venerdì 1 marzo 2019

La "Pula"


Papà ogni volta che parlava della “Pula” gli si inumidivano gli occhi. L'aveva comprata insieme a Dino (suo coetaneo) nel 1948. Avevano 19 anni, la comprarono alla fiera del 25 marzo. La Pula era possente, come molti dei muli presenti qui nella nostra terra. La bestia da soma fu il vero motore della nostra economia e contribuì alla trasformazione del nostro territorio montano.

In precedenza, dalla seconda metà degli anni 30, avevano posseduto un’asina. Papà era un ragazzino, mia nonna era una donna minuta e mio nonno negli anni 30 divenne cieco completo: lo legavano all’asina quando andavano in campagna.

Poi il 10 giugno del 1940 con la dichiarazione di guerra alla Francia, i pignaschi furono sfollati nell’Alessandrino. Le bestie da soma, i buoi, le mucche e gli ovini furono ammassati tutti a Camporosso: in buona parte furono macellati per alimentare le migliaia di soldati presenti.

Papà amava raccontare: "Quando rientrammo al paese - avevo 11 anni - discesi a Camporosso a cercare l'asina. Avevo poche speranze di ritrovarla in vita, ma la vidi seminascosta tra le altre bestie, era magra come una cartolina e lei, quando mi avvicinai, mi venne incontro, era contenta di rivedermi ed io piansi: l'avevo ritrovata e ci incamminammo lentamente per rientrare al paese"

Ma la povera asina aveva sofferto la fame e l'abbandono e visse pochi anni ancora. 

L'esigenza di avere una bestia da soma era una necessità prioritaria. Solo nel 1948 decise di comprare un mulo insieme al suo coetaneo Dino, il quale poi nei primi anni 50 emigrò a Londra. L'incombenza restò sulle spalle di papà.
Non era facile, amava ripetere, 50 quintali di fieno annui non erano una passeggiata, ma con l'aiuto dello zio Pietro riuscì a cavarsela.

Gli anni 50 e 60 sancirono la fine di quel mondo contadino e l'olivicoltura e l'agricoltura della media montagna furono le prime a soccombere. Fu così che nel 1966 decise di venderla alla fiera di San Michele del 29 settembre. Allora avevo 9 anni e ricordo il suo dolore, la sua sofferenza, tant'è che si chiuse in casa e pianse: il mulo, la Pula, fu portata al campo e venduta dal suo compagno d'infanzia Jeannot.

Un altro mondo aveva inizio, ma era un mondo che doveva fare a meno dei muli, dei buoi, degli asini e dei suoi attori principali, il mondo dei vinti…

di Roberto Trutalli di Pigna (IM)