martedì 22 dicembre 2020

L’immagine imprevista

Pinot Gallizio, Piero Simondo, Elena Verrone, Michèle Bernstein, Guy Debord, Asger Jorn, Walter Olmo a Cosio di Arroscia (IM) nel luglio 1957 (foto: Ralph Rumney) - Fonte: Trucioli 


In quest’estate 2011, in quel di Finalborgo, graziosa cittadina che ancora conserva alcune sue vestigia d’altri tempi, si è tenuta una mostra di notevole interesse.
Se ne è parlato meno rispetto a certe mostre-spettacolo che oggi van tanto di moda ma in un certo senso valeva molto di più.
Perché nel complesso monumentale dei Chiostri di Santa Caterina, Oratorio de’ Disciplinanti, sono stati esposti libri e dipinti di Piero Simondo.
A mostra conclusa possiamo continuare a sfogliare il bel libro, a cura di Sandro Ricaldone, che ha fatto le funzioni di catalogo, e che è godibilissimo di per sé: L’immagine imprevista. Rendiconti, opere, interviste, Il Canneto Editore, Genova 2011.
Nel volume sono raccolti alcun scritti di Simondo (Ricordo Asger Jorn, Oh, mia Bauhaus immaginista!, Cosa fu il laboratorio sperimentale di Alba, La calata degli europei ad Alba, Guarda chi c’era, guarda chi c’è), alcune riproduzioni di suoi quadri, alcune interviste.
Un bel compendio, anche per chi si avvicinasse per la prima volta al mondo di Simondo.
L’artista è nato a Cosio d’Arroscia nel 1928.
Lassù tuttora vive e lavora [purtroppo Simondo è morto ai primi dello scorso mese di novembre]. Allievo all’Accademia Albertina di Torino, poi laureatosi in filosofia, comincia ad esporre ceramiche astratte nel 1952 ad Alba.
Nel 1954 inizia a produrre i monotipi su carta, e da lì seguiranno mille altre sperimentazioni.
Rifiuta ogni commercializzazione dell’opera d’arte e dà grande importanza al lavoro pedagogico, come passaggio di conoscenze e di esperienze, lavoro che per lui man mano si concretizza nel Laboratorio sperimentale del MIBA (Movimento Internazionale per un Bauhaus imaginista), nel CIRA fondato a Torino nel 1962 (Centro di cooperazione per un Istituto Internazionale di Ricerche Artistiche) e poi nei laboratori di attività sperimentali presso l’Istituto di Pedagogia e nella docenza di Metodologia e didattica degli audiovisivi all’Università di Torino.
 

Piero Simondo, Manica a vento, 1975 - Fonte: Unione Culturale Antonicelli

Esperienze importanti, un poco oscurate dal fatto che Simondo, con Guy Debord e pochi altri, fu uno dei fondatori dell’Internazionale Situazionista, movimento radicale di fondamentale importanza nella storia del Novecento, ma da cui presto Simondo si distaccò, a causa dei dissensi rispetto alla linea proposta da Debord.
Ci dice Sandro Ricaldone: «Simondo è una figura di grande interesse, che per via dei meccanismi del mercato (cui si è sempre sottratto) e di una certa miopia selettiva degli storici dell’arte [...] non ha goduto di una notorietà diffusa».
Ed effettivamente è un artista affascinante, ed un teorico originale e stimolante, ed un uomo disarmante nel suo candore e nella sua eleganza mentale. Questo volumetto ne è una bella testimonianza.
Date retta a noi, dategli almeno un’occhiata.

Piero Simondo: L’immagine imprevista. Rendiconti, opere, interviste, a cura di Sandro Ricaldone, il canneto editore, Genova 2011

Marco Innocenti in IL REGESTO (Bollettino bibliografico dell’Accademia della Pigna - Piccola Biblioteca di Piazza del Capitolo), Sanremo (IM), anno III, n° 1 (9), gennaio-marzo 2012

[Marco Innocenti è autore di diverse opere, tra le quali: Libro degli Haikai inadeguati, lepómene editore, 2020; Flugblätter (#3. 54 pezzi dispersi e dispersivi), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2019; articoli in Sanremo e l’Europa. L’immagine della città tra Otto e Novecento. Catalogo della mostra (Sanremo, 19 luglio-9 settembre 2018), Scalpendi, 2018; Flugblätter (#2. 39 pezzi più o meno d’occasione), Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2018; Sanguineti didatta e conversatore, Lo Studiolo, Sanremo (IM), 2016; Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla. Conversazioni con Marco Innocenti, Ventimiglia, Philobiblon, 2014; Sull’arte retorica di Silvio Berlusconi (con uno scritto di Sandro Bajini), Editore Casabianca, Sanremo (IM), 2010; con Loretta Marchi e Stefano Verdino, Marinaresca la mia favola. Renzo Laurano e Sanremo dagli anni Venti al Club Tenco. Saggi, documenti, immagini, De Ferrari, 2006]