A Dolceacqua (IM), dove vivo e ho
l'atelier, incontro amici, pittori e scultori, con i quali spesso
ricordo gli anni importanti della mia esperienza bordigotta. Mi riferisco agli anni '60-'70 del secolo scorso, quando frequentavo la Buca [sede dell'Unione Culturale Democratica di
Bordighera (IM)] e seguivo attentamente le iniziative culturali ed i dibattiti che vi si svolgevano. Partecipavano personaggi di spessore della cultura e dell'arte, la cui esperienza era utile a noi giovani. Oltre a Giorgio
Loreti, ricordo con sentimento grato, fra molti altri, Francesco
Biamonti e Guido
Seborga [...]
Elio Lentini in
Archivio Unione Culturale Democratica [di
Bordighera (IM)], di
Giorgio Loreti, marzo 2017
Va sottolineato come i dibattiti, pubblici e privati, promossi da Seborga
a Bordighera abbiano formato profondamente intere generazioni: alle
diverse iniziative già messe in atto se ne aggiunse una nuova quando,
alla fine degli anni ’50, il giovane socialista Giorgio Loreti e altri suoi colleghi chiesero aiuto anche a Seborga per la fondazione dell’Unione
Culturale Democratica. Lo stesso nome del “circolo” fu suggerito da
Seborga, che era stato tra i fondatori più impegnati dell’Unione
Culturale a Torino e forse voleva così portar bene all’iniziativa. L’Unione ha un primo nucleo nel 1958 a Vallecrosia, ma solo nel 1960 promuove un convegno diretto da Guido Seborga dal tema “
Perché leggi?”
a Ventimiglia, iniziando attività regolari e la pubblicazione de “Il
giornale” come Unione Culturale Edmondo De Amicis. La sede fu trovata a
Bordighera in un sotterraneo sull’Aurelia, denominato “la Buca”. Nel
programma si dichiarava il desiderio di mettersi “
alla testa delle
forze giovanili d’avanguardia che intendono un rinnovamento in senso
democratico e sociale dell’attuale situazione italiana e internazionale” .Oltre alla pubblicazione del giornale, il circolo organizzava incontri e
attività culturali. Alcune erano di formazione interna, come ad esempio
le lezioni su Tommaso Moro e Tommaso Campanella tenute da Loreti nel
dicembre del 1960, o quella di Enzo
Maiolino
su Cézanne. Altre si tenevano invece al Palazzo del Parco di Bordighera
ed erano di maggiore rilevanza, come le mostre sui campi di sterminio
nazisti e sulla Resistenza italiana o lo storico Convegno sull’Obiezione
di Coscienza, che fu il primo in Italia, nel 1962, con interventi di
Guido Seborga ed Aldo
Capitini.
Il ricordo di Francesco
Biamonti, lo scrittore ponentino scomparso l'anno scorso, continua a essere vivo. Lo è nei suoi posti di ulivi e di mimose e di coste arcuate, sebbene siano stati lacerati dalla speculazione edilizia che Francesco malediceva. Nell'antico borgo di Soldano, poco sopra San Biagio della Cima, il suo paese, domenica 2 giugno [2002] verrà inaugurato il centro culturale che porta il suo nome. Vede la luce grazie all'impegno di Giorgio Loreti, fraterno amico dell'autore dell'
Angelo di Avrigue e di
Vento largo. Saranno esposte opere di Eleonora Siffredi, Sergio "Ciacio" Biancheri, Sergio
Gagliolo, Enzo
Maiolino, Guido
Seborga e Ioffre
Truzzi. Ma Biamonti verrà celebrato anche dal Premio Grinzane Cavour del patron Giuliano Soria, che ha deciso di dedicargli alcune sue prossime iniziative.
Massimo Novelli,
la Repubblica, 26 maggio 2002
Nasce nell'entroterra del ponente ligure un circolo culturale con il nome di Francesco Biamonti, il figlio scrittore di questa terra da lui difesa con accanimento e meravigliosamente descritta fino a poco tempo fa [...] l'iniziativa è di Giorgio Loreti, inseparabile compagno dell'ultimo Biamonti. Quello che, anche se molto malato, non rinunciava ad uscire, ma non si fidava più a farlo da solo. E a Soldano ci andava praticamente tutti i giorni, anche solo per un bicchiere di vino all'osteria, bianco o rosso, ma rigorosamente locale [...] Era da tempo che i due amici pensavano ad uno spazio in cui incontrarsi a parlare di cultura, esporre quadri, proporre libri. O meglio, lo scrittore che non amava organizzare, incoraggiava la cosa: "Fallo, Giorgio, fallo. Io ti aiuto, se vuoi ci vengo anche tutti i giorni a scrivere. Tengo aperto io..." Ma per Bordighera, dove subito voleva Biamonti, i soldi non sarebbero mai bastati. E del resto lui amava anche Soldano, paese ruspante, ancora in sasso: poco intonaco e i disagi di un paese vivo, non imbalsamato come Saint Paul de Vence. Lo scorso settembre avevano visto insieme una casa all'ingresso del paese. "Qui va bene" aveva detto lui, ma era già troppo stanco per salire [...] Giorgio Loreti ce l'ha messa tutta per rispettare l'impegno: ha comprato i locali, li ha ristrutturati e ora pensa ai libri e ai quadri da metterci, alle serate a tema. Magari con un primo ciclo di letture dai romanzi di Biamonti, ma "con un tono sommesso, perché Francesco non va letto come un testo teatrale". Certo, se ci fosse stato ancora lui, sarebbe stato tutto più facile [...] Claudia Claudiano, la Riviera, venerdì 31 maggio 2002
[...]
FINE
Testo liberamente tratto da opere di Fr. Biamonti e di I. Calvino
[...]
SL&L "Omaggio a Luciano de Giovanni" 23 agosto 2002(voce da fuori scena) Elio [Maccario]: "Italo Calvino, lo sappiamo, amava interrogarsi spesso sugli aspetti più segreti del Fare letteratura. (Inizio musica) Un giorno, in un'intervista, arrivò ad affermare: 'Per fare lo scrittore occorre essere un gran signore...' e subito aggiunse: 'E io ne conosco uno: è a Sanremo; fa lo stagnino, tutto il giorno; e la sera, se gli viene, scrive poesie!... Un gran signore davvero, un signore dentro: si chiama Luciano... Luciano De Giovanni' "
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Soldano. Collettiva al circolo Biamonti. Al circolo culturale Francesco Biamonti sono esposte opere di Sergio Gagliolo, Enzo Maiolino, Eleonora Siffredi, Sergio Biancheri, Guido Seborga e Ioffre Truzzi... [d.bo.] La Stampa, mercoledì 9 ottobre 2002
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Francesco Biamonti e Guido Seborga - Fonte: Laura Hess |
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Amore
Nella rossa pineta
la resina del tronco
è un balsamo al cuore
che vive sempre in pena.
Ho invocato amore,
sveglio, nella pace notturna.
Guido Seborga, da Il Maestrale, 1943
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dall'Archivio del Circolo Culturale Francesco Biamonti, Via Cima, 3, Soldano (IM)