mercoledì 27 settembre 2023

L'architetto Giancarlo De Carlo e la casa vacanze ATM di Bordighera

Bordighera (IM): Casa vacanze ATM. Fonte: Fondazione ATM

Bordighera (IM): un interno della Casa vacanze ATM. Fonte: Fondazione ATM

Sulle colline di Bordighera in Via Bel Soggiorno si trova la casa per ferie della Azienda Trasporti Milanesi (ATM), un gioiello architettonico a basso impatto ambientale progettato dal noto architetto Giancarlo De Carlo.
Questa particolare struttura alberghiera è riservata esclusivamente ai dipendenti dell’azienda e alle loro rispettive famiglie, ed è amministrata dalla Fondazione ATM.
L’edificio venne inaugurato nel 1966, a seguito dell’acquisto dei terreni che circondano la residenza, e rappresenta oggetto di studio per numerosi laureandi e storici dell’architettura.
Sara Alessandri, Bordighera, la casa per ferie ATM: gioiello dell’architetto Giancarlo De Carlo, Riviera Time Television, 23 ottobre 2018  

Federico Bilò, Taccuino n. 32, 2012. Bordighera, casa di vacanze per gli impiegati ATM, 1961-66 in Aa.Vv, Attualità dell'opera di Giancarlo De Carlo, Sala Editori, Pescara, 2020

La produzione architettonica post-bellica presenta una prima fase, corrispondente all’ottimismo e al fervore culturale degli anni Cinquanta, caratterizzata da alcune importanti realizzazioni sia ad opera di architetti esterni (Daneri e Giò Ponti, per citare i casi più eclatanti), sia locali (Mario Alborno) e una seconda fase, negli anni Sessanta e Settanta, purtroppo identificata dalla massiccia ed impersonale edificazione di condomini e case monofamiliari: “la febbre del cemento s’era impadronita della Riviera: là vedevi il palazzo già abitato, con le cassette dei gerani tutte uguali ai balconi, qua il caseggiato appena finito, coi vetri segnati da serpenti di biacca, che attendeva le famigliole lombarde smaniose di bagni; più in là ancora un castello di impalcature” (I. Calvino, La speculazione edilizia, Milano, 1963, pp.4-5). Rappresentano delle felici eccezioni la Casa di vacanza per i dipendenti Atm a Bordighera di Giancarlo De Carlo e il Villaggio del Poggio a Cervo di Leonardo Mosso.
Francesca Buccafurri e Lucio Massardo, Per un panorama dell’architettura moderna e contemporanea in provincia di Imperia in (a cura di) Giovanna Franco e Stefano Francesco Musso, Architetture in Liguria dopo il 1945, De Ferrari, 2016, volume esito del progetto di ricerca “Censimento e schedatura di complessi di architettura moderna e contemporanea in Liguria” ideato e realizzato dall’allora Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, oggi Segretariato regionale del MiBACT per la Liguria, da Regione Liguria e dal Dipartimento di Scienze per l’Architettura-DSA dell’Università degli Studi di Genova, nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Beni e Attività culturali III integrativo - Intervento BF-10 Progettazioni per lo sviluppo di programmi di valenza strategica in materia di cultura”

Giancarlo De Carlo, Casa per Vacanze a Bordighera, 1961. Pianta del piano principale di accesso. Fonte: Marco Leccese - Stefano Tucci, Op. cit. infra

Giancarlo De Carlo, Casa per vacanze a Bordighera, 1961. Vista da strada del complesso. Fonte: Marco Leccese - Stefano Tucci, Op. cit. infra

Giancarlo De Carlo, Casa per vacanze a Bordighera, 1961
Nel 1960 la Commissione Amministratrice dell’ATM (Azienda Trasporti Milanesi) decise di stanziare dei soldi per l’acquisto di un terreno e per la costruzione sullo stesso di un nuovo centro climatico a Bordighera, in provincia di Imperia (Liguria). Questo nuovo Centro avrebbe dovuto contenere 200 persone in 120 stanze, per garantire ai dipendenti dell’azienda un convalescenziario e ai pensionati un centro climatico dotato di alcune attrezzature di assistenza sanitaria. Si trattò probabilmente di un concorso ad inviti ristretti, al quale partecipò anche De Carlo, con Alberto Mioni, risultando vincitore <1. L’edificio doveva sorgere su un’area poco più grande di tre ettari, sopra al il livello del mare da dove si potevano ammirare sia il golfo che le Alpi; la strada che collega il lotto (Selva Dolce) alla cittadina dona all’area una conformazione quasi triangolare. Tutti questi elementi, le visioni panoramiche, la conformazione del terreno e quindi la predisposizione del sito consentirono a De Carlo di cimentarsi sul progetto attraverso un approccio ancora più influenzato dal contesto.
La casa vacanze, realizzata nel 1961, fu progettata con un impianto lineare che si appropria dello spazio attraverso uno sviluppo compositivo a “grappolo”, dove le cellule abitative si dispongono secondo uno schema concatenato e solo il nucleo dei servizi è posizionato in modo anomalo rispetto alla linearità venutasi a creare. Il grappolo prima citato, costituito da camere e soggiorni, fu l’elemento cardine su cui si fissò non solo l’organizzazione spaziale ma anche la sua organizzazione sociale, bilanciando così i momenti e i luoghi per la vita individuale e i momenti e i luoghi per la vita collettiva. La parola “grappolo” in inglese è tradotta con il termine “cluster”, descritto precedentemente, parola che nel Team X fu introdotta da Alison e Peter Smithson: «Cluster, concetto complesso, mutuato dalle scienze naturali, di integrazione degli oggetti singoli in un “corpo” aggregato e unitario» <2. Ignasi de Solà-Morales, architetto, filosofo e storico spagnolo, in un articolo su «Casabella» ci dà una definizione di “cluster” molto affine all’idea Decarliana: «non solo un grappolo d’uva o un mazzo di fiori, ma è l’unione, l’associazione di ciò che vive in comunità, che si scambia il flusso vitale in una convivenza che dà senso all’individuo, parte inseparabile di un gruppo umano più ampio» <3. Anche a Bordighera, l’elemento della scala, soprattutto quella del nucleo degli spazi per le attività collettive, ha un ruolo fondamentale in quanto si occupa di collegare tutti gli spazi di aggregazione, dall’ingresso posizionato alla quota più alta (0,00 m) fino alla quota del giardino a valle (-6,20 m), attestandosi in base alla pendenza del terreno.
[NOTE]
1 Cfr. Federico Bilò, Tessiture dello spazio. Tre progetti di Giancarlo De Carlo del 1961, Quodlibet, Macerata, 2014, pp. 29-40.
2 Alison e Peter Smithson, Whither CIAM?, in «Architectural Design», Ottobre 1956, p. 343.
3 Ignasi de Solà-Morales, Architettura e esistenzialismo: una crisi dell’architettura moderna, in «Casabella», n.585, ottobre 1991.
Marco Leccese - Stefano Tucci, La Colonia Sip-Enel a Riccione di Giancarlo De Carlo. La riconferma della funzione originaria come risposta al degrado e al rischio di demolizione, Tesi di laurea magistrale, Politecnico di Torino, Anno accademico 2018-2019
 
L'architetto De Carlo vince il concorso ad inviti indetto dall'Azienda Trasporti Milanesi nel 1961 per la realizzazione di un nuovo centro climatico marino per i dipendenti, sulle alture di Bordighera.
L'edificio insiste su un esteso lotto in declivio, ben esposto e con un ampio panorama sul paesaggio terrazzato ad ulivi. Il progetto è fortemente influenzato dal rapporto con il sito, sia nella sua organizzazione plano-altimetrica sia nell'aggregazione dei volumi.
Il complesso comprende un nucleo di servizi collettivi da cui partono percorsi orizzontali e verticali, lungo i quali sono distribuiti ambienti di soggiorno comuni a piccoli gruppi di 5-7 camere che vi si affacciano; l'edificio è pertanto costituito dall'aggregazione di grappoli di camere+soggiorno.
Il nucleo dei servizi non occupa una posizione centrale, ma è posto in corrispondenza dell'estremità più alta e l'accesso avviene dal piano a quota maggiore; i volumi digradano progressivamente in direzione sud-nord, con un'altezza media di quattro piani.
I soggiorni sono attraversati dal percorso orizzontale e da una scala che sale fino alla copertura adibita a terrazza, con ulteriori scale esterne che consentono di superare i dislivelli in un'ideale passeggiata continua attraverso l'intero edificio.
Il disegno del complesso è segnato da una rigorosa ortogonalità, movimentata dalla sinuosità dei percorsi e dalla varietà altimetrica dei volumi e dal gioco di aggetti e rientranze degli alzati.
Le camere sono volutamente di dimensioni minime al fine di favorire l'aggregazione degli ospiti negli spazi collettivi; sono tutte dotate di bagno e aperture posizione d'angolo, con un piccolo balcone, con particolare attenzione alle vedute.
Il blocco dei servizi presenta una maggiore estensione planimetrica rispetto ai nuclei delle camere ed è caratterizzato da finestre a nastro e carabottini in legno per l'ombreggiamento; al suo interno, “la scala che collega l'ingresso con il giardino è affiancata sui due lati da spazi che De Carlo manipola variamente […] ottenendo una serie di ambienti che si affacciano l'uno dentro l'altro, altezze multiple, visuali diagonali, aggiungendo distribuzioni ausiliarie (rampe e scale) e collocando in tali ambienti i giochi dei bambini, il gioco del biliardo e delle carte ecc.” (Bilò, 2014, p.37).
In questa grande articolazione costruttiva le finiture riconducono all'unitarietà: fra tutte spicca l'intonaco di graniglia che ricopre le facciate, a cui De Carlo stesso attribuiva grande importanza (Bilò, 2014, p. 39) [...]
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco
Scheda redatta da Simonetta Acacia, creata il 31/12/2009
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Redazione, Case di vacanza per dipendenti ATM, Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi, Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura