domenica 22 ottobre 2023

Se si eccettuano personaggi della levatura di Amoretti o dei Serrati, nell'Imperiese del Biennio rosso si rilevava la presenza di una sinistra ancora poco definita

Imperia: Piazza Bianchi ad Oneglia

Figura di fama nazionale del socialismo ligure a cavallo dei due secoli fu poi quella di Giacinto Menotti Serrati, nato a Spotorno, in provincia di Savona, nel 1872, e divenuto celebre per il suo impegno politico a Oneglia, come sindaco e giornalista. Figlio di un seguace di Mazzini e Garibaldi, fu tra i fondatori della prima “Lega socialista” di Oneglia e del suo organo, La Lima. Nel 1893 era già inserito nel movimento internazionale, al Congresso socialista di Zurigo, mentre pochi mesi dopo subiva il primo arresto a seguito delle dimostrazioni contro i massacri di Aigues-Mortes. Alla fine del secolo riparò spesso nel Midi francese e in particolare a Marsiglia, dove si formò in uno stimolante ambiente cosmopolita. Si adattò ai lavori più umili finché non si trasferì in Svizzera nel 1900, dove militò nel Partito socialista italiano svizzero. Due anni dopo sarebbe stato a New York a dirigere Il Proletario e poi nuovamente in Svizzera, in un costante peregrinare in nome della causa socialista. Contrario alle correnti dominanti riformiste, fu eletto nel '13 alla Direzione del partito e chiamato a dirigere l'Avanti!; non avrebbe esitato a schierarsi a favore della rivoluzione russa durante la Grande guerra. Nel '21 non accettò però le posizioni del congresso di Livorno e optò per una scelta centrista, ritrovandosi isolato da una maggioranza schiacciante schierata con Treves e Turati che dava vita al Psu. Isolato anche da Nenni, sarebbe finito nella frazione dei “terzini” del Pcd'I, poco prima di morire, non trovando spazio nella politica dei partiti del suo tempo. <50
[...] Nell'Imperiese legato al turismo e all'agricoltura, quando cominciarono le lotte di massa postbelliche, furono perlopiù gli operai ad organizzarsi mentre i contadini restarono in un primo tempo inerti. Così il Ponente di Oneglia, Porto Maurizio, Diano Marina, Sanremo o Bordighera fu poco coinvolto da quelle prime agitazioni. Seppure in ritardo, gli echi delle lotte politiche del Biennio rosso raggiunsero anche l'estremo Ponente. La conferenza internazionale che si tenne a Sanremo nel 1920, in cui le autorità italiane, inglesi e francesi dovevano decidere della spartizione dell'ormai crollato Impero ottomano, destò particolare attenzione nella popolazione locale che prese più consapevolezza delle questioni politiche interne e internazionali <95.
A poco a poco anche le cittadine imperiesi assunsero una propria identità politica popolare, e alle elezioni del 1919 Oneglia fu conquistata dai socialisti, mentre Agostino Scarpa animava il Fascio cittadino con il suo organo ufficiale Il Varco. A Porto Maurizio il movimento squadrista costituiva un'eccezione nel quadro ligure, dal momento che fu l'unico a non dichiararsi filodannunziano, e cominciò a prendere piede dopo la vittoria elettorale socialista.
Con il tempo le due anime socialiste della città si sarebbero distinte sempre più: a Porto Maurizio primeggiavano i riformisti, a Oneglia, all'indomani della scissione di Livorno, avrebbero prevalso i comunisti <96.
Nell'Imperiese la figura che più emergeva tra gli antifascisti del tempo era quella di Giuseppe Amoretti. Dapprima socialista, a soli quindici anni fu assunto all'Avanti! grazie all'interessamento di Giacinto Menotti Serrati, e lì conobbe Antonio Gramsci, incontro che lo segnò profondamente e lo condusse nel 1921 a passare alla frazione comunista, fondando la sezione giovanile sanremese, e divenendo cronista dell'Ordine Nuovo, poi dell'Unità nei primi anni del fascismo, quando cominciò a svolgere il lavoro di collegamento come “fenicottero” per l'organizzazione. Dopo l'emanazione delle leggi eccezionali avrebbe fatto parte del Centro interno con la compagna e futura moglie Anna Bessone per poi subire le carceri fasciste e lavorare infine per l'Interazionale in Francia e poi a Mosca <97.
Se si eccettuano personaggi della levatura di Amoretti o dei Serrati, nell'Imperiese del Biennio rosso si rilevava la presenza di una sinistra ancora poco definita. Si pensi che un assessore comunale socialista, più volte riconfermato, come Domenico Biancheri, non era ritenuto dalla polizia capace di forti influenze sulla classe operaia né di tenere conferenze, nonostante la discreta opinione di cui godeva in pubblico e la sua posizione nella Camera del Lavoro di Ventimiglia <98. Similmente il compaesano socialista Andrea Biancheri, pescatore e contadino, che pure subiva svariate condanne per reati di incitazione all'odio fra le classi sociali, non era considerato un elemento realmente pericoloso dalle autorità di Pubblica sicurezza <99. Nell'entroterra di Perinaldo viveva poi ancora in disparte, senza destare l'attenzione della polizia, una famiglia di sinistra che avrebbe dato alla Francia e all'Italia repubblicana antifascisti e resistenti appassionati: i Liprandi, figli di Antonio Giusto Liprandi, che aveva lavorato nel Comune socialista come assessore trasmettendo i suoi ideali alla famiglia <100.
[...]
Vi fu poi una minoranza che scelse, come capitò in altre reti migratorie liguri, la via dell'Africa francese. Filippo Antonio Anfosso, comunista di Camporosso, fervente propagandista, era emigrato solo, celibe, a ventidue anni, nel 1923 in Francia, a Nizza e poi a Mentone, dove trovò lavoro come cameriere. Nel 1927 da Marsiglia era poi salpato per Tangeri, in Marocco, dove si era nuovamente impiegato come cameriere presso un albergo dove lavoravano molti connazionali, il Grand Hôtel Saint-Georges, indirizzato dalle reti di solidarietà della colonia immigrata. Sul finire degli anni Venti si trasferì in Algeria, dove sposò Lucia Destonesse, mise su famiglia e mantenne rapporti epistolari con i genitori rimasti in Liguria, inviando loro anche aiuti in denaro, mentre continuò a perseguire il proprio impegno antifascista <339.
Anche Nino Siccardi, comunista divenuto poi celebre partigiano della zona imperiese, dopo una prima esperienza migratoria nel Midi, a Saint-Raphaël, Cannes e Marsiglia tra il 1929 e il 1930, dove fece il distillatore di mosti d'uva, prese rotte nuove e persino inconsuete per gli antifascisti liguri, cambiando luoghi e mestieri negli anni della grande crisi, adattandosi di volta in volta alla contingenza del momento. Si ritrovò così ad attraversare negli anni Trenta la Siria, la Spagna, il Marocco francese, per poi rimpatriare e tornare a viaggiare per lavoro, trovando impiego imbarcandosi come macchinista <340.
I migranti imperiesi degli anni Trenta avrebbero teso invece a rientrare con l'inizio del conflitto e alcuni di essi parteciparono alla lotta di liberazione. Forse il fatto di aver compiuto la propria formazione civica sotto il regime influì sulle scelte che si presentarono agli esuli con l'avvento della guerra; e ciò tanto più nella zona di confine e di occupazione, dove l'insofferenza per l'italianizzazione forzata di Mentone rendeva la permanenza italiana assai difficile <341.
[NOTE]
50. Su Giacinto Menotti Serrati: Av.Vv., 1892-1982 Psi. Novanta anni di storia. Almanacco socialista: cronistoria, schede, commenti, documentazione sul socialismo italiano, Rotostil, Roma 1982. Cpc: b. 4769, f. Giacinto Bartolomeo Menotti Serrati; Franco Andreucci, Tommaso Detti, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-1943, v. Giacinto Menotti Serrati, 6 voll., Editori Riuniti, Roma 1975-1979, in Archivio biografico del movimento operaio: http://www.archiviobiograficomovimentooperaio.org/index.php?option=com_k2&view=item&id=26552:serrati-giacinto-menotti&lang=it.
95. Antonini cit., p. 166.
96. Gibelli, Rugafiori cit., pp. 37-38; Antonini cit., 166, 205-208, 216. I due comuni di Oneglia e Porto Maurizio erano allora ancora divisi e lo rimasero sino all'unificazione del 1923, attuata sotto il regime mussoliniano, quando fu dato al nuovo Comune il nome attuale di Imperia, dal nome del torrente Impero che separava i due paesi.
97. AIsrecIm: IID7: f. Giuseppe Amoretti. Cpc: b. 105, f. Giuseppe Amoretti.
98. Cpc: b. 611, f. Domenico Biancheri.
99. Cpc: b. 611, f. Andrea Biancheri.
100. Cpc: b. 2794, ff. Angela Liprandi, Anita Laura Liprandi; b. 2795, Arturo Mario Dino Antonio Liprandi, Liutprando Liprandi, Giusto Antonio Liprandi; b. 4291, f. Linda Revoir; f. b. 3404, Adriano Antonio Moresco. Dpp: b. 1263, ff. Ariella Sgorbissa, Giacomo Sgorbissa; f. Liliana Liprandi. Ps: A1: 1943: b. 47, f. Liliana Liprandi. AIsrecIm: IID7: f. Giusto Antonio Liprandi.
339. Cpc: b. 127, f. Filippo Antonio Anfosso.
340. Archivio IsrecIm: IIDB: f. Nino Siccardi.
341. Cpc: b. 2794, ff. Angela Liprandi, Annita Laura Liprandi, Arturo Mario Dino Antonio Liprandi; b. 2795, ff. Giovanni Battista Liprandi, Giusto Antonio Liprandi, Liutprando Liprandi; b. 4291, f. Linda Revoir; b. 4794, f. Nino Siccardi. Dpp: f. Filiberto Armando Novella. Sull'occupazione italiana in Francia: Jean-Louis Panicacci, L'occupation italienne. Sud-Est de la France, juin 1940-septembre 1943, Presses Universitaires de Rennes, Rennes 2010.
Emanuela Miniati, La Migrazione Antifascista dalla Liguria alla Francia tra le due guerre. Famiglie e soggettività attraverso le fonti private, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Genova in cotutela con Université Paris X Ouest Nanterre-La Défense, Anno accademico 2014-2015