mercoledì 19 febbraio 2020

Una resistenza al Podestà di Bordighera prima di combattere per la Spagna repubblicana e nella Resistenza imperiese

Fivizzano
Mario Mariani nasce il 18 novembre 1897 a Fivizzano, provincia di Massa-Carrara, da Gaetano e Italia Giannette. 

Emigra con la famiglia a Bordighera (IM) nel 1907. 


Partecipa alla prima guerra mondiale nel 23° Regg. Fanteria, ma diserta e viene condannato a 2 anni di reclusione militare con il beneficio della sospensione condizionale per cinque anni. 

Espatriato in Francia nel 1922, risiede a Montecarlo e a Nizza (Alpes Maritimes). 

È iscritto in Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle ricerche per il provvedimento di arresto

I vigili urbani di Bordighera (IM) negli anni 1930
 
Nel 1933 è condannato a 6 mesi di reclusione per resistenza al Podestà di Bordighera (IM) e per resistenza ai vigili urbani nell'esercizio delle loro funzioni. 

In Spagna da data imprecisata, è autista alle dipendenze della Società che gestisce la linea pubblica Hospitalet-Parallelo di Barcellona. 

Iscritto al Gruppo Battistelli di Giustizia e Libertà a Barcellona (tessera 171, pagata 25 pesetas), allo scoppio della guerra civile spagnola si arruola nella 142° Brigata come sergente.

L'8 dicembre 1936 passa alla Colonna   Ascaso (Colonna   italiana   "Rosselli").
Quindi è nella 26° Divisione, nella 120° Brigata mista con il 1° Battaglione Matteotti. 

Internato ad Argelès e a Gurs (gruppo italiano, 9° compagnia), in seguito combatte come volontario nell'esercito francese e partecipa alla Résistance insieme a Alfredo Bonsignori e Duilio Balduini.

 Istituto Gramsci Grosseto
 
Nato a Fivizzano il 18 novembre 1897, Mario Mariani già all'età di dieci anni si trasferisce con la famiglia in Liguria, a Bordighera. Combattente nella Prima guerra mondiale nel 23º Reggimento Fanteria, è iscritto alla sezione ex-combattenti di Bordighera. Nel 1920 viene però colpito da un mandato di cattura emesso dal Tribunale militare di Alessandria per «diserzione in tempo di guerra e alienazione di beni militari»; arrestato il 7 maggio dello stesso anno, viene condannato a due anni di reclusione dallo stesso Tribunale e successivamente amnistiato. <270
Negli anni successivi Mariani fa la spola fra l'Italia e la Francia, una vita che potremmo definire in termini moderni “da frontaliere”, per motivazioni economiche e politiche. «Di carattere violento ed ostile ad ogni forma di disciplina sociale», Mariani non ha vita facile con l'affermarsi del regime fascista, lui che «verso le autorità ha sempre mantenuto contegno arrogante ed irriverente», tanto che il 24 febbraio 1933 viene condannato a sei mesi di reclusione dalla Corte d'Appello di Genova per resistenza al podestà di Bordighera e ai vigili urbani. <271
In Italia, Mariani non aveva dato preoccupazioni dal punto di vista della condotta politica, pur non partecipando ad alcuna «manifestazione patriottica», né risultano sue corrispondenze epistolari con altri antifascisti o collaborazioni con giornali antifascisti. <272 Negli anni la sua presenza viene segnalata a Marsiglia, nel Principato di Monaco e a Nizza, dove è possibile che Mariani sia entrato in contatto con esponenti di “Giustizia e Libertà”. Sulla data della sua partenza per la Spagna la ricerca curata dall'ISGREC e le fonti dell'AICVAS concordano su un suo arrivo in Spagna già nel 1936, mentre secondo la Questura di Imperia sarebbe espatriato in Francia da Ventimiglia con regolare passaporto nel gennaio 1937, e di lì poi sarebbe giunto in Spagna. <273
Con l'inizio del conflitto spagnolo, si arruola nella 142ª Brigata come sergente e l'8 dicembre 1936 passa alla Sezione Italiana della Colonna Ascaso e, dopo lo scioglimento di quest'ultima e la militarizzazione delle forze repubblicane, con il 1º Battaglione Matteotti della 120ª Brigata mista, combattendo nell'offensiva d'Aragona tra l'agosto e il settembre 1937. <274
Dopo l'esperienza spagnola, si aprono le porte dei campi d'internamento, prima Argelès-sur-Mer e poi Gurs, nella nona compagnia del gruppo italiano, la stessa di Dante Armanetti.
Nell'autunno del 1939 riesce ad evadere e a raggiungere Parigi, dove grazie ai buoni uffici di un suo concittadino rimasto sconosciuto, trova lavoro come cuoco. In Francia dapprima si arruola nell'esercito e poi sarebbe entrato a far parte di quel nutrito gruppo di italiani che partecipano alla Résistance, assieme ad altri due toscani ex-combattenti in Spagna, Alfredo Bonsignori di Cecina e Duilio Balduini di Pietrasanta, anche se è possibile un errore di identificazione col pisano Gusmano Mariani, altro ex-combattente della guerra civile, ma le fonti a nostra disposizione non permettono di risolvere la questione.
Secondo le ricerche condotte da Giuseppe Chiappini, Mariani è arrestato a Parigi nel 1943 e costretto ad andare a lavorare in Germania come autista. Nel marzo 1945 riesce a fuggire e a giungere in Italia, dove partecipa agli ultimi giorni della lotta partigiana con la Divisione “Felice Cascione” e risulterebbe, secondo le fonti AICVAS, comandante della Polizia partigiana di Bordighera.
Come per altri prima di lui, non risulta un suo rientro nella terra natale e muore in ospedale a Genova il 2 settembre 1968. <275
[NOTE]
270 Questura di Imperia alla Questura di Apuania, 20 agosto 1943, in ASM, cit., b. 99, fasc. Mariani Mario
271 Scheda biografica di Mario Mariani della Prefettura di Massa-Carrara, 9 giugno 1937, in Ivi
272 Ivi
273 Questura di Imperia alla Questura di Apuania, 20 agosto 1943, in ASM, cit., b. 99, cit.,
274 http://www.antifascistispagna.it/?page_id=758&ricerca=1754
275 G. Chiappini (a cura di), Antifascisti della Lunigiana nella guerra civile spagnola, cit., p. 36
Federico Bedogni, Volontari antifascisti lunigianesi nella guerra civile spagnola, Tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, 2018