Me ven in mente le nostre prime esperienze di teatro con la compagnia di varietà, creata da noi ragazzi di allora [n.d.r.: di Ventimiglia] e pomposamente chiamata compagnia teatrale.
Non c'era ancora la televisione e noi scavalcamontagne... ci esibivamo nei paesini dell'entroterra in quello che avrebbe dovuto essere uno spettacolo di arte varia e che invece era una specie di "Corrida" dei poveri.
Tutto avveniva nella maniera più improvvisata, in settimana si provava in uno dei nostri appartamenti o nel retro di qualche bar... il sabato in giornata il battitore del paese dove aveva luogo lo "spettacolo" passava per le vie a "battere la cria", cioè a pubblicizzare con un megafono l'avvenimento e il sabato sera tutto il paese si radunava nel locale più ampio, da noi precedentemente prenotato, ad assistere ai nostri sketch ed ascoltare cantanti della zona che facevano parte della compagnia.
Avrei da raccontare molte avventure di quell'apprendistato, che era per noi quello che fu l'avanspettacolo per molti artisti, ma sarebbe troppo lunga.
Mi limiterò a ricordare qualche compagno di quelle serate indimenticabili... in primis Cesare Sommella che era un artista anche nella vita, "matu cume in cavagnu", e del quale chi lo ha conosciuto serba un fantastico ricordo, Gianni Gennaro, che fu sempre nostro compagno su tutti i palcoscenici (parola grossa poiché il più delle volte il palco era costituito da tre tavolini allineati o dal tavolo da ping pong), Idelmo Roncari e la sorella Gisella, nostra soubrette brava e bella... Paolo Coscio, con il quale abbiamo rievocato queste avventure recentemente, e Fred Navarro, il presentatore che si arrangiava sulla scena come nella vita di napoletano verace e Nino Morabito che fu un grande comico mancato per i tempi e le circostanze.
E poi i cantanti, fra cui il tenore Furci, il duo Caria, il fisarmonicista Pisano e molti altri.
Cose irripetibili e incomprensibili, credo, per le nuove generazioni...
Gianfranco Raimondo, Gli scavalcamontagne, Gruppo "Ventimiglia d'antan"su Facebook, 19 febbraio 2025
Non c'era ancora la televisione e noi scavalcamontagne... ci esibivamo nei paesini dell'entroterra in quello che avrebbe dovuto essere uno spettacolo di arte varia e che invece era una specie di "Corrida" dei poveri.
Tutto avveniva nella maniera più improvvisata, in settimana si provava in uno dei nostri appartamenti o nel retro di qualche bar... il sabato in giornata il battitore del paese dove aveva luogo lo "spettacolo" passava per le vie a "battere la cria", cioè a pubblicizzare con un megafono l'avvenimento e il sabato sera tutto il paese si radunava nel locale più ampio, da noi precedentemente prenotato, ad assistere ai nostri sketch ed ascoltare cantanti della zona che facevano parte della compagnia.
Avrei da raccontare molte avventure di quell'apprendistato, che era per noi quello che fu l'avanspettacolo per molti artisti, ma sarebbe troppo lunga.
Mi limiterò a ricordare qualche compagno di quelle serate indimenticabili... in primis Cesare Sommella che era un artista anche nella vita, "matu cume in cavagnu", e del quale chi lo ha conosciuto serba un fantastico ricordo, Gianni Gennaro, che fu sempre nostro compagno su tutti i palcoscenici (parola grossa poiché il più delle volte il palco era costituito da tre tavolini allineati o dal tavolo da ping pong), Idelmo Roncari e la sorella Gisella, nostra soubrette brava e bella... Paolo Coscio, con il quale abbiamo rievocato queste avventure recentemente, e Fred Navarro, il presentatore che si arrangiava sulla scena come nella vita di napoletano verace e Nino Morabito che fu un grande comico mancato per i tempi e le circostanze.
E poi i cantanti, fra cui il tenore Furci, il duo Caria, il fisarmonicista Pisano e molti altri.
Cose irripetibili e incomprensibili, credo, per le nuove generazioni...
Gianfranco Raimondo, Gli scavalcamontagne, Gruppo "Ventimiglia d'antan"su Facebook, 19 febbraio 2025