mercoledì 21 febbraio 2024

Mario Calvino introdusse nel territorio di Sanremo diverse specie di fiori

Mario Calvino e la biblioteca agricola itinerante. In P. Forneris e L. Marchi (2004), Il giardino segreto dei Calvino. Immagini dall’album di famiglia tra Cuba e Sanremo, Genova, De Ferrari & Devega, p. 27. Fonte: Thomas Pepino, Op. cit. infra

Mario Calvino aveva redatto il programma piccoli-grandi “rivoluzionari agro-ecologici” ma, in seguito al fallimento della banca, lo sviluppo fu ostacolato e, alcune strutture necessarie al funzionamento della stessa Stazione Sperimentale, furono spostate nella villa.
Fra le attività che Mario Calvino svolse nei primi anni di rientro nella città natale - trascorse 17 anni all’estero - vi fu l’introduzione di nuove specie e varietà soprattutto da aree subtropicali e tropicali, con lo scopo di acclimatarle. <135 Fra queste: varietà di avocado, pompelmo, zucche, differenti specie ornamentali e floreali, da frutto, da essenza, da fecola e da zucchero <136.
Calvino è stato uno tra i più importanti agronomi e botanici italiani della prima metà del XX secolo che ha saputo riversare la propria esperienza tecnico-scientifico nel suo paese d’origine. Il processo d’inculturazione è per Calvino un continuo operare, trasferisce la sua conoscenza nelle società in cui lavora.
Calvino è un vettore di modelli culturali innovativi, sperimentatore di un modo di agire che nel mondo agricolo rappresenta tutt’oggi un esempio del fare industria. La contaminazione internazionale, esito della continua attività sul campo e confronto internazionale - Cuba, Messico, Yucatàn, Brasile, Hawaii, Africa, etc. - va oltre il tempo in cui si colloca riuscendo a comprendere quali possono essere i benefici di un modello agricolo sostenibile, anticipando quello che oggi viene definito chilometro zero.
Le scelte progettuali applicate all’orticoltura e alla floricoltura sono il frutto di una continua ricerca applicata sul campo e acquisita nei viaggi, praticata in luoghi spesse volte lontani rispetto al punto di partenza, ma che nel seguito ritornano all’origine con una conoscenza estesa in grado di modificare e riallinearsi allo stesso tempo con la struttura originaria del territorio in cui si collocano.
Calvino ha un approccio moderno e innovativo e grazie alla forte rete di relazioni nazionali e internazionali intravvede nei caratteri rurali del territorio di Sanremo il fattore propositivo in grado di generare modelli di gestione e controllo del territorio capaci di osservare e percorrere il progresso della città.
Osservando la realtà della Costa Azzurra, Calvino comprende come il processo di trasformazione dei fiori in articoli di consumo, siano il prodotto fisico su cui innestare un nuovo modello agricolo-economico. In quegli anni, attraverso la conoscenza del collega francese Raphael De Noter, condivide interessi per piante alimentari di origine tropicale ancora ignote in Europa, dedicando sempre maggior responsabilità all’estensione - in ogni forma - della floricoltura nel territorio di Sanremo.
Quali sono le strategie e i modelli che Calvino propone e da dove derivano? In che modo i suoi studi contribuiscono a definire l’immagine e la gestione del territorio?
Per rispondere a queste domande, credo sia necessario analizzare la biografia della figura di Calvino da un punto di vista geografico, consultabile nei volumi "Il giardino segreto dei Calvino" <137 e nel "Dizionario Biografico degli Italiani" <138, ma credo tuttalpiù che sia fondamentale ricontestualizzarlo al nostro tempo come precursore di una nuova figura, un agronomo in grado di leggere il territorio per la sua connaturale forma architettonica.
Calvino introdusse nel territorio di Sanremo diverse specie di fiori tra cui rose provenienti da tutto il mondo, garofani <139, buganvillea, genista, ornitogalo, croton, fotinia, rododendri, ninfee, vite, etc., sostenendo da sempre che il progresso della coltura dei fiori è da ricercare nel miglioramento genetico - ibridazione e incroci - appartenenti alla stessa specie o genere.
Il suo lavoro alla Stazione sperimentale non si limitava alla ricerca, si estendeva a orientare e insegnare ai floricoltori di Sanremo come eseguire metodi di ibridazione e impollinazione artificiale per la produzione di nuovi colori e varietà ornamentali rendendoli più competitivi nel mercato nazionale e internazionale. <140
Nel 1927, ottenuta la libera docenza in orticoltura, parte per missioni agricole in Europa e Africa: Isole dell’Egeo <141, Tripolitania, Kenia, Tanganica, Zanzibar e Somalia. <142
Sposato con Eva Mameli (1886-1978), botanica, naturalista e accademica italiana, oltre condividere interessi scientifici, fondano nel 1930 la "Società italiana amici dei Fiori" e la rivista "Il Giardino fiorito", diretta dal 1931 al 1947 che, oltre a discorrere di giardini, sensibilizzava i giovani verso la cultura della bellezza e della conservazione, di cui Calvino ne riteneva di grande rilievo preservarne i caratteri tipici.
Calvino riteneva che il territorio ligure si dovesse costruire e organizzare per fasce altimetriche, divise per tipo di coltura, facilitando così l’acclimatazione delle piante in funzione delle quote altimetriche. Il territorio si sarebbe articolato in tre fasce: la fascia per i limoni, la fascia per gli ulivi e la fascia per i palmizi.
La struttura architettonico-geografica del territorio di Sanremo, strutturata in terrazzamenti, richiedeva quindi cure simili alle coltivazioni e, in assenza della manutenzione, gli artefatti dei terrazzamenti divengono corpi morti, abbandonati archeologicamente sulle colline, cadono in obsolescenza, che è anche obsolescenza agricola, colturale e culturale.
Negli anni a seguire, Mario Calvino coordina vivai, fonda l’associazione di commercianti per migliorare e sostenere l’esportazione dei fiori verso il mercato estero, insiste per l’apertura di una banca di credito agricolo che aiuti i contadini, istituisce la biblioteca agricola itinerante, organizza mostre e conferenze.
Nel 1934 Calvino collabora con il Servizio chimico militare, tra il 1936-38 insegna alla Facoltà di Agraria di Torino, al termine della seconda guerra mondiale, in qualità di presidente di Commissione del ministero per la Costituente, elabora un programma di previdenza per l’agricoltura in Liguria <143 - dalla costa all’entroterra.
Il figlio Italo, nel testo "La strada di San Giovanni" <144, rende chiaro quale fosse il clima che si respirasse nella famiglia Calvino, immersi nella conoscenza del territorio di Sanremo. I caratteri geografici diventano la struttura su cui si articola la narrazione e, il podere di San Giovanni, fra orti e uliveti, veniva raggiunto seguendo l’opera dell’uomo, i beodi - canali di scolo. La sintassi del territorio si lega alla forma narrativa, così attraverso il racconto, è possibile riscoprire l’immagine del territorio, raggiungendo la chiesa di San Giovanni che, posta tra le fasce terrazzate di versante domina la città sottostante.
Mario Calvino morì a Sanremo per una bronchite il 25 aprile del 1951. <145
[NOTE]
135 Cfr. AA.VV. (1974), Dizionario Biografico degli Italiani, p. 30.
136 Ibid.
137 P. Forneris e L. Marchi (2004), Il giardino segreto dei Calvino. Immagini dall’album di famiglia tra Cuba e Sanremo, Genova, De Ferrari & Devega.
138 AA.VV. (1974), Dizionario Biografico degli Italiani, vol. XVII, Calvart-Canefri, voce “Calvino Mario” (a cura di E. Mez), Roma, Istituto della Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, pp. 29-31.
139 Per esempio si veda dello stesso autore: M. Calvino (1946), “Nuova tecnica colturale del garofano”, in Humus, II, no° 12, pp. 16-18; (1948), “Innovazioni nella tecnica colturale delle rose e dei garofani”, in Atti del Congresso nazionale della floricoltura italiana, Sanremo, pp. 27-36; (1948), “Rose e garofani nei metodi di coltivazione”, in Pubblicazione della Stazione sperimentale di floricoltura, no° 39, Sanremo, pp. 1-11.
140 Si veda: M. Calvino (1936), “Come ottenere nuove varietà di fiori attraverso l’ibridazione”, in Pubblicazione della Stazione sperimentale di fioricoltura, no° 13, Sanremo, pp. 1-23; M. Calvino, (1934) “La produzione floricola italiana nei confronti con la produzione estera concorrente”, in Il Convegno nazionale di fioricoltura, Sanremo, pp. 1-7.
141 Cfr. M. Calvino (1928), “Piante e coltivazioni da introdursi e sperimentarsi in Rodi e nelle Isole Egee”, in L’agricoltura coloniale, XXII, no° 5, pp. 163-185.
142 Cfr. AA.VV. (1974), Dizionario Biografico degli Italiani, p. 30.
143 Cfr. AA.VV. (1974), Dizionario Biografico degli Italiani, p. 30.
144 I. Calvino (1990), La strada di san Giovanni, Milano, Mondadori.
145 Cfr. AA.VV. (1974), Dizionario Biografico degli Italiani, p. 30.
Thomas Pepino, L'immagine delle serre nel teatro del Golfo di Sanremo. La forma della terra e il sopraggiungere della città, Tesi di dottorato, Politecnico di Torino, 2013