lunedì 20 settembre 2021

La partecipazione dei concorrenti è vincolata all’iscrizione al Sindacato Fascista dei Musicisti


Il Casinò di Sanremo (IM)

Istituiti nel 1935 in seguito ad una convenzione tra il Comune di Sanremo e la Società concessionaria del Casinò Municipale <272 e con il sostegno della Società Anonima Iniziative Turistiche, <273 i Premi Sanremo di Letteratura e d’Arte vengono banditi annualmente, per cinque edizioni. <274
Si tratta di un concorso su tema prestabilito, differente per ogni sezione ma in ogni caso «rispondente alle necessità artistiche e politiche del popolo italiano»;<275 in palio una lauta ricompensa di cinquantamila Lire, <276 paragonabile soltanto all’ambìto Premio Mussolini dell’Accademia d’Italia. <277
L’impostazione generale della manifestazione, strettamente connessa con le iniziative di organizzazione turistica, <278 intende garantire alla città ligure una vasta risonanza sia nazionale, «per effetto della importanza dei premi e dei temi agli artisti italiani» sia internazionale, per la presenza di una sezione dedicata ad un autore straniero. <279
L’organizzazione è presieduta da un Comitato Permanente diretto dall’Accademico d’Italia Carlo Formichi e composto da alte cariche del Governo e da rappresentanti locali, con il compito di «indire i Concorsi, determinarne i criteri e le modalità, nominare le Giurie» delle singole sezioni <280 e di esprimere il giudizio finale sui vincitori. <281
Per la musica vengono invitati a far parte delle commissioni esaminatrici i principali compositori del tempo tra cui Alfano, Casella, Cilea, Malipiero, Mascagni, Mulè e Pizzetti, a garanzia di un’istituzione orientata verso la competizione con le più importanti manifestazioni a livello internazionale. La partecipazione dei concorrenti è vincolata all’iscrizione al Sindacato Fascista dei Musicisti. Numerosi sono i partecipanti, molti i giovani.
La prestigiosa iniziativa si colloca all’interno della fervente attività culturale inaugurata dalla Società Anonima Casinò Municipale di Sanremo fondata da Luigi De Santis, gestore illuminato del Casinò dal 1928 al 1934. <282
In quegli anni muove i primi passi quel modello di connubio tra turismo e cultura destinato ad avere largo seguito nel dopoguerra, che trova esperienze significative soprattutto nelle città del nord della penisola, esportato anche in colonia. <283
Durante gli anni Trenta, grazie al mecenatismo di De Santis, confluiscono intorno al Casinò nomi di spicco del panorama culturale e artistico italiano e internazionale, che si succedono sul palco dell’annesso Teatro per manifestazioni di prestigio, <284 invidiate persino dalla vicina Nizza. <285
L’idea di un Premio che potesse convogliare tutte le altre manifestazioni sorte intorno al Casinò, nasce proprio dall’intraprendenza dell’amministrazione di quegli anni, anche se De Santis non riuscirà a vedere realizzata la sua aspirazione a causa della prematura scomparsa nel 1934. <286
Dopo la scomparsa del gestore napoletano l’istituzione risente fortemente delle pressioni del regime che si ripercuotono sulla natura degli istituiti Premi di arte, musica e letteratura, fortemente politicizzati.
L’esito generale della manifestazione, che, tra alti e bassi, non riesce nell’intento di creare un polo culturale competitivo a livello internazionale, testimonia, inoltre, ancora una volta, l’influsso negativo dell’intervento diretto della politica sull’arte [Lauria 2005, pp. 100-103].
Per la musica, come per l’arte e la scultura, le prime tre edizioni del Premio, che coincidono con gli anni della campagna e fondazione dell’Impero, vengono destinate alla promozione di una produzione di chiaro stampo propagandistico [Lauria 2005, pp. 96-99]. Irrimediabilmente carichi di retorica i temi prescelti, in linea con le direttive e recenti avvenimenti di politica estera: un «Poema sinfonico intitolato ad Augusto» per il 1935, <287 un «Inno dell’Italia Imperiale da cantarsi dal popolo» per il 1936, un «Poema sinfonico dal titolo Africa» <288 per l’edizione del 1937.
Per gli ultimi due, tuttavia, il concorso si chiude con esito negativo: nessun partecipante viene giudicato in grado di descrivere degnamente attraverso la musica la più alta conquista del regime. Nessun vincitore neppure per la prima edizione del Premio (1935), <289 dedicata alla celebrazione del simbolo immortale dell’imperialismo di Roma, per il quale vengono tuttavia assegnati riconoscimenti minori e l’onore dell’esecuzione, «al fine di incoraggiare i più distinti», <290 alle opere di Dante Alderighi, <291 Ouverture breve, e Giuseppe Savagnone - Augusto. Entrambi i lavori vengono eseguiti la sera del 10 gennaio 1937, presso il Teatro Municipale dell’Opera di Sanremo in occasione della cerimonia di premiazione, comune per tutte le categorie.
Per conferire rilievo all’edizione inaugurale della competizione, gli organizzatori prevedono due giorni di festeggiamenti in chiusura, il 10 e 11 gennaio 1937, con un’articolata programmazione alla presenza di alte cariche dello Stato e dell’oligarchia. <292
A consacrare la solennità della manifestazione è prevista una cerimonia commemorativa in onore di S. M. la Regina Margherita di Savoia, prima Regina d’Italia - di cui ricorreva, nel gennaio 1936, il decimo anniversario della morte - la cui icona è oggetto del Premio di scultura. <293
L’intensa prima giornata celebrativa termina con la premiazione dei vincitori seguita dall’esecuzione dei due lavori per il Bimillenario di Augusto, diretti dai rispettivi autori. <294
Prima del concerto, Alfano, presidente della giuria della sezione musica, legge la relazione al fianco dei rappresentanti delle altre categorie Bottai (Autore Straniero), Canonica (Pittura e Scultura), Luzio (Letteratura). <295
Lo Statuto della prima edizione prevede un premio annuo di L. 50.000 da assegnarsi al lavoro musicale di maggior pregio, anche se non rappresentato od eseguito, <296 inedito e di autore italiano [Art. 1 e 2 Bando di Concorso per il Premio 1935 di Musica [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
La giuria ha il compito di presentare al Comitato Permanente una terna di nomi, preceduta da una relazione sul concorso, tra i quali quest’ultimo seleziona il vincitore con giudizio definitivo senza possibilità di appello [Art. 5 Bando di Concorso per il Premio 1935 di Musica [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
L’opera vincitrice può essere eseguita in prima assoluta presso il Teatro del Casinò Municipale di San Remo ed eventualmente edito e divulgato a cura delle «Edizioni del Comitato Permanente Premi San Remo» [Art. 7 Bando di Concorso per il Premio 1935 di Musica [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
Dei due lavori prescelti per la prima edizione, il Poema sinfonico di Savagnone, Augusto, sembra ripercorrere con maggior forza drammatica, attraverso la musica, l’epopea imperialista, non senza richiami nazionalisti e demagogici. Il lavoro, inoltre, risponde perfettamente alle direttive estetiche fasciste attraverso lo sguardo alla tradizione (sinfonia all’Italiana), l’espressione popolare e il riferimento all’attualità, sebbene trasfigurata. Un inno all’imperatore chiude solennemente la composizione: "Il poema Augusto, del Maestro Giuseppe Savagnone, in pura forma di sinfonia all’Italiana, si basa su due temi principali, l’uno grave e religioso, l’altro vivace e guerresco, dai quali scaturisce un inno che chiude la composizione. La parte centrale raffigura una danza della folla in festa; i ritmi di danza si sovrappongono al tema religioso, che risuona come da lontano. Il corteggio di Augusto si avvicina con crescente sonorità, per culminare con l’unione di tutti i temi. Nella ripresa dell’‘allegro’ passano fugacemente immagini di battaglia e scatti di irresistibile forza vittoriosa. Da un’ultima affermazione del tema imperiale, affidato ai soli ottoni, nasce l’inno ad Augusto che, cantato dapprima dai soli archi, viene ripetuto con la massima sonorità da tutta l’orchestra. Sanremo, Teatro Municipale dell’Opera, programma di sala, 10 gennaio 1937". [Cagnoli 1987, p. 134]
Nel 1938 il Premio è ispirato allo sport, un settore fortemente sostenuto dal fascismo. Tre sono le categorie premiate, tra le quali è suddiviso il ricco bottino: «Premi sinfonici», «Composizioni da camera», «Composizioni corali». La Giuria della sezione Musica, composta da Ildebrando Pizzetti, Vincenzo Bellezza e Giuseppe Blanc e da due rappresentanti del CONI, decreta la vittoria ex-equo per Gianandrea Gavazzeni con Ritmi e passaggi di atleti e Carlo Dell’Argine con Vis Virtus per le composizioni sinfoniche; <297 per Franco Margola col Quartetto n. 5 per la musica da camera; per Rodolfo Del Corona con Caccia per la produzione corale <298 [«Il Musicista», febbraio 1940, p. 84].
Per l’ultima edizione, il Concorso abbandona la rigidità tematica e premia «le migliori fra le produzioni nel campo dell’opera lirica, e delle composizioni musicali, sinfoniche o sinfonico-vocali che siano state rappresentate o eseguite per la prima volta nell’ultimo triennio». <299
Il giovane Goffredo Petrassi si aggiudica il Premio Sanremo di Musica del 1939 con Salmo IX (1936), selezionato da Pizzetti, Casella e Zandonai tra cinquantacinque concorrenti [«Il Musicista», febbraio 1940, p. 84]. <300
[NOTE]
271 Recentemente i Premi Sanremo di Arte sono stati oggetto di studio in Lauria 2001 e 2005.
272 Cfr. art. 13 della Convenzione 2 marzo 1932, tra il Comune di San Remo e la Società Anonima Casino Municipale di San Remo custodita presso l’Archivio Centrale di Stato [ACS PCM 1940-41 14.1.404/1]. Secondo l’accordo, il Comune istituisce i Premi utilizzando gli introiti derivati dal canone annuo corrisposto dalla Società esercente, mentre le spese di organizzazione spettano a quest’ultima. In ogni caso, il progetto iniziale, fallito per la mancata approvazione del Capo del Governo, prevedeva la costituzione di un Ente Nazionale per i Premi d’Arte di San Remo con personalità giuridica allo scopo di organizzare le manifestazioni nonché di equiparare l’esperienza sanremese ad altre già esistenti, tra cui la Biennale di Venezia e il Maggio musicale fiorentino. Cfr. richiesta ufficiale di Luigi De Santis al Capo del Governo del 30 giugno 1933 e lettera del MinInt alla PCM del 24 dicembre 1933 [ACS PCM 1940-41 14.1.404/1]; per le motivazioni della mancata approvazione si veda nota della PCM del 6 dicembre 1933 [ACS PCM 1940-41 14.1.404/1].
273 Cfr. Copia del verbale della riunione tra il Podestà di Sanremo e il Presidente della SAIT del 18 aprile 1935 allegato alla lettera del MinInt. alla PCM al del 3 luglio 1935 [ACS PCM 1940-41 14.4.404/1]. L’art. 3 dello Statuto del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d’Arte del 1935 recita «Alla erogazione delle somme per i premi provvede il Comune. La Soc. An. Iniziative Turistiche porrà a disposizione del Comitato, per il miglior raggiungimento dei fini previsti nello Statuto, un congruo fondo annuale», [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
274 Con eccezione per i Premi di scultura e pittura che sono biennali.
275 Art. 6 dello Statuto del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d’Arte dell’anno XIV [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
276 Lo stipendio della classe medio-alta era al tempo all’incirca di 200 Lire.
277 Dal 1931 al 1938 si hanno quattro edizioni del Premio Mussolini dell’Accademia d’Italia, ognuna con quattro categorie, corrispondenti alle classi dell’Accademia (scienze fisiche, matematiche e naturali; lettere; arti; scienze morali e storiche), dalle quali la musica è assente. Per maggiori approfondimenti si veda Mazzoni 2006.
278 Il peso dell’organizzazione turistica sulle manifestazioni sanremesi si evince chiaramente anche dalla lettera ufficiale di L. De Santis al Capo del Governo per la richiesta di costituzione dell’Ente Nazionale per i Premi d’Arte di San Remo - non concessa - del 30 giugno 1933 [ACS PCM 1940-41 14.1.404/1].
279 Lettera di C. Formichi a Mussolini del 20 ottobre 1936 [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/2].
280 Copia del verbale della riunione tra il Podestà di Sanremo e il Presidente della SAIT del 18 aprile 1935 allegato alla lettera del MinInt. alla PCM del 3 luglio 1935 [ACS PCM 1940-41 12.1.404/1]. Componenti del Comitato per i Premi San Remo di Letteratura e d’Arte sono: il Vice Segretario del PNF, Deputato al Parlamento Adelchi Serena, Alessandro Pavolini, Nicola De Pirro, Cornelio di Marzio, il Podestà di Sanremo Giovanni Guidi e il Presidente della SAIT Angelo Belloni, nel ruolo di segretario [Lettera di Formichi a Mussolini del 25 sett. 1935, ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/2].
281 Cfr. Statuto del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d’Arte dell’anno XIV [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
282 Luigi De Santis, abile imprenditore animato da uno «spirito, quasi, di un mecenate rinascimentale [...] trasformò, in quegli anni, il Casinò Municipale di Sanremo in uno dei poli culturali di maggior prestigio» [Monticone 2005, pp. 48-49], nella convinzione che «Bisogna conferire nobiltà alle fonti stesse del guadagno» [De Santis, in Lauria 2005, p. 87]. L’organizzazione di attività culturali all’interno della struttura della casa da gioco è in ogni caso presupposto imprescindibile per lo stesso Casinò, imposto dalla normativa di legge che disciplina il regolamento delle case da gioco. Con lo stesso spirito nasce anche il Festival di Sanremo negli anni Cinquanta. Vale la pena rilevare, offrendo uno spaccato della vita sociale dell’alta borghesia italiana e straniera degli anni Trenta, che le attività culturali servivano anche da intrattenimento per le signore in attesa dei mariti dediti al gioco d’azzardo
[Monticone 2005].
283 Cfr. Cap. III, in particolare i paragrafi 3 e 6, quest’ultimo focalizzato sul Teatro Uaddan di Tripoli, ispirato proprio al modello sanremese.
284 Numerose sono le iniziative di alto livello sorte per interessamento del gestore partenopeo in ambito musicale, oltre che letterario, teatrale e artistico. Tra le più rilevanti, l’impulso alle attività del Teatro del Casinò con i concerti sinfonici diretti da noti maestri (Votto, Zandonai, Vitale, Schalk, Bernstein), il sostegno al Quartetto di Sanremo (A. Ferraresi, C. Rampi, E. Micelli, R. Scarpa), la stagione lirica con prime esecuzioni di opere di Mascagni (La Pinotta, 1932), Lorenzo Perosi (Il sogno interpretato, 1937), Gian Carlo Menotti (L’Amelia al ballo, 1938) e rappresentazioni di lavori recenti, come quelli di Malipiero (Il Finto Arlecchino, 1933), Pick-Mangiagalli (L’Ospite Inatteso, 1934), Alfano (L’ultimo Lord, 1931), spesso diretti dagli stessi autori; infine, si deve all’iniziativa di De Santis, l’organizzazione di un’edizione del Festival della Canzone Partenopea (1932) [Monticone - Ruscigni 2005, p. 152].
285 Cfr. richiesta ufficiale di L. De Santis al Capo del Governo del 30 giugno 1933 per la costituzione dell’Ente Premi San Remo [ACS PCM 1940-41 14.1.404/1].
286 Come emerge dalla lettera del Prefetto di Imperia alla PCM del 28 novembre 1933, a causa di inadempienze da parte del Municipio, la prima edizione dei Premi slitta dal 1933 al 1935 [ACS PCM 1940-41 14.1.404/1].
287 Il Duce «annuncia per la prima volta che l’Italia sarà imperiale» nel 1925, nell’ambito dei programmi e progetti di aggressione nei confronti dell’Etiopia [De Boca 2001, p. 128]. Da quel momento i miti dell’Impero e della romanità, iniziamo a circolare sempre più massicciamente nei mass media e si riflettono nella produzione culturale. Nel 1935 si celebra in Italia il bimillenario dell’Imperatore Augusto, assurto a simbolo della grandezza imperiale di Roma, dunque vessillo del «ritorno dell’Impero sui colli fatali di Roma», per citare la formula del Duce.
288 Sulle riviste si trovano diciture diverse per il tema del Premio Sanremo del 1937: Poema sinfonico ispirato al nuovo Impero italiano/ ‘Nuovo Impero di Roma’.
289 L’esito negativo anche per i Premi di pittura e letteratura italiana del 1935. Per il Presidente del Comitato i risultati delle competizioni avrebbero dovuto stimolare una modifica dello Statuto e dei Bandi. Cfr. lettera di C. Formichi a Mussolini dell’8 genn. 1937 [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3]
290 Lettera di C. Formichi a Mussolini dell’8 genn. 1937 [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3]. La somma residua del Premio, 20.000 lire, viene versata al Sindacato Nazionale Musicisti.
291 Dante Alderighi (Taranto 1898 - 1968), pianista e compositore romano di origine tarantina.
292 La manifestazione, che avrebbe dovuto svolgersi l’anno precedente, ha subito ritardi dovuti all’esito non convincente dei bozzetti presentati in primo appello per il Premio di scultura. Anche in secondo appello i giudizi della critica e del pubblico, oltre che della giuria, sono sfavorevoli tanto da portare il Prefetto di Imperia ad opporsi all’invito a presiedere la premiazione, in rappresentanza del Re, al Principe di Piemonte come richiesto da Formichi [lettera della Prefettura di Imperia alla PCM dell’8 marzo 1936 in ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/2]. Il ricorso al secondo grado si verifica anche per i Premi di pittura e scultura dell'anno successivo [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
293 Un bozzetto per un monumento marmoreo in onore della Regina di Savoia da innalzare a Bordighera, città di soggiorno e dove si spense l’Augusta Sovrana, è il tema del Premio di scultura del 1935. Il 5 gennaio 1936 ricorreva il decimo anniversario della morte della Regina.
294 Dante Alderighi sceglie di affidare l’esecuzione della sua Ouverture breve a Willy Ferrero [Foresio 2000, p. 63].
295 [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/2 - Appunto per il Duce e Programma PCM 17 nov 1935]
296 Cfr. Art. 5.3 dello Statuto del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d’Arte dell’anno XIV [ACS PCM 1937-1939 3/2.9 1986/3].
297 I partecipanti sono ventisette [MU febbraio 1940, p. 84].
298 Trentuno i concorrenti per i lavori corali [MU febbraio 1940, p. 84].
299 L’ammontare dei premi è così ripartito: per l’opera lirica, I premio L. 25.000, II premio L. 15.000; per la composizione sinfonica I premio L. 6.000, II premio L. 4.000, questi ultimi riunibili in uno [MU febbraio 1940, p. 84].
300 É curioso notare che l’opera di Petrassi nasce proprio nell’atmosfera del gioco d’azzardo, ma intorno ad un altro polo, quello veneziano: «Ho scritto la mia musica più austera nel periodo in cui ho fatto, relativamente, la vita più dissipata. È stato a Venezia negli anni dal ’38 al ’40. Il giorno lavoravo; la sera mi mettevo al tavolino con Massimo Bontempelli, Paolo Masino e Nino Sanzogno, che allora dirigeva l’orchestra della Fenice, e giocavamo a poker, forte, per tutta la notte. [...] Qualche notte, per cambiare, la passavo al Casinò e anche lì naturalmente continuavo a perdere. La mattina dormivo: Il pomeriggio mi mettevo a lavorare con la testa ancora pesante e la bocca amara di sigarette. Così sono nati il Salmo IX, il Magnificat e tante musiche corali e religiose.» [Petrassi 2007, p. 116]. Inoltre, il lavoro premiato a Sanremo è permeato dal clima politico del tempo: «[...] quello del Salmo IX non era un testo qualunque: già nella scelta si riflettevano i sentimenti che muovevano il mio animo e che trovavano rispondenza nel clima politico-sociale che si respirava in quel momento. Questo Salmo voleva, in certo senso, rendere testimonianza di quella monumentalità fittizia che si presentava allora ai nostri occhi di grandi ingenui» [Petrassi 2007, p. 132].
Isabella Abbonizio, Musica e colonialismo nell'Italia fascista (1922-1943), Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", Anno accademico 2008-2009 


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Data di pubblicazione: luglio 2015
I Premi Sanremo, istituiti nella cittadina ligure dal 1935 al 1940, ben rappresentano il clima culturale dell’epoca.
All’iniziativa presero parte personaggi quali Achille Starace e Giuseppe Bottai, ma anche Massimo Bontempelli, Antonio Maraini, Filippo Tommaso Marinetti e molti altri.
I Premi Sanremo si imposero come un’occasione in cui convergevano mondanità, cultura e soprattutto arte. In soli cinque anni parteciparono alle diverse sezioni del concorso poco meno di tremila opere, provenienti dall’Italia e da quasi tutti i paesi europei, persino dal Giappone.
La ricostruzione delle vicende legate al premio offre un inedito spaccato della cultura italiana degli anni Trenta, approfondendo quel “sistema dei premi” che ricoprì un ruolo fondamentale anche a livello internazionale, in quanto momento di incontro tra le diverse tendenze del tempo.
Redazione, Daniela Lauria, I Premi Sanremo d'arte e letteratura (1935-1940), Giorgio Pozzi Editore

I. 11. (Tit. est.) Corrispondenza 1936
Fasc. cart. di cm 25×35; cc. 22 + 5; leg. cartoncino.
Contiene la corrispondenza di G. Vagnetti da gennaio a dicembre 1936:
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3 lettera di Silvio Gabbrielli, ms., c.i. “Comitato per i Premi San Remo di Letteratura e d'Arte”; San Remo, 12 febbraio 1936; 3pp. su 2cc. + 1 busta, Ventimiglia-Firenze, 13-14 febbraio 1936
4 lettera del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d'Arte siglata dal Presidente della commissione organizzatrice per le esposizioni di pittura e scultura P. Ruggeri Laderchi, ds., c.i.; San Remo, 9 [?] maggio 1936; 2pp. su 1c.
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10 lettera del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d'Arte siglata da Silvio Gabbrielli, ds., c.i.; San Remo, 25 settembre 1936; 1p.
11 lettera del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d'Arte siglata da Silvio Gabbrielli, ds., c.i.; in calce note mss. di Gabbrielli; San Remo, 28 settembre 1936; 1p.
[...]
I. 12.(Tit. est.) Corrispondenza 1937
Fasc. cart. di cm 25×35; cc. 19 + 4; leg. cartoncino.
Contiene la corrispondenza di G. Vagnetti da gennaio a ottobre 1937:
[...]
2 lettera del Comitato Permanente per i Premi San Remo di Letteratura e d'Arte, circolare; San Remo, 11 gennaio 1937; 1p.
(a cura di) Martina Moretti, Fondo Gianni Vagnetti, Archivio Contemporaneo "Alessandro Bonsanti", Gabinetto G.P. Vieusseux, Firenze, 2014/2015