Enzo Maiolino, Ritratto di Luciano De Giovanni (particolare di un disegno del 1957) - Fonte: Alessandro Ferraro, Aprii, cauto, la porta. L’incontro di Luciano De Giovanni con Camillo Sbarbaro in La Riviera Ligure, quadrimestrale della Fondazione Mario Novaro, XXVIII, 84, settembre/dicembre 2017 |
Martedì 14 dicembre 2021 - Giovedì 6 gennaio 2022 ore 17 - 19 (festivi compresi)
Unione Culturale Democratica - Sezione ANPI - Bordighera (IM), Via al Mercato, 8
Inaugurazione Martedì 14 dicembre 2021 alle ore 17
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in ricordo del Poeta Luciano De Giovanni
a vent'anni dalla morte
Alle pareti fotografie del figlio del poeta, Giorgio De Giovanni
Foto: Gianni Ricelli |
Foto: Gianni Ricelli |
Giorgio De Giovanni, figlio del poeta, vive a Sanremo e si dedica con passione alla fotografia.
Tracce dell'Eden nell'entroterra ligure nella poesia di Luciano De Giovanni
L'amore, io,
in una nuvola
l'ho immaginato
e per lei canto
e di lei scrivo
(Luciano De Giovanni)
L'opera di Luciano De Giovanni è stata conosciuta e apprezzata da autori e critici tra i più significativi dei suoi contemporanei come Carlo Betocchi e Italo Calvino, Camillo Sbarbaro e Giorgio Caproni. A distanza di vent'anni dalla morte i suoi versi suonano sempre e ancora vivi per la ricerca critica e per i nuovi potenziali lettori. Ciò che risulta ancora oggi pienamente vitale è l'autenticità dell'approccio alla poesia unita alla percezione sensibile dei fenomeni naturali delle manifestazioni del tempo e degli affetti. Le tematiche ci coinvolgono con un fascino immutato: le passeggiate nel bosco, l'osservazione delle foglie, acqua e aria: lo scorrere del fiume, il mare, i cieli. E il passaggio delle stagioni attraverso gli elementi più semplici: “ Pini contorti/ sembrano note musicali/ pini abbracciati/ pini malati/ cadenti morti/ pini appena nati/ e rovi minacciosi/ e more succose/ e al sentiero che scende nella gola/ e al torrente che si specchia nel cielo/ vola”. Spesso, il delicato equilibrio tra gli elementi, la loro imprevista apparizione, vengono scanditi in versi brevi e intensi silenzi , grazie a una preziosa economia della parola. Ma non si può considerare De Giovanni solo come “poeta della natura”. Altri aspetti della sua opera sono rilevanti: la percezione di un mistero che comprende tutti i fenomeni e avvolge le nostre stesse vite. E' una dimensione religiosa in senso lato con suggestioni francescane: l'universo è avvolto e attraversato da una luce cosmica che ne mette in risalto le manifestazioni. De Giovanni scrive talvolta da una dimensione estatica, onirica in un sogno/visione che ci può condurre oltre il quotidiano. Così ritroviamo l'Eden nel bosco sulle colline dell'entroterra sanremese. E' una dimensione vissuta talvolta perduta e riconquistata. La scrittura breve, epigrammatica, legata anche alla lettura di Lao Tze e di Bashò, diventa in altri testi più articolata con versi distesi e avvolgenti: “ Quando la cangiante nuvola grigia/ degli uccelli migranti che giunge dal mare ti sorge sul capo/ e con lenti risucchi si svuota e comprime nel cielo/ in cerca di fronde ospitali per l'ormai prossima notte/ tu vedi come sia sciocco pensare alla bussola”. Tutto riconduce al ciclo vita/morte vissuto come adesione a un principio universale. In questo ciclo sono comprese le vicende di una vita semplice, in luoghi geografici e spazi privati circoscritti, esercitando l'umile lavoro di artigiano, vivendo la quotidianità famigliare. Ma in tutto questo è la poesia a fare la differenza proprio perché è vissuta come linguaggio diretto ed essenziale, in grado di attraversare e rappresentare con onestà etica tutte quelle esperienze, riuscendo perfino nel “Tentativo di cantare una nuvola”.
Luigi Cannillo
Foto: Gianni Ricelli |
Ingresso libero
I visitatori sono ammessi nel rigoroso rispetto delle vigenti norme sanitarie anti Covid
Giorgio Loreti
Unione Culturale Democratica - Sezione ANPI - Bordighera (IM), Via al Mercato, 8 [ Tel. +39 348 706 7688 - Email: nemo_nemo@hotmail.com ]