ho incominciato come maestro e quindi questa vocazione, questo desiderio di sapere, di vivere in mezzo ai giovani, per i giovani e in favore dei giovani. Nel primo giubileo del magistero del Carducci trovi quello che è l’ideale dell’insegnante: è bellissimo». La capacità che Trucco presto rivela è quella di insegnare non in maniera nozionistica ma stimolando la voglia di imparare, proponendo brani dei classici spesso recitati a memoria (con una voce pacata e profonda) dando con pochi tratti biografici e critici l’idea di un poeta o di un saggista.

Professore di varie generazioni di studenti, dunque, e nitido relatore. Bibliofilo e collezionista, organizzatore culturale, conferenziere..

Cesare Trucco faceva spesso notare le corrispondenze fra opere letterarie diverse, ad esempio Eurialo e Niso nell’Eneide confrontati a Cloridano e Medoro nell’Orlando furioso, oppure Chi è questa improvvisa dea che appare di Arturo Onofri vista come un d’après di Chi è questa che ven, ch’ogn’om la mira di Guido Cavalcanti.

Si intende ora ricordare, il 28 maggio, la sua figura, soprattutto come didatta e organizzatore culturale. La giornata di studi porta infatti il titolo di “Il magistero di Cesare Trucco”. Ai presenti sarà distribuito gratuitamente un piccolo fascicolo di testimonianze e documenti e l’attore Max Carja affronterà la lettura di alcune pagine delle letterature italiana, latina e irlandese. Saranno proiettati inoltre due videoclip: la canzone “Festopoli” e un breve esempio di film didattico sulla figura di re Manfredi secondo Dante, in cui si avrà l’emozione di riascoltare la voce di Cesare Trucco.

Marco Innocenti