mercoledì 5 febbraio 2020

Gli orti perduti del Beodo



Oggi ho incontrato molti cancelli inutili *.
Non dovevano più proteggere nulla.
Solo un desolante abbandono.
Una vittoria esplosiva di tutte quelle piante che per secoli i proprietari dei cancelli hanno tenuto lontane.
Oxalis pes caprae, il terribile trifoglio sudafricano, graminacee varie esuberanti, ortiche rigogliose, clematis vitalba, smilax aspera, senecio talmoides e salpichroa origanifolia. 
Senecio talmoides, una pianta rampicante proveniente dalle Canarie, che sale in cima alle superstiti phoenix canariensis quasi a cantar vittoria per tutti i nuovi conquistatori.
Cancelli socchiusi quasi per far passare comodamente i fantasmi del passato.

Assenze che non hanno bisogno di essere protette.
Assenze a cui nessuno più invia corrispondenza.

Sono rimasti eroici ortolani che in bici raggiungono pericolosamente le fasce strappate all'avanzata delle considerate "Erbacce".
Le fioriture gialle delle mimose, anche loro lasciate libere di fiorire per tutti, catturano il sole quando lui gira ad ovest dietro la collina per sparire.
Loro, le mimose, illuminano l’ombra.

Una rivincita che regala uno spirito di libertà, la vittoria della vegetazione sull'opera effimera dell'uomo.

 Gris de lin

[n.d.r.: * lungo il Sentiero del Beodo di Bordighera (IM)]