Proprio alla fine della guerra, nel 1946, prese corpo nel bacino transfrontaliero Ventimiglia-Mentone l’idea di creare una “zona franca”. Animatori ne furono, per i Comuni italiani, il Dr. Emilio Azaretti e per i Comuni francesi Mr. Francis Palmero. Il progetto prevedeva la costituzione di un territorio autonomo di 19 Comuni italiani (Valli Roya, Nervia, Crosia) e 11 Comuni francesi (tra cui Mentone, Roquebrune, Breil, Fontan, Saorge e Sospel). Il programma del Movimento della Zona Franca prevedeva la costituzione di un Consiglio Generale composto dai rappresentanti dei Comuni italiani e francesi per trattare i problemi di interesse bilaterale e risolvere le eventuali divergenze, evidenziando ben chiaramente che Italia e Francia avrebbero continuato ad avere piena ed assoluta sovranità sui rispettivi Comuni della zona transfrontaliera. Per motivi contingenti ed opposizione ferma delle autorità centrali, il progetto Zona Franca non si realizzò <13, tuttavia l’operazione servì per innescare il processo di cooperazione; raccordo italo-francese che continuò con incontri, convegni, accordi delle autorità locali, tendenti a dare soluzioni ai numerosi, spesso urgenti, problemi di interesse reciproco.
È codificata e consolidata la valutazione che la cooperazione transfrontaliera nell’interregione delle Alpi Meridionali (Alpi del sud) dal dopoguerra ad oggi si suddivida in quattro periodi temporali.
La prima fase copre il periodo 1947/1960, la seconda il periodo 1960/1970, la terza quello dal 1970 al 1985 e la quarta fase, iniziata nel 1985, è ancora aperta ai giorni nostri. <14
Analizzando questi quattro periodi, emerge che le prime tre fasi sono ormai storia, mentre il quarto periodo rappresenta un’attualità ancora viva, e pertanto sarà quello più ricco di contenuti, anche perché si proietta nelle prospettive future della cooperazione transfrontaliera Verso una Euroregione.
Prima Fase della cooperazione transfrontaliera (1947-1960)
Il Movimento per la creazione di una zona franca nel bacino transfrontaliero Ventimiglia-Mentone fu sostenuto anche dal Movimento Federalista Europeo con la nascita di un Comitato specifico che, successivamente, prese l’iniziativa di costituire una Commissione italo-francese di studio per i problemi di frontiera. La prima riunione della Commissione avvenne il 17 aprile 1948 e servì a preparare un documento bilaterale relativo ai più urgenti problemi di frontiera, tra i quali: Internazionalizzazione ed ammodernamento della S.S. n. 20 di Valle Roya <15; carta di frontiera a favore degli abitanti residenti; ricostruzione della linea ferroviaria Ventimiglia-Breil-Cuneo; istituzione di pubblici servizi automobilistici tra i Comuni italiani e francesi; costruzione del valico stradale di frontiera Olivetta S. Michele-Sospel; costruzione dell’acquedotto Ventimiglia-Mentone; accesso alla coltivazione delle proprietà terriere confinarie e dei pascoli. La commissione mista, dopo la prima riunione, continuò a lavorare con incontri anche a Nizza ed in Valle Roya per gestire i problemi emersi al momento della costituzione; furono programmati convegni e dibattiti pubblici. Domenica 28 dicembre 1952 si svolse a Ponte S. Luigi una imponente manifestazione di amicizia franco-italiana; l’On. Paolo Emilio Taviani, sottosegretario di Stato, ed Henry Spaak, uno dei Padri fondatori dell’Europa, parlarono ai presenti. Nel 1953 venne formulata la richiesta ai governi italiano e francese per l’apertura del secondo valico stradale a ponte S. Ludovico. Nel 1955 venne presa in considerazione dai governi centrali la richiesta per la ricostruzione della linea ferroviaria Ventimiglia-Breil-Cuneo e nell’anno successivo, in una riunione a Nizza, venne ripreso il progetto dell’acquedotto Ventimiglia-Mentone, ai fini della redazione progettuale. Nel 1959 si realizzò il completamento della strada La Brigue-Colle Sanson, collegando così la Valle Roya con la Val Nervia. Questa prima fase della cooperazione transfrontaliera, nata in maniera bilaterale (Ventimiglia-Mentone e territori contigui), si concluse con l’inizio di approcci di cooperazione verso il cuneese, soprattutto in riferimento ai problemi della strada e della ferrovia della Valle Roya, argomenti di interesse anche per Limone Piemonte e Cuneo. In questo periodo si gettarono le basi per la futura collaborazione delle Tre Province.
Seconda fase della cooperazione transfrontaliera (1960-1970)
La seconda fase della cooperazione transfrontaliera è caratterizzata da una sempre più marcata presa di coscienza dell’idea di Unità Europea <16. In questo contesto anche le Camere di Commercio e gli Organismi turistici sviluppano azioni di cooperazione più marcate; a partire dal 1962 i Prefetti di Nizza, Cuneo e Imperia programmano periodiche Conferenze dei Servizi che saranno presto affiancate da una Commissione degli eletti di frontiera; prende corpo il progetto per la creazione di un Distretto Europeo. Nel 1965 si costituisce il CEAM (Commissione Europea Alpi Meridionali) che produce una fervida attività ma con scarsi risultati, per mancanza di strumenti giuridici; per esempio, la proposta del Prof. Sen. Raoul Zaccari <17 fatta nel corso della riunione di Breil del 23 ottobre 1967, tesa alla costituzione di un Consorzio di Comuni franco-italiani, non poté realizzarsi per mancanza di legislazione e normative, appartenendo i Comuni interessati a due distinte sovranità nazionali. Anche il CEAM tentò di costituire una società a carattere transnazionale, ma senza risultati concreti. Questo decennio è stato caratterizzato da una fitta tessitura di accordi e rapporti, nella ricerca di consolidare un tavolo di concertazione, ai fini di elaborare un Organismo franco-italiano che avesse l’autorità di operare sulla base del federalismo, e cioè con ampia autonomia. In questa visione la Commissione italo-francese per i problemi di frontiera, il CEAM e la Consulta degli eletti di frontiera si intersecano con altri organismi sorti, come la Commission des Alpes <18, il CERAF (Centre Etudes, Recherches, Action Fédéraliste), costituito da giovani nizzardi, il CIME (Consiglio Italiano Movimento Europeo) sorto ad Imperia come Comitato Provinciale che organizza a Nizza un convegno su Le Alpi Meridionali nel quadro dell’Europa delle Regioni. Anche il MFE (Movimento Federalista Europeo) si inserisce in questo mosaico di sigle ed associazioni che organizzano Convegni, sottocommissioni di studio, incontri interlocutori bilaterali, assemblee, documenti e manifesti. Ogni azione, ciascuna iniziativa, ha per tema centrale l’Unità Europea e la cooperazione transfrontaliera; il decennio 1960/1970 segna pertanto la crescita del dibattito e della democrazia sui Valori dell’Europa dei Cittadini e dell’integrazione franco-italiana nella zona di frontiera. Il periodo in esame costituisce anche un interessante momento di presa di coscienza dell’associazionismo nell’elaborazione di idee e proposte pertinenti. Intanto il 30 settembre 1967 veniva firmato a Parigi l’accordo per l’acquedotto Ventimiglia-Mentone ed il 14 maggio 1968 avveniva l’apertura del valico stradale Olivetta S.Michele-Sospel.
[NOTE]
13 Il momento di maggior aggregazione al progetto Zona Franca avvenne con la grande manifestazione popolare di Ventimiglia di domenica 24 novembre 1946, con una massiccia concentrazione di rappresentanti dei Comuni interessati.
14 E. Berio, Alpazur Nizza-Cuneo-Imperia “Distretto Europeo”, Imperia 1992. Libro/ricerca stampato con la prefazione dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Imperia ed il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Imperia.
15 Il 17 settembre 1947 i comuni di Briga e Tenda, nell’alta Valle Roya e territori contigui, a seguito del trattato di Pace di Parigi, passarono alla sovranità della Francia.
16 Il 25 marzo 1957, con una solenne cerimonia svoltasi a Roma, in Campidoglio, aveva luogo la firma del trattato con cui veniva istituita la Comunità Economica Europea.
17 Il Prof. Sen. Raoul Zaccari, sindaco di Bordighera, Assessore Provinciale, Sottosegretario di Stato, Parlamentare Europeo, fu un assiduo e fervente propugnatore della cooperazione transfrontaliera, uno dei capisaldi in questo periodo, fino alla sua morte avvenuta nel 1977.
18 Associazione nata a Torino, si interessava dei problemi dei territori di montagna in ottica europea.
Lorenzo Viale, La cooperazione transfrontaliera italo-francese. Verso una Euroregione: Nizza-Cuneo-Imperia, Intemelion n. 4 (1998)
È codificata e consolidata la valutazione che la cooperazione transfrontaliera nell’interregione delle Alpi Meridionali (Alpi del sud) dal dopoguerra ad oggi si suddivida in quattro periodi temporali.
La prima fase copre il periodo 1947/1960, la seconda il periodo 1960/1970, la terza quello dal 1970 al 1985 e la quarta fase, iniziata nel 1985, è ancora aperta ai giorni nostri. <14
Analizzando questi quattro periodi, emerge che le prime tre fasi sono ormai storia, mentre il quarto periodo rappresenta un’attualità ancora viva, e pertanto sarà quello più ricco di contenuti, anche perché si proietta nelle prospettive future della cooperazione transfrontaliera Verso una Euroregione.
Prima Fase della cooperazione transfrontaliera (1947-1960)
Il Movimento per la creazione di una zona franca nel bacino transfrontaliero Ventimiglia-Mentone fu sostenuto anche dal Movimento Federalista Europeo con la nascita di un Comitato specifico che, successivamente, prese l’iniziativa di costituire una Commissione italo-francese di studio per i problemi di frontiera. La prima riunione della Commissione avvenne il 17 aprile 1948 e servì a preparare un documento bilaterale relativo ai più urgenti problemi di frontiera, tra i quali: Internazionalizzazione ed ammodernamento della S.S. n. 20 di Valle Roya <15; carta di frontiera a favore degli abitanti residenti; ricostruzione della linea ferroviaria Ventimiglia-Breil-Cuneo; istituzione di pubblici servizi automobilistici tra i Comuni italiani e francesi; costruzione del valico stradale di frontiera Olivetta S. Michele-Sospel; costruzione dell’acquedotto Ventimiglia-Mentone; accesso alla coltivazione delle proprietà terriere confinarie e dei pascoli. La commissione mista, dopo la prima riunione, continuò a lavorare con incontri anche a Nizza ed in Valle Roya per gestire i problemi emersi al momento della costituzione; furono programmati convegni e dibattiti pubblici. Domenica 28 dicembre 1952 si svolse a Ponte S. Luigi una imponente manifestazione di amicizia franco-italiana; l’On. Paolo Emilio Taviani, sottosegretario di Stato, ed Henry Spaak, uno dei Padri fondatori dell’Europa, parlarono ai presenti. Nel 1953 venne formulata la richiesta ai governi italiano e francese per l’apertura del secondo valico stradale a ponte S. Ludovico. Nel 1955 venne presa in considerazione dai governi centrali la richiesta per la ricostruzione della linea ferroviaria Ventimiglia-Breil-Cuneo e nell’anno successivo, in una riunione a Nizza, venne ripreso il progetto dell’acquedotto Ventimiglia-Mentone, ai fini della redazione progettuale. Nel 1959 si realizzò il completamento della strada La Brigue-Colle Sanson, collegando così la Valle Roya con la Val Nervia. Questa prima fase della cooperazione transfrontaliera, nata in maniera bilaterale (Ventimiglia-Mentone e territori contigui), si concluse con l’inizio di approcci di cooperazione verso il cuneese, soprattutto in riferimento ai problemi della strada e della ferrovia della Valle Roya, argomenti di interesse anche per Limone Piemonte e Cuneo. In questo periodo si gettarono le basi per la futura collaborazione delle Tre Province.
Seconda fase della cooperazione transfrontaliera (1960-1970)
La seconda fase della cooperazione transfrontaliera è caratterizzata da una sempre più marcata presa di coscienza dell’idea di Unità Europea <16. In questo contesto anche le Camere di Commercio e gli Organismi turistici sviluppano azioni di cooperazione più marcate; a partire dal 1962 i Prefetti di Nizza, Cuneo e Imperia programmano periodiche Conferenze dei Servizi che saranno presto affiancate da una Commissione degli eletti di frontiera; prende corpo il progetto per la creazione di un Distretto Europeo. Nel 1965 si costituisce il CEAM (Commissione Europea Alpi Meridionali) che produce una fervida attività ma con scarsi risultati, per mancanza di strumenti giuridici; per esempio, la proposta del Prof. Sen. Raoul Zaccari <17 fatta nel corso della riunione di Breil del 23 ottobre 1967, tesa alla costituzione di un Consorzio di Comuni franco-italiani, non poté realizzarsi per mancanza di legislazione e normative, appartenendo i Comuni interessati a due distinte sovranità nazionali. Anche il CEAM tentò di costituire una società a carattere transnazionale, ma senza risultati concreti. Questo decennio è stato caratterizzato da una fitta tessitura di accordi e rapporti, nella ricerca di consolidare un tavolo di concertazione, ai fini di elaborare un Organismo franco-italiano che avesse l’autorità di operare sulla base del federalismo, e cioè con ampia autonomia. In questa visione la Commissione italo-francese per i problemi di frontiera, il CEAM e la Consulta degli eletti di frontiera si intersecano con altri organismi sorti, come la Commission des Alpes <18, il CERAF (Centre Etudes, Recherches, Action Fédéraliste), costituito da giovani nizzardi, il CIME (Consiglio Italiano Movimento Europeo) sorto ad Imperia come Comitato Provinciale che organizza a Nizza un convegno su Le Alpi Meridionali nel quadro dell’Europa delle Regioni. Anche il MFE (Movimento Federalista Europeo) si inserisce in questo mosaico di sigle ed associazioni che organizzano Convegni, sottocommissioni di studio, incontri interlocutori bilaterali, assemblee, documenti e manifesti. Ogni azione, ciascuna iniziativa, ha per tema centrale l’Unità Europea e la cooperazione transfrontaliera; il decennio 1960/1970 segna pertanto la crescita del dibattito e della democrazia sui Valori dell’Europa dei Cittadini e dell’integrazione franco-italiana nella zona di frontiera. Il periodo in esame costituisce anche un interessante momento di presa di coscienza dell’associazionismo nell’elaborazione di idee e proposte pertinenti. Intanto il 30 settembre 1967 veniva firmato a Parigi l’accordo per l’acquedotto Ventimiglia-Mentone ed il 14 maggio 1968 avveniva l’apertura del valico stradale Olivetta S.Michele-Sospel.
[NOTE]
13 Il momento di maggior aggregazione al progetto Zona Franca avvenne con la grande manifestazione popolare di Ventimiglia di domenica 24 novembre 1946, con una massiccia concentrazione di rappresentanti dei Comuni interessati.
14 E. Berio, Alpazur Nizza-Cuneo-Imperia “Distretto Europeo”, Imperia 1992. Libro/ricerca stampato con la prefazione dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Imperia ed il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Imperia.
15 Il 17 settembre 1947 i comuni di Briga e Tenda, nell’alta Valle Roya e territori contigui, a seguito del trattato di Pace di Parigi, passarono alla sovranità della Francia.
16 Il 25 marzo 1957, con una solenne cerimonia svoltasi a Roma, in Campidoglio, aveva luogo la firma del trattato con cui veniva istituita la Comunità Economica Europea.
17 Il Prof. Sen. Raoul Zaccari, sindaco di Bordighera, Assessore Provinciale, Sottosegretario di Stato, Parlamentare Europeo, fu un assiduo e fervente propugnatore della cooperazione transfrontaliera, uno dei capisaldi in questo periodo, fino alla sua morte avvenuta nel 1977.
18 Associazione nata a Torino, si interessava dei problemi dei territori di montagna in ottica europea.
Lorenzo Viale, La cooperazione transfrontaliera italo-francese. Verso una Euroregione: Nizza-Cuneo-Imperia, Intemelion n. 4 (1998)