mercoledì 2 settembre 2020

La… Merica non c’era ancora


“Ci saranno più giare di Biotto [Biot, dipartimento francese delle Alpi Marittime] in terra che stelle nel cielo. Non ti faremo un monumento, tu non sei mai stato per queste cose. Ma parleremo di te, Luca Aurigo, come di una semenza, di una scintilla, di un esempio, fintanto che generazione dopo generazione ci sarà, con orgoglio, uno dei nostri.”

“La gente di Oneglia era finita qui perché l’America non c’era ancora. Conoscevano la fame, la miseria, i soprusi, la fatica che forse in giuste dosi fanno crescere e muovere gli uomini; avevano la forza per cercare di migliorare, ma l’America, l’Australia, non c’erano ancora. Fu la fortuna per questa gente, altrimenti avrebbero traversato anche l’oceano“.

Arturo Viale (1) è nato a Ventimiglia nel 1952 da padre indigeno e madre lombarda che si erano accasati nel 1950 sulle rovine della guerra. Ha lavorato in Banca con soddisfazione nella zona tra Imperia e Nizza per più di quarant’anni, arrivando vivente alla pensione. Gli sono sempre piaciuti i ricordi e le storie.

Con lo stesso editore ha pubblicato “Oltrepassare - storie di passaggi tra Ponente Ligure e Provenza” nel 2019.

Edizioni Zem
 
(1) [  Arturo Viale, L'ombra di mio padre, 2017; Arturo Viale, ViteParallele, 2009; Arturo Viale, Quaranta e mezzo; Arturo Viale, Viaggi; Arturo Viale, Mezz'agosto; Arturo Viale, Storie&fandonie; Arturo Viale, Ho radici e ali  ]