martedì 30 marzo 2021

Quando i venti litigavano


Anemone pavonina.
Lui, l’Anemone in questione, fa la ruota come i pavoni… infatti nella nomenclatura binomia per la specie l’aggettivo scelto è stato pavonina.



In questo momento, marzo, si pavoneggia (a parte del suo mestiere) nel mio giardino, grazie alla generosità di un vecchio signore che ha coltivi alle spalle di Ventimiglia e nel suo uliveto ne protegge segretamente una moltitudine.
Spariti o quasi dalle colline della Val Nervia se ne trovano ormai solo  pochi esemplari isolati.
Da bambine le conoscevamo con il nome di reginette.
Anemone era una Ninfa affascinante ed è risaputo che nell’Olimpo le rivalità e le dispute con i relativi effetti collaterali ricadevano poi sulle spalle dell’oggetto della contesa.
 

Zefiro - Fonte: Wikipedia

Per sua grande sfortuna i due rivali erano due venti.
Borea e Zefiro che in tenzone non potevano che scatenare tempeste.
 

Flora - Fonte: Wikipedia

Ecco che Flora stanca del cattivo tempo e invidiosa della bellezza di Anemone la trasforma in un fiore dai petali delicati quindi insofferente ai venti: l’Anemone.
L’Anemone consigliano i giardinieri di posizionarlo vicino ai muri o a siepi per proteggerlo dalla furia del vento.
Ancora oggi sono numerosi nella necropoli Etrusca di Tarquinia dove era dedicato per la sua caducità ai morti.
Per gli Egizi invece era il simbolo della malattia.
 


Un mazzo di anemoni coronaria bianchi a fiore semplice con leggere sfumature sui bordi appena rosati è immerso in un secchio del ghiaccio trasparente e regala un’atmosfera di festa.
Li osservo e mi impongo di guardarli più sovente perché tanta bellezza non vada perduta.
Ma so che loro continuano ad essere belli anche senza la mia attenzione.
Anche ignorati continuano ad esprimersi.
In un altro vaso ne ho immerso altri color melanzana, scuri come la notte e questi recitano superbia.
Si ergono impettiti senza spalancare le corolle quasi a non volersi concedere agli sguardi.
Il suo significato in latino, "soffio vitale", rende palese il suo aspetto effimero.
Alfred de Musset ha mescolato in una unica identità la donna e l’anemone.
C’est dans le mois de mars que tente de s’ouvrir
L’anémone sauvage aux corolles tremblantes.
Les femmes et les fleurs appellent le zéphyr;
Et du fond des boudoirs les belles indolentes,
Balançant mollement leurs tailles nonchalantes,
Sous les vieux marronniers commencent à venir.

À la Mi-Carême, Alfred de Musset, 1810-1857


Gris de lin