Santolina ligustica - Archivio Moreschi |
Il discorso riguarda la fascia costiera perchè le valli interne e le Alpi marittime sono rinfrescate per tutta l'estate da temporali quasi quotidiani. A Napoli i mesi senza pioggia sono tre: giugno, luglio e agosto; a Malta, Grecia ed in Sicilia, quattro o cinque; in Palestina sette ed in Egitto almeno di otto.
Se la vegetazione della Riviera ha poco da temere dalla severità dell'inverno, soltanto le specie ben attrezzate per lo scopo hanno la possibilità di sopravvivere con successo alla siccità estiva.
Nel capitolo riservato alle lucertole, ho menzionato alcuni arbusti che perdono effettivamente le loro foglie durante il lungo periodo asciutto, ritirandosi, per così dire dalla lotta e rianimandosi alle prime piogge autunnali. Anche nel capitolo riservato alle piante succulente ho parlato di come questi serbatoi vegetali siano ben preparati per sopravvivere alla sete.
La flora mediterranea, e quella della Riviera in particolare, usano altri metodi. La pianta succulenta menzionata inizia con un approvvigionamento sostanzioso d'acqua; ma la massima parte di quelle che non ne ricevono a sufficienza sono costrette a deperire periodicamente in base al liquido disponibile.
A questo fine avvizziscono durante la siccità, si proteggono con un manto peloso, così da ridurre la traspirazione al minimo.
Come le specie succulente, sono costrette ad economizzare la loro provvista di liquido al massimo ed è interessante osservare che hanno un minor numero di stomi rispetto di altre categorie di piante; eccetto, naturalmente, quelle che vivono immerse.
In nessun luogo nel mondo, dice Kerner, la copertura di peluria sul fogliame per limitare la perdita di umori è altrettanto abbondante e così diversificata come nel mondo vegetale delle coste mediterranee.
Gli alberi emettono foglie con peluria grigiastra, ed il "sottobosco Frigio" (come lo chiama Teofrasto) folto di alberelli ed arbusti che riveste strettamente i fianchi delle colline esposte al sole, appare grigio e biancastro.
L'aspetto del panorama è talmente improntato a queste modalità che viene la tentazione di definirne la flora come " sempregrigia", anziché "sempreverde".
L'Andryala che lo trovato lungo la strada di Saint Laurent, vicino a Nizza, porta fiori giallo pallidi; la peluria copre tutta la pianta ed ha sfumatura giallastra.
Il genere Artemisia è rappresentato nella zona da una decina di specie, quasi tutte ambientate nelle montagne, comprese l'Artemisia absinthium, dalla quale si distilla l'omonima bibita. Ma la specie rara chiamata Artemisia gallica, non sembra distinguibile dalla britannica Artemisia maritima, cresce vicino Cannes e sulle isole. Questa pianta ha un piacevole profumo.
La minuscola rosetta dell'Evax pygmaea è comune nei pressi di Antibes, sui terreni pietrosi tra la stazione e la città.
La Filago spathulata, o "Gnafalio comune", chiamata da Bentham Gnaphalium germanicum, e da Gerard Herba impia, forma un tappeti sui sentieri non rastrellati del giardino. La grande "Inula puzzolente" (Inula viscosa) vive dappertutto . Attorno ai suoi capolini gialli si arrampica una farfalla blu caudata, la Lycaena telicanus, e qualche volta la Lycaena baetica. La Santolina chamaecyparissus, un'altra pianta molto aromatica, è coltivata ed è diventata subspontanea in Riviera.
Helichrysum italicum nelle Cinque terre - Archivio Moreschi |
Fra le Leguminose sono elencate molte di queste piante resistenti alla sete (xerofile ) che indossano un mantello tomentoso come quello di San Giovanni Battista e mi piace di enumerarne alcune: Anthyllis barba Jovis, un arbusto costiero con tegumento argenteo: il Dorycnium hirsutum ed il rectum: il Cytisus triflorus, un arbusto non comune che non ho visto direttamente se non quando un amico me ne ha portato una fronda raccolta nella valle di Magnan: il Cytisus argenteus (Argyrolobium), chiamato così dal suo peli sericei e biancastri, abitatore delle macchie più aride.
Ci sono molte specie protette da peluria anche nell'ordine delle Labiate. Per esempio: alcune Salvia, Teucrium, Marrubium, Stachys, Sideritis, Lavandula, Phlomis. Tutti vegetali comuni nella zona ad eccezione della Phlomis, coltivata nei giardini. Credo di averla trovata subspontanea in un incolto abbandonato tra Carabacel e Cimiez.
Cistus monspeliensis - Archivio Moreschi |
Lavatera maritima - Archivio Moreschi |
Genista cinerea - Archivio Moreschi |
Amelanchier ovalis - Archivio Moreschi |
Helianthemum lunulatum - Archivio Moreschi |
Quanto ai peli singoli che compongono questi scudi antisole non ho abbastanza spazio per per descriverli.
Ma le appendici epidermiche delle piante rivierasche costituiscono un ottimo campo di indagine.
I peli ramosi dello sgradevole e pericoloso Platano sono illustrati in tutti i libri botanici; come le ghiandole globulari che racchiudono il profumo della Lavanda, ognuna collocata su un minuscolo sostegno e protetta da peli sparsi. I lustrini del sacro Styrax ed i pungiglioni a forma di bisturi della lussureggiante Wigandia caracasana, possono costituire altrettanti esempi di struttura.
Phagnalon saxatile - Archivio Moreschi |
E' anche possibile per una pianta, arrotolando i margini della lamina, preservarla vantaggiosamente durante i giorni assolati dell'estate, diminuendo in questo modo l'area esposta e l'evaporazione da parte parte degli stomi nascosti dalla piegatura. Esempi familiari sono quel paio di graziose piante murali chiamate Phagnalon (o Conyza) al quale si possono aggiungere gli ancor più belli Semprevivo (Helichrysum), Rosmarinus, Erica, e Coris.
Un ulteriore progetto antisiccità è adottato dal Nerium oleander e dai fusti dei Cactus assieme ad altre piante; in questi casi le cellule epidermiche sono addensate da depositi secondari. È ovvio che nella battaglia quotidiana con Febo ed il carro di Apollo un'erba o un arbusto possono usare più di un'arma, come i Cactus che vediamo adottare almeno tre stratagemmi.
Nicotiana glauca - Archivio Moreschi |
Infine, una classe rilevante di piante sostituisce il tessuto tenero delle con alcuni organi più robusti che, ben forniti di clorofilla, svolgono lo stesso lavoro pur essendo capaci di resistere meglio al sole.
Ruscus aculeatus in fiore - Archivio Moreschi |
Il Ruscus (La Ginestra del macellaio) ha rami appiattiti al posto delle foglie. L'Asparago molto affine geneticamente è anche privo di fronde. L'Opunzia e la tribù dei Cactus non sanno cosa sia una lamina. La Kleinia (una Composita succulenta) sembra stare meglio quando ne resta completamente priva. La Casuarina equisetifolia esibisce solo sottili ramificazioni, il Polygonum platycladon usa nastri verdi quale sostitutivo.
Molte Acacie utilizzano i piccioli dilatati (fillodi) come foglie, e sembrano avere il fogliame folto come gli altri alberi, benché ne siano prive. La minacciosa Colletia cruciata e parecchie forme di Spartium, sono scarsamente provviste di fogliame.
Lathyrus aphaca - Archivio Moreschi |
I Lathyrus aphaca ed ochrus, erbe di campo assai diffuse, dipendono dalle loro stipole, perché le lamine sono trasformate in viticci. Il Lathyrus nissolia, l'Erba veccia, non sta meglio. Ne ho raccolto esemplari a Caussols, sopra Grasse. Non cresce fogliame nell'oscuro groviglio formato dai fusti dell'Ephedra, un rampicante delle conifere proveniente dall'Africa del Nord.
Aphyllanthes monspeliensis - Archivio Moreschi |
Questo elenco delle piante prive di foglie è lungi dall'essere completo perchè ogni botanico può fare facilmente delle aggiunte, ma dimostra ampiamente come in questa regione molti vegetali trovino vantaggioso vivere privi di foglie.
George Edward Comerford Casey, Riviera Nature Notes: a popular account of the more striking plants and animals of the Riviera and the Maritime Alps, seconda edizione, 1903, Capitolo XXIII°, traduzione di Alfredo Moreschi