Il capitolo 8 presenta il punto di vista di quelli che potrebbero essere definiti «contested countryside» (Cloke e Little, 2005), ovvero i migranti per forza, ospitati nei due centri di accoglienza straordinaria (CAS) di Nava e Vessalico, e i migranti per necessità. Entrambi i gruppi sono giunti in alta Valle Arroscia con percorsi migratori e canali di arrivo differenziati, e le loro rappresentazioni ed esperienze del territorio sono ovviamente diverse.
L'articolazione e l'elaborazione della tesi sono il frutto di molteplici esperienze personali e di studi. L’intento è stato quello di valorizzarle e ricomporle nell’analisi della letteratura e nell'evidenziare la complessità incontrata sul campo, fornendone una narrazione come auspicato nelle righe iniziali.
[...] Il lavoro di ricerca si inserisce in un quadro teorico ampio che tiene in considerazione i processi di trasformazione delle aree rurali, sintetizzabili nelle dinamiche demografiche di spopolamento e nuovo popolamento. I processi di trasformazione delle aree rurali e montane sono il risultato di forze di lungo periodo che travalicano la scala locale, forze diffuse globalmente (Woods, 2007 e 2011; van der Ploeg, 2009). Tali trasformazioni interessano, in primo luogo, il piano quantitativo dei dati statistici, i quali definiscono i cambiamenti socio-economici in atto come l’esodo rurale e il progressivo invecchiamento della popolazione, i più recenti movimenti di ritorno, il declino dell’impiego nel settore primario, la diffusione di nuove occupazioni ibride (ad esempio, le aziende agri-turistiche), i cambiamenti d’uso del suolo ecc. In secondo luogo, interessano parallelamente il piano qualitativo delle rappresentazioni del rurale (Halfacree, 2006), dei valori e dei significati a esso connessi, degli attori che vivono quei luoghi, riproducono o trasformano paesaggi e territori, applicando logiche nuove o della tradizione.
Studiare i processi di trasformazione dei territori rurali significa, anzitutto, affrontare l’evoluzione demografica che ha caratterizzato e caratterizza quei luoghi, segnando profondi cambiamenti nei paesaggi, nelle comunità, nelle pratiche sociali e territoriali, e nelle funzioni svolte da tali spazi. In secondo luogo, dinamiche demografiche e dinamiche territoriali sono chiaramente connesse al punto che le variazioni della popolazione restano impresse nelle strutture ambientali e antropiche del paesaggio determinando, nei casi di declino significativo, un lento ritorno allo stato di natura, nei casi di ripopolamento, una rinascita anche in chiave post-produttivista o multifunzionale. [...] Nei primi decenni considerati, 1951-1961 e 1961-1971, le aree localizzate nella Liguria di Levante -Antola-Tigullio e Val di Vara -registravano tassi di decremento superiori alle Valli di Ponente -Beigua-SOL e Valle Arroscia -anch’esse in declino, ma a ritmi più contenuti.
A partire dal decennio 1971-1981, la Valle Arroscia registra ritmi di decremento superiori alle altre aree progetto. Posto che, nel periodo considerato, solamente l’area dell’Antola-Tigullio registra una variazione demografica positiva nel decennio 2001-2011, la Valle Arroscia si dimostra il territorio con la progressione più lineare: infatti nel corso dei decenni successivi al 1981, ha visto la progressiva riduzione dell’entità del declino demografico, raggiungendo la situazione più favorevole (ovvero il decremento più contenuto) nel decennio 2001-2011, come accade anche nelle altre aree progetto che, tuttavia, presentano situazioni più altalenanti nel periodo considerato.
[...] Inoltre, si può notare la localizzazione della Valle Arroscia rispetto al quadro complessivo presentato. È localizzata in prossimità del confine francese, da un lato, e a ridosso delle valli cuneesi, dall’altro, in un’area a bassissima densità abitativa e prossima a un solo centro con più di 50.000 abitanti (Sanremo); i restanti centri della costa, compreso il capoluogo di provincia Imperia sono di dimensioni demografiche inferiori. Tali informazioni hanno condotto a definire i comuni dell’alta Valle Arroscia comuni intermedi e periferici nell’ambito della Strategia nazionale delle aree interne.
[...] I dati relativi alle imprese individuali per settore e nazionalità del conduttore sono stati appositamente richiesti a Unioncamere Liguria, in quanto non sono direttamente visibili online al dettaglio comunale. Seguendo le suggestioni contenute nel volume di Azzari (2010), si è inteso esplorare, mediante la raccolta di dati aggregati sulle imprese individuali, la distribuzione, la caratterizzazione e la dinamicità dell’iniziativa imprenditoriale locale e straniera, in particolar modo delle imprese individuali, natura giuridica prevalente nelle aree interne. Il dato è utile nell’ambito delle analisi preliminari di inquadramento delle dinamiche socio-economiche che caratterizzano la regione e consentono di tracciare l’andamento generale e la dinamicità delle aree interne in rapporto alle aree di costa.
Infine, si sono consultati i dati del Censimento generale dell’Agricoltura per gli anni 1970-2010 <120 per valutare le variazioni di Superficie agricola utilizzata (SAU), per i comuni del caso di studio, un dato utile per l’inquadramento territoriale della Valle Arroscia.
[...] Le dimensioni indagate possono essere distinte in due piani: il piano personale legato alle singole motivazioni, ai canali di accesso e scoperta della Valle Arroscia, le visioni e le rappresentazioni del territorio costruite e veicolate dagli intervistati; e il piano territoriale, legato agli impatti sociali ed economici legati alla presenza di nuovi abitanti nei comuni della Valle Arroscia.
[...] Come viene rappresentato il territorio dai migranti? Quali elementi vengono posti in risalto? Quale organizzazione del territorio emerge? Quali simbologie vengono fatte proprie? Quali significati vengono reinterpretati?
Le carte mentali disegnate dagli ospiti dal CAS di Nava in Valle Arroscia, rispondono alla consegna di realizzare su un foglio bianco, precedentemente compilato sul retro con alcune informazioni anagrafiche, un disegno libero in bianco e nero di una mappa dei luoghi conosciuti e frequentati nella Valle Arroscia. L’assenza di colori consente al soggetto di concentrarsi esclusivamente sul contenuto del disegno, senza preoccuparsi eccessivamente della forma o dell’estetizzazione dello stesso.
Le mappe mentali sono state il punto di partenza di un racconto descrittivo, più o meno ampia a seconda della sensibilità del soggetto e della padronanza linguistica. In altri termini, la mappa oltre a essere uno strumento espressivo, è anche un mediatore non solo tra l’intervistato e il contesto di vita, ma anche tra l’intervistato e il riceratore, consentendo di ovviare in parte i problemi di comunicazione e di espressione in una lingua diversa da quella madre, di affrontare/condividere significati e sensazioni legati ai luoghi non sempre positive o neutre.
L'articolazione e l'elaborazione della tesi sono il frutto di molteplici esperienze personali e di studi. L’intento è stato quello di valorizzarle e ricomporle nell’analisi della letteratura e nell'evidenziare la complessità incontrata sul campo, fornendone una narrazione come auspicato nelle righe iniziali.
[...] Il lavoro di ricerca si inserisce in un quadro teorico ampio che tiene in considerazione i processi di trasformazione delle aree rurali, sintetizzabili nelle dinamiche demografiche di spopolamento e nuovo popolamento. I processi di trasformazione delle aree rurali e montane sono il risultato di forze di lungo periodo che travalicano la scala locale, forze diffuse globalmente (Woods, 2007 e 2011; van der Ploeg, 2009). Tali trasformazioni interessano, in primo luogo, il piano quantitativo dei dati statistici, i quali definiscono i cambiamenti socio-economici in atto come l’esodo rurale e il progressivo invecchiamento della popolazione, i più recenti movimenti di ritorno, il declino dell’impiego nel settore primario, la diffusione di nuove occupazioni ibride (ad esempio, le aziende agri-turistiche), i cambiamenti d’uso del suolo ecc. In secondo luogo, interessano parallelamente il piano qualitativo delle rappresentazioni del rurale (Halfacree, 2006), dei valori e dei significati a esso connessi, degli attori che vivono quei luoghi, riproducono o trasformano paesaggi e territori, applicando logiche nuove o della tradizione.
Studiare i processi di trasformazione dei territori rurali significa, anzitutto, affrontare l’evoluzione demografica che ha caratterizzato e caratterizza quei luoghi, segnando profondi cambiamenti nei paesaggi, nelle comunità, nelle pratiche sociali e territoriali, e nelle funzioni svolte da tali spazi. In secondo luogo, dinamiche demografiche e dinamiche territoriali sono chiaramente connesse al punto che le variazioni della popolazione restano impresse nelle strutture ambientali e antropiche del paesaggio determinando, nei casi di declino significativo, un lento ritorno allo stato di natura, nei casi di ripopolamento, una rinascita anche in chiave post-produttivista o multifunzionale. [...] Nei primi decenni considerati, 1951-1961 e 1961-1971, le aree localizzate nella Liguria di Levante -Antola-Tigullio e Val di Vara -registravano tassi di decremento superiori alle Valli di Ponente -Beigua-SOL e Valle Arroscia -anch’esse in declino, ma a ritmi più contenuti.
A partire dal decennio 1971-1981, la Valle Arroscia registra ritmi di decremento superiori alle altre aree progetto. Posto che, nel periodo considerato, solamente l’area dell’Antola-Tigullio registra una variazione demografica positiva nel decennio 2001-2011, la Valle Arroscia si dimostra il territorio con la progressione più lineare: infatti nel corso dei decenni successivi al 1981, ha visto la progressiva riduzione dell’entità del declino demografico, raggiungendo la situazione più favorevole (ovvero il decremento più contenuto) nel decennio 2001-2011, come accade anche nelle altre aree progetto che, tuttavia, presentano situazioni più altalenanti nel periodo considerato.
[...] Inoltre, si può notare la localizzazione della Valle Arroscia rispetto al quadro complessivo presentato. È localizzata in prossimità del confine francese, da un lato, e a ridosso delle valli cuneesi, dall’altro, in un’area a bassissima densità abitativa e prossima a un solo centro con più di 50.000 abitanti (Sanremo); i restanti centri della costa, compreso il capoluogo di provincia Imperia sono di dimensioni demografiche inferiori. Tali informazioni hanno condotto a definire i comuni dell’alta Valle Arroscia comuni intermedi e periferici nell’ambito della Strategia nazionale delle aree interne.
[...] I dati relativi alle imprese individuali per settore e nazionalità del conduttore sono stati appositamente richiesti a Unioncamere Liguria, in quanto non sono direttamente visibili online al dettaglio comunale. Seguendo le suggestioni contenute nel volume di Azzari (2010), si è inteso esplorare, mediante la raccolta di dati aggregati sulle imprese individuali, la distribuzione, la caratterizzazione e la dinamicità dell’iniziativa imprenditoriale locale e straniera, in particolar modo delle imprese individuali, natura giuridica prevalente nelle aree interne. Il dato è utile nell’ambito delle analisi preliminari di inquadramento delle dinamiche socio-economiche che caratterizzano la regione e consentono di tracciare l’andamento generale e la dinamicità delle aree interne in rapporto alle aree di costa.
Infine, si sono consultati i dati del Censimento generale dell’Agricoltura per gli anni 1970-2010 <120 per valutare le variazioni di Superficie agricola utilizzata (SAU), per i comuni del caso di studio, un dato utile per l’inquadramento territoriale della Valle Arroscia.
[...] Le dimensioni indagate possono essere distinte in due piani: il piano personale legato alle singole motivazioni, ai canali di accesso e scoperta della Valle Arroscia, le visioni e le rappresentazioni del territorio costruite e veicolate dagli intervistati; e il piano territoriale, legato agli impatti sociali ed economici legati alla presenza di nuovi abitanti nei comuni della Valle Arroscia.
[...] Come viene rappresentato il territorio dai migranti? Quali elementi vengono posti in risalto? Quale organizzazione del territorio emerge? Quali simbologie vengono fatte proprie? Quali significati vengono reinterpretati?
Le carte mentali disegnate dagli ospiti dal CAS di Nava in Valle Arroscia, rispondono alla consegna di realizzare su un foglio bianco, precedentemente compilato sul retro con alcune informazioni anagrafiche, un disegno libero in bianco e nero di una mappa dei luoghi conosciuti e frequentati nella Valle Arroscia. L’assenza di colori consente al soggetto di concentrarsi esclusivamente sul contenuto del disegno, senza preoccuparsi eccessivamente della forma o dell’estetizzazione dello stesso.
Le mappe mentali sono state il punto di partenza di un racconto descrittivo, più o meno ampia a seconda della sensibilità del soggetto e della padronanza linguistica. In altri termini, la mappa oltre a essere uno strumento espressivo, è anche un mediatore non solo tra l’intervistato e il contesto di vita, ma anche tra l’intervistato e il riceratore, consentendo di ovviare in parte i problemi di comunicazione e di espressione in una lingua diversa da quella madre, di affrontare/condividere significati e sensazioni legati ai luoghi non sempre positive o neutre.
La tabella 4 sintetizza, dunque, l’articolazione del campione preso in considerazione nella presente ricerca con una breve descrizione delle caratteristiche e dello strumento di indagine adottato.
[...]
4.5.1. L’analisi delle interviste
Le interviste di durata media di 1 ora, sono state svolte in lingua italiana e inglese; sono state registrate con il consenso dei partecipanti e successivamente trascritte, omettendo i dati sensibili. Sono state classificate abbinando a ciascuna codici identificativi distinti per: gli amenity migrants (AM -amenity migrants; AM2 -quando l'intervista è stata svolta in coppia; AM_IT -amenity migrants di origine italiana; AM_EN -intervista svolta in lingua inglese; i codici elencati erano seguiti da lettere identificative del comune seguite da un numero progressivo: Aquila Arroscia -AA; Armo -AR; Borghetto Arroscia -BO; Cosio Arroscia -CO; Mendatica -ME; Montegrosso Pian Latte -MO; Pieve di Teco -PI; Pornassio -PO; Ranzo -RA; Rezzo -RE; Vessalico -VE); i migranti economici (ME); i migranti per forza (MF); i residenti locali (L); e i rappresentanti eletti (EL).
La trascrizione si è svolta parallelamente alla rilevazione, consentendo una prima «analisi longitudinale» (Bichi, 2007, p. 133) sulle singole interviste in modo da verificare la traccia elaborata ed eventualmente implementarla. Concluse le interviste sul campo, si è proceduto con l’» analisi trasversale» (ibidem) sull’intero corpus raccolto.
[...] L’esperienza sul campo ha permesso quindi di consolidare le ipotesi elaborate nel corso della ricerca bibliografica e sul campo svolte in Valle Arroscia, ovvero l’esistenza di permanenze variabili, di una pluralità di nuovi attori territoriali con diversi profili socio-economici, e diversi stadi del processo di gentrificazione.
[...] La fragilità è uno dei caratteri più spesso ricondotti al territorio regionale, complici gli eventi calamitosi di dissesto idrogeologico e gli eventi alluvionali, un triste riferimento nella storia recente e passata della regione Liguria <138.
La serie di avvenimenti che hanno colpito l’area di studio della Valle Arroscia negli anni immediatamente precedenti il presente lavoro di ricerca e nel corso dell’attività sul campo, e gli impatti materiali ed emotivi che questi hanno avuto ed hanno sulle popolazioni, le attività economiche, gli edifici e i paesaggi naturali e antropici hanno motivato l’inserimento di un approfondimento sul carattere di fragilità del territorio. In particolare, i risultati emersi nel confronto con gli indicatori proposti nei rapporti ISPRA sul tema confermano la fragilità dell’area di studio, regionale e locale, e risultano di profondo interesse per delineare le caratteristiche geografiche del contesto territoriale.
[...]
4.5.1. L’analisi delle interviste
Le interviste di durata media di 1 ora, sono state svolte in lingua italiana e inglese; sono state registrate con il consenso dei partecipanti e successivamente trascritte, omettendo i dati sensibili. Sono state classificate abbinando a ciascuna codici identificativi distinti per: gli amenity migrants (AM -amenity migrants; AM2 -quando l'intervista è stata svolta in coppia; AM_IT -amenity migrants di origine italiana; AM_EN -intervista svolta in lingua inglese; i codici elencati erano seguiti da lettere identificative del comune seguite da un numero progressivo: Aquila Arroscia -AA; Armo -AR; Borghetto Arroscia -BO; Cosio Arroscia -CO; Mendatica -ME; Montegrosso Pian Latte -MO; Pieve di Teco -PI; Pornassio -PO; Ranzo -RA; Rezzo -RE; Vessalico -VE); i migranti economici (ME); i migranti per forza (MF); i residenti locali (L); e i rappresentanti eletti (EL).
La trascrizione si è svolta parallelamente alla rilevazione, consentendo una prima «analisi longitudinale» (Bichi, 2007, p. 133) sulle singole interviste in modo da verificare la traccia elaborata ed eventualmente implementarla. Concluse le interviste sul campo, si è proceduto con l’» analisi trasversale» (ibidem) sull’intero corpus raccolto.
[...] L’esperienza sul campo ha permesso quindi di consolidare le ipotesi elaborate nel corso della ricerca bibliografica e sul campo svolte in Valle Arroscia, ovvero l’esistenza di permanenze variabili, di una pluralità di nuovi attori territoriali con diversi profili socio-economici, e diversi stadi del processo di gentrificazione.
[...] La fragilità è uno dei caratteri più spesso ricondotti al territorio regionale, complici gli eventi calamitosi di dissesto idrogeologico e gli eventi alluvionali, un triste riferimento nella storia recente e passata della regione Liguria <138.
La serie di avvenimenti che hanno colpito l’area di studio della Valle Arroscia negli anni immediatamente precedenti il presente lavoro di ricerca e nel corso dell’attività sul campo, e gli impatti materiali ed emotivi che questi hanno avuto ed hanno sulle popolazioni, le attività economiche, gli edifici e i paesaggi naturali e antropici hanno motivato l’inserimento di un approfondimento sul carattere di fragilità del territorio. In particolare, i risultati emersi nel confronto con gli indicatori proposti nei rapporti ISPRA sul tema confermano la fragilità dell’area di studio, regionale e locale, e risultano di profondo interesse per delineare le caratteristiche geografiche del contesto territoriale.
Anzitutto, l’indice di franosità <139 elaborato nell’ambito del progetto IFFI (Inventario dei fenomeni franosi in Italia) che censisce le frane nel territorio nazionale con metodi standardizzati e condivisi (ISPRA, 2018) (fig. 1), evidenzia la presenza di casi critici disseminati su tutto il territorio regionale, nelle valli dell’entroterra così come lungo la costa. Una maggiore densità è visibile in corrispondenza delle valli imperiesi (Valle Impero, Valle Arroscia, Valle Argentina), e delle vallate nell’entroterra genovese. Tale inventario costituisce un dataset di informazioni utili alle elaborazioni più complesse come la definizione dei livelli di pericolosità da frana nei Piani di assetto idrogeologico (PAI) e la progettazione di interventi nei Piani di emergenza della Protezione civile.
[...] La carta sulla distribuzione della popolazione straniera nel territorio regionale evidenzia chiaramente la netta prevalenza percentuale di stranieri nella provincia di Imperia, una presenza superiore ai nove punti percentuali in quasi tutti i comuni, salvo i comuni di Montegrosso Pian Latte, Cosio d’Arroscia e Aquila di Arroscia in Valle Arroscia, tra i territori più periferici dell’imperiese, che nel 2020 (1° gennaio) non registrano stranieri sul territorio. È nella provincia di Imperia che si registrano i picchi percentuali regionali, in particolare in Valle Roja nel comune di Airole, in Val Nervia nei comuni di Apricale e Baiardo, in Valle Argentina nel comune di Molini di Triora, in Valle Arroscia nei comuni di Vessalico e Pornassio <149.
[NOTE]
120 L’ISTAT ha avviato negli ultimi anni un processo di rinnovamento delle modalità di rilevazione dei dati relativi alla popolazione e alle abitazioni e all’agricoltura, tematiche di interesse nella ricerca in oggetto. Si fa riferimento in particolare al Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni avviato a ottobre 2018 i cui dati saranno pubblicati a fine 2020, frutto di una rilevazione non più decennale ma annuale, in grado quindi di fornire informazioni continue sulle principali caratteristiche socio-economiche della popolazione. Anche il Censimento generale dell’agricoltura, la cui ultima pubblicazione risale al 2010, vedrà nel 2021 l’avvio delle rilevazioni per la pubblicazione dell’ultimo censimento generale, successivamente anche questa raccolta diverrà permanente consentendo di disporre di dati più coerenti.
138 Si ricordano a titolo esemplificativo alcuni avvenimenti recenti che hanno coinvolto centri costieri e dell’entroterra regionale: le alluvioni delle Cinque Terre e della Val di Vara del 25 ottobre 2011; le alluvioni di Genova del 4 novembre 2011 e 9-10 ottobre 2014; le alluvioni e gli smottamenti che hanno interessato i comuni dell’area di studio in Valle Arroscia nel novembre 2016, in cui sono stati pesantemente colpiti i comuni di Rezzo (frazione di Lavina) e Mendatica (frazione di Monesi), nel novembre 2019 in cui sono state duramente colpite la frazione di Cenova nel comune di Rezzo e la frazione di Calderara del comune di Pieve di Teco, nell’ottobre 2020 l’alluvione che ha interessato molte valli e centri dell’Imperiese, ha causato il crollo del ponte di Vessalico, danni al sistema fognario e all’acquedotto, ha provocato danni ingenti al patrimonio edilizio della frazione Cenova del comune di Rezzo, al sistema fognario e all’acquedotto.
139 Il dato è calcolato su una maglia reticolare di quadrati da 1 km di lato ed è pari al rapporto tra l’area in frana e a superficie della cella (ISPRA, 2007).
149 In alcuni di questi comuni -Vessalico, Pornassio, Molini di Triora -sono presenti centri di accoglienza straordinaria (CAS) ed ex-SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), la cui presenza incide più o meno marginalmente nel dato (Ministero dell’Interno (2018), Atlante Sprar, Sipromi. Rapporto annuale, Montefiascone, Graffietti; Di Gioia, 2018, pp. 52-53).
Cristina Marchioro, Nuovi abitanti nelle aree interne della Liguria. Il ruolo e gli impatti sociali e territoriali di nuovi abitanti «per scelta», «per necessità» e «per forza» in alta Valle Arroscia, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Genova, Anno accademico 2020-2021
[...] La carta sulla distribuzione della popolazione straniera nel territorio regionale evidenzia chiaramente la netta prevalenza percentuale di stranieri nella provincia di Imperia, una presenza superiore ai nove punti percentuali in quasi tutti i comuni, salvo i comuni di Montegrosso Pian Latte, Cosio d’Arroscia e Aquila di Arroscia in Valle Arroscia, tra i territori più periferici dell’imperiese, che nel 2020 (1° gennaio) non registrano stranieri sul territorio. È nella provincia di Imperia che si registrano i picchi percentuali regionali, in particolare in Valle Roja nel comune di Airole, in Val Nervia nei comuni di Apricale e Baiardo, in Valle Argentina nel comune di Molini di Triora, in Valle Arroscia nei comuni di Vessalico e Pornassio <149.
[NOTE]
120 L’ISTAT ha avviato negli ultimi anni un processo di rinnovamento delle modalità di rilevazione dei dati relativi alla popolazione e alle abitazioni e all’agricoltura, tematiche di interesse nella ricerca in oggetto. Si fa riferimento in particolare al Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni avviato a ottobre 2018 i cui dati saranno pubblicati a fine 2020, frutto di una rilevazione non più decennale ma annuale, in grado quindi di fornire informazioni continue sulle principali caratteristiche socio-economiche della popolazione. Anche il Censimento generale dell’agricoltura, la cui ultima pubblicazione risale al 2010, vedrà nel 2021 l’avvio delle rilevazioni per la pubblicazione dell’ultimo censimento generale, successivamente anche questa raccolta diverrà permanente consentendo di disporre di dati più coerenti.
138 Si ricordano a titolo esemplificativo alcuni avvenimenti recenti che hanno coinvolto centri costieri e dell’entroterra regionale: le alluvioni delle Cinque Terre e della Val di Vara del 25 ottobre 2011; le alluvioni di Genova del 4 novembre 2011 e 9-10 ottobre 2014; le alluvioni e gli smottamenti che hanno interessato i comuni dell’area di studio in Valle Arroscia nel novembre 2016, in cui sono stati pesantemente colpiti i comuni di Rezzo (frazione di Lavina) e Mendatica (frazione di Monesi), nel novembre 2019 in cui sono state duramente colpite la frazione di Cenova nel comune di Rezzo e la frazione di Calderara del comune di Pieve di Teco, nell’ottobre 2020 l’alluvione che ha interessato molte valli e centri dell’Imperiese, ha causato il crollo del ponte di Vessalico, danni al sistema fognario e all’acquedotto, ha provocato danni ingenti al patrimonio edilizio della frazione Cenova del comune di Rezzo, al sistema fognario e all’acquedotto.
139 Il dato è calcolato su una maglia reticolare di quadrati da 1 km di lato ed è pari al rapporto tra l’area in frana e a superficie della cella (ISPRA, 2007).
149 In alcuni di questi comuni -Vessalico, Pornassio, Molini di Triora -sono presenti centri di accoglienza straordinaria (CAS) ed ex-SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), la cui presenza incide più o meno marginalmente nel dato (Ministero dell’Interno (2018), Atlante Sprar, Sipromi. Rapporto annuale, Montefiascone, Graffietti; Di Gioia, 2018, pp. 52-53).
Cristina Marchioro, Nuovi abitanti nelle aree interne della Liguria. Il ruolo e gli impatti sociali e territoriali di nuovi abitanti «per scelta», «per necessità» e «per forza» in alta Valle Arroscia, Tesi di dottorato, Università degli Studi di Genova, Anno accademico 2020-2021