Mario Cavalla - Fonte: IDAL |
Mario Cavalla - Fonte: IDAL |
Mario Cavalla - Fonte: IDAL |
Mario Cavalla - Fonte: IDAL |
Mario Cavalla, Tramonto sul mare ad Alassio - Fonte: Meeting Art |
Si forma artisticamente presso l’Accademia Albertina di Torino sotto la guida del padre Giuseppe Cavalla, di Andrea Marchisio e di Cesare Ferro.
Nel corso del triennio venne presso premiato con menzioni onorevoli e alla fine del terzo corso usufruisce di una lauta borsa di studio.
Effettua un breve viaggio a Roma e successivamente lavora con il pittore Gino Mazzoli a Casale Monferrato.
Nel 1924 giunge a Bordighera, dove prende alloggio presso l’albergo Piccolo Lord. Stringe amicizia con Giuseppe Balbo, con cui intorno al 1931 intraprende un lungo viaggio di studio attraverso l’Europa fino all’Africa nord occidentale. Il viaggio protratto fino al 1935 termina ad Algeri, dove le autorità locali sequestrano il camper che i due amici avevano battezzato “Caba” utilizzando le iniziali dei loro cognomi.
Nel 1938 è documentata la sua presenza in Albania a Tirana dove esegue decorazioni nel Palazzo Reale.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale vive per qualche tempo a Sturla: molte opere del breve soggiorno genovese portano la firma “Cavalin”, probabilmente utilizzata per liberarsi da una certa forma di sudditanza psicologica nei confronti del padre.
Tornato a Bordighera nel 1959, Mario Cavalla vi muore qualche anno dopo in solitudine.
Mario Cavalla, Giuseppe Balbo, 1924 - ©Archivio Balbo 2018 |
Giuseppe Balbo e Mario Cavalla - ©Archivio Balbo 2018 |
Con lui andai in giro per il mondo mentre si accentuava lo sgretolamento iniziato in sordina e il grande specchio dell’Arte si frantumava dando a ciascuno la possibiltà di rimirare se stesso nel suo concetto.
Giuseppe Balbo, Mario Cavalla, Flores, 1931 - Foto: Ferroli - ©Archivio Balbo 2018 |
La Caba - ©Archivio Balbo 2018 |
Mario Cavalla, Ritratto di Balbo, 1933 - ©Archivio Balbo 2018 |
Redazione, Balbo e Mario Cavalla - 1931, Archivio Balbo, 17 marzo 2018
[...] Dopo una breve permanenza nella Savoia, Balbo e Cavalla con la loro CABA visitano Parigi.
Balbo scrive nel suo diario di bordo: “La nostra meta è Parigi. Meta da turisti per ora, perché i nostri intendimenti sono questi. Avere una rapida impressione della città e continuare per il giro. Giunti a Villeneuve ci accorgiamo dal movimento che ormai la provincia è lontana.
[...] Oggi giornata molto calma. Una scorsa lungo i quai della Senna. A mezzogiorno abbiamo fatto la conoscenza di Severo Pozzati che a Parigi si è fatto un nome come pittore di affiches. E’ più conosciuto sotto il nome di Sepo, lo pseudonimo con cui firma i suoi lavori.
[...] Da Sepo siamo infatti ritornati oggi. Con i nostri lavori per farli vedere a lui e per salutarlo prima di partire. Abbiamo avuto ancora il piacere di parlare con lui della sua arte e della nostra. Oltremodo cortese ed ospitale volle acquistare due nostri lavori a ricordo del nostro passaggio. La buona impressione fattaci gliela dimostrammo facendogli scrivere due righe su questo diario:
©Archivio Balbo 2018 |
Lasciamo Parigi. Verso la Spagna, contrariamente alla prima intenzione di andare in Belgio, dove forse, o meglio certamente avremmo trovato una rigidezza di clima difficile a sopportare.
Archivio Balbo, Balbo, Cavalla e Severo Pozzati (Sepo), 18 marzo 2018
Setif, 1932 - ©Archivio Balbo 2018 |
Mi passan sott’occhio alcune fotografie fatte in una visita con Mario al mercato di Setif. Ricordo…
Recandoci verso il vasto piazzale che quel mattino attirava la mia curiosità "bruciammo" un indigeno. Montato sul suo asino si recava in città per affari.
©Archivio Balbo 2018 |
Cavalla, il Caid e Balbo - 1933 - ©Archivio Balbo 2018 |
Febbraio 1933
[...] E la fine di questo mese ci ha portato una notizia piena di tristezza per noi. Silvio (il fratello di Balbo) ci ha scritto che Flores è morto a Napoli. Eppure di questo tormento non piango. Soffro e vorrei soffrire di più perché immagino il dolore come una cosa che Dio mi ha dato con la vita.
Redazione, Balbo e Cavalla fotografi in Algeria (1932-33), Archivio Balbo, 25 marzo 2018
Balbo e Cavalla nel loro viaggio in Africa incantano un serpente - ©Archivio Balbo 2018 |
Le autorità francesi sequestrano la CABA per presunte irregolarità doganali. Cavalla e Balbo portano la macchina ad Algeri; tutti i loro tentativi per sbloccare la situazione falliscono. Il lavoro procede e, nel maggio del 1933, i due espongono in una mostra a Setif.
... poi, non so, mi pare un bisticcio col mio compagno o meglio una disputa assai seria cominciò a preparare la parola fine al prologo del mio viaggio.
Nei giorni che seguirono la disputa, respirai meglio. Forse la decisione di lasciare libero un buon amico o quella di liberarmi di un cattivo compagno, mi fecero decidere ad abbandonare Setif. Poi, con Mario si parlò chiaro, infine, due mesi più tardi verso la metà di luglio, discesi a Bougie. E fui solo.
[...] 13 febbraio 1935 - Mi trovo ad Algeri con molte cose in testa, con pochi soldi in tasca, ma con una matta voglia di lavorare, molte buone speranze ed un’ottima amica a Setif. Jane.
Così finisce il diario della CABA.
Redazione, L'Africa, Balbo, 2016
Mario Cavalla, Paesaggio - Fonte: Sant'Agostino Aste |
Uno scorcio della sala del Cinema Olimpia di Bordighera (IM) - Fonte: Foursquare |
[...] Negli anni della sua formazione, Balbo conosce l’opera di tutti gli artisti attivi a Bordighera: Piana, Mariani, von Kleudgen, Biesbroeck, Dick ed altri.
Andrea Marchisio dell’Accademia Albertina di Torino è stato il suo maestro.
Con il pittore torinese Mario Cavalla, geniale ritrattista, condivise molte esperienze prima della guerra.
Insieme hanno dipinto grandiose figure simboliste al cinema Olimpia a Bordighera ed insieme hanno attraversato la Europa e l’Africa viaggiando su un camper-atelier che loro stessi avevano ideato.
Durante questi viaggi dipingono ed espongono in varie città.
Si ritrovano vecchi a Bordighera, dove Mario Cavalla morirà all’ospedale.
Sergio "Ciacio" Biancheri, Giuseppe Balbo: un artista che non lasciava niente al caso, Paise Autu, Anno 4 - n. 2 Febbraio 2011