domenica 12 dicembre 2021

Bordighera: Mostra in ricordo del Poeta Luciano De Giovanni

Enzo Maiolino, Ritratto di Luciano De Giovanni (particolare di un disegno del 1957) - Fonte: Alessandro Ferraro, Aprii, cauto, la porta. L’incontro di Luciano De Giovanni con Camillo Sbarbaro in La Riviera Ligure, quadrimestrale della Fondazione Mario Novaro, XXVIII, 84, settembre/dicembre 2017

Martedì 14 dicembre 2021 - Giovedì 6 gennaio 2022  ore 17 - 19 (festivi compresi)

Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI - Bordighera (IM), Via al Mercato, 8

Inaugurazione Martedì 14 dicembre  2021 alle ore 17 


Immagini Scritti Pubblicazioni

Mostra

in ricordo del Poeta Luciano De Giovanni 

a vent'anni dalla morte

 

Alle pareti fotografie del figlio del poeta, Giorgio De Giovanni 


Foto: Gianni Ricelli

Luciano De Giovanni (Sanremo 1922 - Montichiari, Dicembre 2001). Ha svolto vari mestieri tra i quali il postino, l'idraulico, il contabile di libreria. Tra le sue numerose pubblicazioni 'Viaggio che non finisce' con disegni di Enzo Maiolino edito da Rebellato, 'Tentativo di Cantare una nuvola' all'Insegna del Pesce D'Oro di Vanni Scheiwiller, 'Le case oltre il torrente' Philobiblon, 'Con Te Prigioniero' edizioni anterem. Ha collaborato a diverse riviste tra le quali 'Il Ponte', 'Questioni', 'L'Approdo'. Della sua poesia hanno scritto tra i tanti Accrocca, Astengo, Bajini, Caproni, Betocchi, Pablo Neruda, Navarro, Verdino.

Foto: Gianni Ricelli

Giorgio De Giovanni, figlio del poeta, vive a Sanremo e si dedica con passione alla fotografia.
 

Tracce dell'Eden nell'entroterra ligure nella poesia di Luciano De Giovanni

L'amore, io,  
in una nuvola
l'ho immaginato
e per lei canto
e di lei scrivo

(Luciano De Giovanni)

L'opera di Luciano De Giovanni è stata conosciuta e apprezzata da autori e critici tra i più significativi dei suoi contemporanei come Carlo Betocchi e Italo Calvino, Camillo Sbarbaro e Giorgio Caproni. A distanza di vent'anni  dalla morte i suoi versi suonano sempre e ancora vivi per la ricerca critica e per i nuovi potenziali lettori. Ciò che risulta ancora oggi pienamente vitale è l'autenticità dell'approccio alla poesia unita alla percezione sensibile dei fenomeni naturali delle manifestazioni del tempo e degli affetti. Le tematiche ci coinvolgono con un fascino immutato: le passeggiate nel bosco, l'osservazione delle foglie, acqua e aria: lo scorrere del fiume, il mare, i cieli. E il passaggio delle stagioni attraverso gli elementi  più semplici: “ Pini contorti/ sembrano note musicali/ pini abbracciati/ pini malati/ cadenti morti/ pini appena nati/ e rovi minacciosi/ e more succose/ e al sentiero che scende nella gola/ e al torrente che si specchia nel cielo/ vola”. Spesso, il delicato equilibrio tra gli elementi, la loro  imprevista apparizione, vengono scanditi in versi brevi e intensi silenzi , grazie  a una preziosa economia  della parola.  Ma non si può considerare De Giovanni solo come “poeta della natura”. Altri aspetti della sua opera sono rilevanti: la percezione di un mistero che comprende tutti i fenomeni e avvolge le nostre stesse vite.  E' una dimensione religiosa in senso lato con suggestioni francescane: l'universo è avvolto e attraversato da una luce cosmica che ne mette in risalto le manifestazioni. De Giovanni scrive talvolta da una dimensione estatica, onirica in un sogno/visione che ci può condurre oltre il quotidiano. Così ritroviamo l'Eden nel bosco sulle colline dell'entroterra sanremese. E' una  dimensione vissuta talvolta  perduta e riconquistata. La scrittura breve, epigrammatica, legata anche alla lettura di Lao Tze e di Bashò, diventa in altri testi più articolata con versi distesi e avvolgenti: “ Quando la cangiante nuvola grigia/ degli uccelli migranti che giunge dal mare ti sorge sul capo/ e con lenti risucchi si svuota e comprime nel cielo/ in cerca di fronde ospitali per l'ormai prossima notte/ tu vedi come sia sciocco pensare alla bussola”. Tutto riconduce al ciclo vita/morte vissuto come adesione a un principio universale. In questo ciclo sono comprese le vicende di una vita semplice, in luoghi geografici e spazi privati circoscritti, esercitando l'umile lavoro di artigiano, vivendo la quotidianità famigliare. Ma in tutto questo è la poesia  a fare la differenza proprio perché  è vissuta come linguaggio diretto ed essenziale, in grado di attraversare e rappresentare con onestà etica tutte quelle esperienze, riuscendo perfino nel “Tentativo di cantare una nuvola”.

Luigi Cannillo

Foto: Gianni Ricelli

Ingresso libero

I visitatori sono ammessi nel rigoroso rispetto delle vigenti norme sanitarie anti Covid

Giorgio Loreti

Unione Culturale Democratica -  Sezione ANPI - Bordighera (IM), Via al Mercato, 8  [ Tel. +39 348 706 7688 - Email: nemo_nemo@hotmail.com ]