Ventimiglia (IM): la zona della caserma Gallardi (visibile, di scorcio, a sinistra) |
[...] Le lettere sono state trascritte il più fedelmente possibile mantenendo la spontaneità, la sincerità e gli errori. In alcuni casi emerge oltre che il livello scolastico anche l’uso del tempo (á per ha; ánno per hanno). Inoltre nelle lettere a casa si sente spesso l’intenzione di tranquillizzare i familiari
[...]
Caterina Gaggero, detta Lilla nasce nel 1891 [n.d.r.: nella zona dei Lagacci di Bordighera, oggi rimasta nella memoria storica quantomeno con il nome di Lagazzi dato ad una piccola arteria cittadina], si sposa nel 1910 con Viale Arturo [della zona Ville-Latte di Ventimiglia] e muore nel 1959. Ha due figli Aldo e Ada. Resta vedova nel 1930. Aldo, mio padre, nasce nel 1911, evita gran parte del servizio militare di leva in quanto "unico figlio maschio di madre vedova", viene richiamato l’otto dicembre del 1941, parte per l’Africa nel luglio 1942, torna nel 1946 e viene congedato nel 1947 [...] Aldo viene richiamato in data 8 dicembre 1941 quando probabilmente si sentiva già al sicuro, data l'età.
Di lì a breve vengono avviate le pratiche per l'esonero ma i tempi sono limitati e a giugno 1942 deve partire per il fronte del nord Africa senza aver avuto risposta.
[...] Dalle lettere, ad esempio da quella del 15 dicembre 1942, si capisce che Aldo scriveva anche un diario che probabilmente è andato perso nelle vicende successive.
Scrive infatti: "...ho pure messo un po' in ordine il diario che prosegue sempre avanti, vi dico ciò perché rileggendo una vostra me ne parlavate se lo continuo o meno. L’ho sempre continuato benché nei giorni terribili sia stato di pochissime parole, ma quei giorni là, anche senza scriverli me li tengo lo stesso bene impressi nella memoria. Ma modestia a parte non ho mai perso anche in quei frangenti il lume della ragione.” [...] A questo punto inizia il silenzio, a casa non sanno se Aldo sia ancora vivo, sanno solo che la guerra in nord Africa è finita. A casa invece la guerra è appena iniziata, devono ancora arrivare l’otto settembre e due anni dopo il venticinque aprile. La Lilla inizia a scrivere il suo diario dal dieci dicembre 1943, data del primo bombardamento su Ventimiglia. Il diario viene pubblicato nel 1988 con la Compagnia d’i Ventemigliusi grazie ad un gran lavoro del maestro Renzo Villa che aveva trascritto i sette quaderni che erano rimasti nel comò di Aldo e, in eredità, nel mio. Il 30 dicembre del 1943 vi si legge “Oggi abbiamo ricevuto due tue lettere, però non abbiamo ancora il tuo indirizzo. Sono state scritte in data 27 giugno quarantatré e sopra vi è il timbro di New York: abbiamo idea che tu sia laggiù" [...]
Oltre alle lettere scritte da Aldo alle "carissime" madre e sorella, abbiamo anche lettere di alcuni militari indirizzate alla Lilla. Si tratta di soldati dell’89° che erano stati alla caserma Gallardi ed erano diventati amici di famiglia e frequentatori dell’osteria durante la libera uscita e poi erano partiti per la Russia. E come a scuola i commilitoni si chiamano spesso per cognome: Manitto, Carlini, Gaggero, Rizzotto
[...]
P. M. 42 li 23/10/42
Cara Famiglia
Ieri ho ricevuto una vostra lettera e una cartolina
sulla quale sentivo che non ricevete mia posta, figuratevi
che scrivo sovente certamente la posta ritarda
ma fanno piacere le vostre notizie precisamente
quando sono buone. Anch’io in questo momento
mi trovo in perfetta salute soltanto si è fatto sentire
il primo freddo ma grazie Dio anno incominciato a
equipaggiarci dandoci indumenti di lana ma bene
come a Ventimiglia non si starà di certo sebene la
pioggia certamente annoierà un po’ ma avrete la
posibilità di risposarvi.
Mi fa piacere sentirmi ramentare sovente. Anch’io
mi vengono inmente le belle giornate passate in
vostra compagnia mentre ora devo stare con questa
gente che nulla si capisce, in questi giorni ho
potuto vedere Gaggero e pure lui sta bene però di
Carlini non l’ho più visto ma a sempre le solite manie
la vita qui la conduciamo al quanto buonina ma
sapete siamo in linea e bisogna starci attenti.
Da Aldo ho ricevuto questi giorni e li ho fatto risposta.
Ora salutandovi caramente mi saluterete la
famiglia Pippo e tutti gli amici voi e Ada ricevete
un saluto e una stretta di mano vostro aff.mo amico
G. Manitto
Ciao ciao e sempre alto morale
Cara Famiglia
Ieri ho ricevuto una vostra lettera e una cartolina
sulla quale sentivo che non ricevete mia posta, figuratevi
che scrivo sovente certamente la posta ritarda
ma fanno piacere le vostre notizie precisamente
quando sono buone. Anch’io in questo momento
mi trovo in perfetta salute soltanto si è fatto sentire
il primo freddo ma grazie Dio anno incominciato a
equipaggiarci dandoci indumenti di lana ma bene
come a Ventimiglia non si starà di certo sebene la
pioggia certamente annoierà un po’ ma avrete la
posibilità di risposarvi.
Mi fa piacere sentirmi ramentare sovente. Anch’io
mi vengono inmente le belle giornate passate in
vostra compagnia mentre ora devo stare con questa
gente che nulla si capisce, in questi giorni ho
potuto vedere Gaggero e pure lui sta bene però di
Carlini non l’ho più visto ma a sempre le solite manie
la vita qui la conduciamo al quanto buonina ma
sapete siamo in linea e bisogna starci attenti.
Da Aldo ho ricevuto questi giorni e li ho fatto risposta.
Ora salutandovi caramente mi saluterete la
famiglia Pippo e tutti gli amici voi e Ada ricevete
un saluto e una stretta di mano vostro aff.mo amico
G. Manitto
Ciao ciao e sempre alto morale
[...]
P. M. 42 li 23/11/42
Stimata famiglia
Sempre gradite mi giungono vostre notizie perché
oltre a sapere della vostra buona salute, posso avere
notizie di Ventimiglia che la possiamo chiamare
nostra, anch’io sono in gamba soltanto è incominciato
il freddo e sapete come la tosse non manca
mai ma l’apetito celabiamo, l’interessante è quello,
non posso dirvi niente di Gaggero e Carlini dato
che da tempo non li vedo ma su una cartolina mi
dicono che stanno bene, degli altri amici e cioè
Mascani Maccanti e Baffo siamo sempre assieme
e cerchiamo di far passare le ore al miglior modo
possibile ma parecchie volte ci vengono inmente
le belle giornate del poco tempo borghese. Questi
vi salutano tanto, sento che gli Alberghi di nostra
proprietà sono tutti pieni ma con quello che è successo
avranno nuovamente vuotato tutto, di quello
che vi diceva Carlini io non ho saputo niente ansi
posso dirvi che di queste chiacere non ve nera, ansi
se questo fosse stato il Maresciallo l’avrebbe saputo,
come già vi dicevo questultimo non è più con
noi dato alla sua poca vista ma si trova all’Ospedale
ricoverato distante da noi, vi dirò pure che da
Aldo ho ricevuto questi giorni e mi diceva che sta
bene certamente con quello che sta succedendo
da quelle parti si pensava più al male, non pensate
che quando posso le scrivo sempre e le racconto
le nostre avventure così rimarrà contento come lo
rimango io ricevendo sua e vostra posta. Lascio ora
e mi saluterete come al solito vostro fratello e famiglia
in più Lelleli, tutti gli amici, Voi e Ada ricevete
una stretta di mano e un saluto, vostro sempre aff.
mo amico G Manitto
Ciao ciao e speriamo alla presto vittoria
Sul lato del foglio in stampatello VINCEREMO.
Stimata famiglia
Sempre gradite mi giungono vostre notizie perché
oltre a sapere della vostra buona salute, posso avere
notizie di Ventimiglia che la possiamo chiamare
nostra, anch’io sono in gamba soltanto è incominciato
il freddo e sapete come la tosse non manca
mai ma l’apetito celabiamo, l’interessante è quello,
non posso dirvi niente di Gaggero e Carlini dato
che da tempo non li vedo ma su una cartolina mi
dicono che stanno bene, degli altri amici e cioè
Mascani Maccanti e Baffo siamo sempre assieme
e cerchiamo di far passare le ore al miglior modo
possibile ma parecchie volte ci vengono inmente
le belle giornate del poco tempo borghese. Questi
vi salutano tanto, sento che gli Alberghi di nostra
proprietà sono tutti pieni ma con quello che è successo
avranno nuovamente vuotato tutto, di quello
che vi diceva Carlini io non ho saputo niente ansi
posso dirvi che di queste chiacere non ve nera, ansi
se questo fosse stato il Maresciallo l’avrebbe saputo,
come già vi dicevo questultimo non è più con
noi dato alla sua poca vista ma si trova all’Ospedale
ricoverato distante da noi, vi dirò pure che da
Aldo ho ricevuto questi giorni e mi diceva che sta
bene certamente con quello che sta succedendo
da quelle parti si pensava più al male, non pensate
che quando posso le scrivo sempre e le racconto
le nostre avventure così rimarrà contento come lo
rimango io ricevendo sua e vostra posta. Lascio ora
e mi saluterete come al solito vostro fratello e famiglia
in più Lelleli, tutti gli amici, Voi e Ada ricevete
una stretta di mano e un saluto, vostro sempre aff.
mo amico G Manitto
Ciao ciao e speriamo alla presto vittoria
Sul lato del foglio in stampatello VINCEREMO.
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Arturo Viale, L'ombra di mio padre, ed. in pr., 2017
Soldati alla caserma Gallardi di Ventimiglia: il padre di Arturo Viale è il primo a sinistra nella fila di mezzo. Fonte: Arturo Viale |
[ n.d.r.: altri libri di Arturo Viale: La Merica...non c'era ancora, Edizioni Zem, 2020; Oltrepassare. Storie di passaggi tra Ponente Ligure e Provenza, Edizioni Zem, 2019; ViteParallele, 2009; Quaranta e mezzo; Viaggi; Mezz'agosto; Storie&fandonie; Ho radici e ali ]