lunedì 22 luglio 2024

Franco Carli si era anche impegnato in un repertorio che comprendeva il cabaret satirico e intellettuale di Sandro Bajni

Franco Carli. Fonte: Sergio Bagnoli, art. cit. infra

Franco Carli, attore, autore e regista, mancato nella sera di mercoledì scorso all'età di 73 anni a Imperia, ha svolto un ruolo importante  nel panorama culturale  del Ponente Ligure.
Nella sua città ha promosso varie iniziative, realizzato spettacoli e diretto per alcuni anni il Teatro Comunale Cavour.
La sua carriera di attore ha assunto tratti diversi a seconda dei periodi. A più riprese ha lavorato al Teatro Stabile di Genova, prima con Luigi Squarzina negli anni sessanta e settanta,  poi con Marco Sciaccaluga e Peter Stein, interpretando testi di Pirandello, Sartre, Goldoni  Brecht, Koltès e Shakespeare. Si è legato per un certo tempo alla Tosse, sui cui palcoscenici ha recitato come protagonista  de Il re in bicicletta di Mario Bagnara con regia di Tonino Conte e I Corvi di Becque sotto la direzione di Aldo Trionfo.
Carli ha seguito anche percorsi artistici più eccentrici. Il suo esordio è avvenuto sotto un segno marcatamente anticonformista, prendendo parte al Dottor Jekyll e Signor Hyde, messo in scena da Carmelo Bene alla Borsa di Arlecchino di Genova nel 1961. Successivamente ha collaborato col Teatro Durini a Milano, impegnandosi in un  repertorio che comprendeva il cabaret satirico e intellettuale di Sandro Bajni, la riscoperta di testi polemici e scomodi di Majakovskij, lo sberleffo critico di Dario Fo.  E nel '72, insieme con Gianni Fenzi, Antonello Pischedda e un giovanissimo Marco Sciaccaluga, ha dato vita alla cooperativa Teatro Aperto, per la quale ha interpretato Don Chisciotte.
Rientrato a Imperia,  anche per gravi ragioni che lo hanno visto coinvolto con la moglie Gianna in uno strenuo impegno famigliare, con regolarità ha allestito come autore, regista e protagonista spettacoli tratti da storie del Ponente Ligure. Ha evitato tuttavia di rinchiudersi nel colore locale, proiettando in una dimensione fantastica e di grande  affabulazione figure e  vicende, secondo la lezione di Calvino.
La sua recitazione aveva la dote di una epicità non sussiegosa,  caratterizzata insieme dall'affettuosa simpatia umana verso i personaggi  e dall'ironico distacco del narratore. Ha spesso scavalcato i confini del teatro, proponendo letture penetranti di autori del Ponente Ligure come Boine, Mario Novaro, Cesare Vivaldi, Giuseppe Conte. Dalla fondazione del DAMS ha tenuto laboratori per gli studenti del Corso di laurea di Imperia, sfociati ogni anno in rappresentazioni seguitissime. L'ultima prova in questo senso è stato Nel bosco immaginario, a maggio, nella Sala Eutropia del Polo Universitario di Imperia.
Vivace, umanamente affabile, molto attento alle tradizioni popolari e musicali della sua terra, ricercatore curioso di forme della cultura orale del Ponente, ha valorizzato una parte di mondo che conosceva bene e  che ha regalato con generosità agli altri.
Eugenio Bonaccorsi, Addio Franco Carli protagonista della prosa, la Repubblica, 4 giugno 2011

Un lavoro approfondito sui suoni e sul linguaggio impostato insieme agli studenti universitari dei locali corsi del Dams, facente parte della facoltà di lettere dell'Università di Genova. Oltre che regista Carli recitò pure, al fianco di cinque studenti, nel “Bosco Immaginario”. L'allestimento teatrale al Cavour, due repliche fuori abbinamento, fu l'ultimo suo gesto d'amore per la cara Imperia che intendeva contribuire a sprovincializzare dopo l'apertura da più di un lustro, entro i suoi confini urbani, del Dipartimento delle Discipline dell'arte, musica e spettacolo. Carli veniva da una solida esperienza teatrale alle spalle: dopo l'esordio del 1961 con Carmelo Bene passò infatti allo Stabile di Genova, uno dei maggiori teatri di prosa pubblici d'Europa, per approdare nel 1964 a Milano al Teatro Durini. Qui entrò in contatto con il Premio Nobel per la letteratura Dario Fo e recitò accanto a gente come Bogdan Jerkovic e Giovanni Poli. Tornato poi allo stabile di Genova vi imbastì un profondo sodalizio con il famoso regista Luigi Squarzina ma contemporaneamente non disdegnò neppure di lavorare per il piccolo schermo televisivo al fianco di Giorgio Gaber nel programma “Le nostre serate”. Lavorò pure per la direzione ligure della radio, allora ancora un mezzo mediatico ascoltato pure nei suoi programmi culturali, insieme all'attrice genovese Lea Landi. Fortemente attaccato alla propria terra, pur evitando allo stesso tempo di venirne sopraffatto in modo da rifuggere il vizio del provincialismo e mantenere larghezza di vedute verso un vasto orizzonte culturale, Carli lascia oggi un grande vuoto forse incolmabile non solo ad Imperia ma in tutto il mondo del teatro italiano.
Sergio Bagnoli, Imperia ed il teatro italiano piangono la scomparsa di Franco Carli, Agora Vox, 4 giugno 2011

Matteo Lupi del direttivo della provincia di Imperia dell'Arci si è unito ai tanti imperiesi che hanno avuto il piacere di conoscere Franco Carli. Il noto artista del capoluogo si è spento  la scorsa notte e Lupi lo ha voluto ricordare così: "Franco è stato Presidente Provinciale del comitato Arci di Imperia dal novembre del 2000 sino al 29 maggio del 2004. Con lui ed Alfea Possavino Delucis ci lasciano due dei massimi dirigenti della nostra associazione e due figure di alto profilo del mondo culturale imperiese.Franco ha lavorato dagli anni'60 in avanti con i più grandi interpreti del teatro di prosa italiano, ma contemporaneamente ha saputo promuovere decine di iniziative tese alla valorizzazione delle tradizioni popolari nel nostro entroterra.
A Ceriana, tutti i cori ricordano con affetto le assidue visite di Franco in occasione delle serate estive e dei concerti: la sua collaborazione con Edward Neil ha consentito di “stanare” finalmente la tradizione popolare cerianasca da quel ghetto in cui era stata relegata nel dopoguerra. Nel 1997 Franco Carli ha fondato, insieme ad altre famiglie, l'associazione di promozione sociale Agenzia "H", un circolo arci sorto per sostenere politiche a favore dei diversamente abili e sensibilizzare la popolazione alle tematiche dell'handicap. Franco nella sua infatcabile attività al servizio degli altri e della comunità tutta, ha contribuito alla nascita di reti associative, progetti sociali e formativi, con il prezioso supporto di Luca Salvo, coordinatore provinciale dell'Arci negli anni della sua presidenza, Franco ha sostenuto la fondazione di Arci Servizio Civile Imperia, il Festival “MET” di San Bartolomeo al mare e le prime importanti inziative pubbliche sul tema dell'antirazzismo e della multicultura.
Ecco perché oggi anche le associazioni si sentono più sole... Sotto la sua guida, attenta e autorevole, l'Arci di Imperia ha vissuto un periodo di significativo rinnovamento, caratterizzato dall'investimento su quei dirigenti che ancora oggi rappresentano la spina dorsale del comitato in provincia: Feli, Elisa, Donatella, Giuseppe e il sottoscritto che a nome di tutto il Direttivo intende rivolgere alla moglie di Franco ed ai suoi figli le più sentite condoglianze".
Stefano Michero, Imperia: Matteo lupi (Arci) ricorda l'artista Franco Carli, Sanremo News.it, 3 giugno 2011

“È un tentativo di raccogliere alcuni segni che mio padre ha lasciato, forse nella speranza che qualcuno li cogliesse”: il figlio Antonio presenta così “Amanuense. Il mondo di Franco Carli”, che va in scena in “prima assoluta” oggi (martedì 14 marzo) alle 21 allo spazio Italo Calvino di Imperia, con replica domani sera al teatro “Salvini” di Pieve di Teco. Lo spettacolo è proposto nell’ambito delle due stagioni “gemellate” a cura del direttore artistico Eugenio Ripepi, con la consulenza del professor Eugenio Buonaccorsi, già presidente del Dams.
Scritto, diretto e interpretato da Antonio Carli, “Amanuense” è un commosso omaggio a Franco, personaggio centrale della cultura imperiese nei decenni scorsi, che il poeta e scrittore Giuseppe Conte ricorda così: “C’era la poesia, nel suo cuore. L’ho sempre pensato… Lui, paziente come un monaco o un artigiano medievale, appassionato come un uomo del proprio tempo, ha salvato nella poesia ciò che rende umano l’uomo, ha trascritto i frammenti di una grande biblioteca dell’universo che rappresentano il meglio di ciò che l’uomo ha concepito nel suo passaggio breve, nella sua effimere avventura sul pianeta che chiamiamo Terra…”.
Premiato a 17 anni da Alberto Moravia e dal presidente la Repubblica Gronchi come vincitore di un concorso nazionale per una raccolta di poesie, Franco Carli comincia a Genova la carriera: assistente alla regia di Luigi Squarzina e attore allo Stabile. Diventa poi direttore artistico del Cavour, crea laboratori nelle scuole, fonda rassegne e instilla in molti giovani la passione per la cultura e il teatro. E partecipa alla costruzione del Dams al Polo universitario imperiese: “Fino a pochi giorni prima di lasciarci, è stato impegnato nello sviluppo di progetti ad esso collegati”, ricorda Antonio.
Stefano Delfino, Con “Amanuense” Antonio Carli ricorda papà Franco nella stagione dello Spazio Calvino, La Stampa, 14 marzo 2017

Un critico, Dario G. Martini, su “Il giornale” di quello stesso giorno, pur mostrando molte perplessità per “la tetraggine” delle scene e dei costumi della Manari e per lo spettacolo che fonde, a suo parere, in maniera poco convincente elementi disparati: fumetti, fantascienza e televisione, è ammirato in particolare dall’interpretazione di Enrico Bonavera e di Carli, rispettivamente impegnati nei ruoli di Truffaldino e Cigolotti-Durandarte.
[...] Del maggio ’91 è poi la messa in scena al Duse di Re cervo di Carlo Gozzi con Franco Carli affiancato da alcuni giovani diretti con abilità da Sciaccaluga. Della Manari sono questa volta sia le scene e sia i costumi.
Roberto Trovato, Valeria Manari: l’architetto dei sogni, Revista Internacional de Culturas & Literaturas, 2016