giovedì 31 ottobre 2024

Un senatore ed un sindaco comunisti, un anarchico e varie vicende connesse

Perinaldo (IM): il vecchio Municipio

Ci sono leggende sul sindaco Milio [Emilio Croesi] di Perinaldo, l’unico sindaco rosso della provincia più bianca della Liguria durato in carica quarant’anni. Non per niente il mezzogiorno a Perinaldo era suonato dalla sirena del comune e dalla campana della chiesa, ciascuno per i suoi.
Passavano a volte lassù Pertini, Natta e comunisti di tutte le mene e l’enologo Gino Veronelli, anarchico per tutta la vita. Ma nel paese si dice sia passato anche Tony Negri nei tempi in cui era a Parigi e chissà quanti altri.
Di Milio si racconta quando gli saltò la catena mentre era in fuga sul Poggio alla Milano-Sanremo o di quando si gemellò con la città di Vallauris grazie all’amicizia con Picasso. Chissà se è tutto vero. Aveva una vigna in Curli che Veronelli chiamava Romanèe come una delle zone più magiche della Borgogna vinicola. Erano viti centenarie piene di nodi nel tronco e con radici profonde e da qualche parte ci sono ancora bottiglie di quella vigna: sua nipote ne ha qualcuna. Il colore, manco a dirlo, è rubino carico.
Io ho bevuto nel giorno della mia cresima una bottiglia del 1911, l’anno di nascita di mio padre e posso intuire. E’ come avere davanti uno che cinquanta anni prima era già lì. Il nostro però era vino di Canun, vicino al mare, fatto bollire poco nella tina, più chiaro.
Una volta Milio passeggiava al braccio del senatore Papalia, discepolo di Natta. Cinquanta metri indietro nell’ombra del carugio Elio lo riconosce e fischietta un richiamo. Nel silenzio del paese di allora il fischio era meglio di un nome. Il senatore, come sente scibrare [fischiare], lascia il sindaco e corrono ad abbracciarsi. Milio si limita a chiedere asciutto se si conoscono.
Elio [n.d.r.: personaggio anarchico della zona intemelia, residente a Perinaldo, amico di Arturo Viale, che in questo libro ne trascrive svariate memorie] la racconta così l’amicizia: 'nel 1940 a Ventimiglia noi eravamo un gruppo di ragazzi. Ci incontravamo a casa di Vicàri, dove l’atmosfera era di chiaro antifascismo. Io frequentavo anche la casa di Papalia, mio compagno di studi; lui suonava la chitarra, ci divertivamo a comporre qualche canzone e leggevamo anche dei libri. In questo contesto maturò la nostra coscienza politica. Non eravamo inquadrati in partiti politici o associazioni, ma stando a come procedevano gli avvenimenti, sentivamo l’urgenza di far sentire la nostra voce. Pensammo così di fare delle scritte politiche per il primo maggio, ma c’era troppa sorveglianza. Aspettammo qualche giorno per entrare in azione e scegliemmo il 4 maggio: eravamo Papalia Antonio, classe 1924, anche lui mio compagno di scuola, che diventerà senatore del PCI e morirà a Padova; Vicàri Eliano, classe 1923, fratello di Vicàri Fulvio, cui è intestata la sezione ANPI di Ventimiglia, ed io, classe 1924. Scrivemmo frasi contro il fascismo sui muri della città, alla marina, al mercato, al cimitero. Alcune me le ricordo ancora: “Donne svegliatevi! Pane ai vostri bambini e morte a Mussolini”; poi “Pane e pasta, di Mussolini ne abbiamo a basta” e ancora sulle mura del cimitero “Vento, vento portalo qua dentro che tutto il mondo sarà contento”. L’indomani vennero arrestate dalla milizia fascista circa trenta persone, ma nessuno sospettava di noi'.
Arturo Viale, ViteParallele, ed. in pr., 2009

Altre pubblicazioni di Arturo Viale: I sette mari. Storie e scie di navi e di naviganti e qualche isola, Book Sprint Edizioni, 2024; Punti Cardinali. Da capo Mortola a capo Sant'Ampelio, Edizioni Zem, 2022; La Merica...non c'era ancora, Edizioni Zem, 2020; Oltrepassare. Storie di passaggi tra Ponente Ligure e Provenza, Edizioni Zem, 2019; L'ombra di mio padre, 2017; Quaranta e mezzo; Viaggi; Storie&fandonie; Ho radici e ali; Mezz'agosto, 1994; Viaggi, 1993.
Adriano Maini 

Siamo dalla parte di Soldano, dalla parte di Perinaldo, non da quella di Dolceacqua, siamo dalla parte dove Gino Veronelli individuò la Romanèe Conti Italiana, quella piccola vigna di Rossese che negli anni 70-80 raggiunse fama internazionale per le riuscitissime vinificazioni confidenziali  del vulcanico sindaco di Perinaldo, Emilio Croesi. Durante un intervista in video di qualche anno fa, Gino Veronelli tirò in piedi una bottiglia di vino rosso e la definì: “uno dei più grandi vini della mia vita” e ancora “vino nato da una parcella di vigna che è la Romanèe Italiana... Leggo altrove una definizione: “Il colore è rubino carico con netti sentori di selvatico, spezie e frutti di macchia mediterranea. Il corpo è pieno con sensazioni aromatiche prolungate. E vino di impensabile longevità... Si tratta del Rossese Vigneto Curli 1978 di Emilio Croesi, leggendario sindaco di Perinaldo. Non so il 1978, ancora esistente in cantine private degli eredi Croesi, ma il 1982 l’ho provato un paio di volte, la seconda da lacrime.
Guardiano del Faro, ottobre 2008, in Luciano Pignataro

Antonio Papalia negli anni '50 era un funzionario della Federazione provinciale di Imperia del Partito comunista. Trasferito a Padova, assunse lo stesso incarico anche in quella città. Prima di essere eletto senatore, fu (dal 1969) segretario provinciale del PCI di Padova: schede specifiche dedicate a questo organismo sottolineano che Papalia era stato un insegnante, che era funzionario di partito dal 1952, che era stato membro del Comitato Centrale del PCI. Negli anni '80 i militanti comunisti più anziani di Ventimiglia e zona lo ricordavano con grandi stima ed affetto.
Adriano Maini

Motivazione della medaglia d'argento (Decreto presidenziale 11 luglio 1972 in Gazzetta Ufficiale n. 319 del 9 dicembre 1972) concessa alla memoria per attività partigiana al partigiano Fulvio "Lilli" Vicàri, nato a Ventimiglia (IM) il 18 novembre 1919, che si era già distinto ai primi di luglio 1944 nella difesa di Rocchetta Nervina (IM) e nell'autunno successivo nelle battaglie per Pigna (IM), ufficiale di collegamento della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione", morto a difesa della polveriera, presa in possesso dai patrioti, di Gavano: Durante due giorni di cruenti combattimenti, sotto l'intenso fuoco dell'artiglieria e dei mortai avversari, infondeva nei commilitoni, con il suo sereno comportamento, coraggio e determinazione a resistere. Accortosi che una mitragliatrice pesante stava per essere catturata dal nemico, si lanciava alla testa di pochi ardimentosi al contrassalto, riuscendo a frenare l'impeto avversario ed a salvare l'arma. In una successiva azione contro una colonna nemica, colpito a morte, cadeva per la libertà della Patria. - Rocchetta Nervina (Imperia), 3 giugno 1944 -  Val Gavano di Triora (Imperia), 15 marzo 1945 

Fu attiva patriota antifascista, come riportato dalla banca dati dell'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, anche Brigida Rondelli, nata a Camporosso nel 1905 da Giuseppe e Teresa Gibelli, sorella di Fulvio Vicàri, nato a Ventimiglia nel 1919, ed Eliano Vicàri, nato a Ventimiglia nel 1923.
Adriano Maini