Roman Bilinski, Il mio giardino, 1966, olio su tela cm. 100x70, Coll. privata, Bordighera - Fonte: Roman Bilinski |
"... Nella sua pittura si riflette il suo personaggio cordiale, espansivo, spesso scontroso e talvolta infantile ma sempre genuino.
Essa è soprattutto esaltazione coloristica, realizzata con l'uso di una tavolozza ricca di impasti materici sorretti da un solido impianto in cui il segno assume un caratter ora sensuale ora romantico.
Dalla sua barbara violenza cromatica trapelano i ricordi di una vita errabonda fra le selvagge steppe del Caucaso e le assolate spiagge della Crimea, fino alla sobria riviera ponentina che entra prepotentemente nel suo cuore.
Questo avviene non solo per il fascino irresistibile del nostro paesaggio, ma anche per il carattere semplice e dimesso della nostra gente, che trova assonanza con le sobrie tinteggiature delle case e contrasto con la natura rigogliosa ed esotica dei giardini, ricchi dei colori più screziati come pure dei profumi più inebrianti.
Bilinski ne rimane stregato e risolve questo rapporto amplificando le emozioni sulle tele con l'esuberanza e la gioia di un artista primitivo nell'isitnto ma ricco di profonda cultura e solide basi tecniche.
La sua innata vena naturalistica che affonda le radici nella tradizione tardoottocentesca russa, lo induce ad optare sempre per una poetica del vero rifuggendo anche i più allettanti richiami delle avanguardie.
E proprio questa sua coerenza lo porta, nel corso del suo lungo percorso artistico, a formarsi una personalità pur complessa e talvolta contraddittoria, ma sempre forte e vigorosa.
Bilinski è pittore e artista completo: non va dimenticata la sua vena di scultore che aprirebbe un discorso ancor più complesso e profondo, né i suoi incontri con Oskar Kokoshka, che arrischiscono notevolmente le sue conoscenze senza, però, modificare i tratti essenziali della sua personalità di uomo sereno e di artista "mediterraneo" nel senso più stretto del termine."
Leonardo Lagorio, La Pittura nel estremo Ponente Ligure dall'Ottocento al Primo Novecento, Edizioni Dell'Orso, dicembre 1992, Alessandria, ripreso dal blog (a cura di Marco Farotto) Roman Bilinski