domenica 25 ottobre 2020

La mia guerra dei sei giorni. Primo viaggio in Israele. Parte II

 
Il Lago di Tiberiade - Fonte: Wikipedia

[seguito di questo articolo]
 
La nonna [Remigia Pesante] era ancora furibonda per il sequestro dei Garofani Rossi di Sanremo, ma lo zio Eugenio pareva esserlo, per me incomprensibilmente, ancora di più.
Andava bofonchiando "porca..., i se sun piaji fina e bütüre" [porca... si sono presi persino le talee].
In realtà lo zio aveva cercato di importare di nascosto in Israele i Garofani Rossi di Sanremo con l’espediente dell’enorme mazzo che era stato sequestrato alla nonna, per utilizzarlo per la produzione di talee e il periodo che avremmo dovuto trascorrere in Israele avrebbe dovuto servire per farle attecchire.
Quindi ora gli toccava passare un mese con una integralista cattolica e un ragazzino scatenato in Terra Santa e al massimo avrebbe potuto cercare un luogo per installare un eventuale allevamento di fiori.
 
Siccome aveva individuato vicino al lago di Tiberiade il microclima ideale, la prima tappa un paio di giorni dopo fu un kibbutz da quelle parti. 
 
I miei parenti parevano rasserenati: la nonna perché cominciava a vedere luoghi, che nel  suo personalissimo immaginario apparivano familiari ( "ti vei, chi u Segnu’ u l’ha caminau sürve l‘aiga" [vedi, qui il Signore ha camminato sopra l'acqua]) ed Eugenio perché l'area attorno al mare di Galilea sembrava quella ideale per i suoi scopi.

Per parte mia mi godevo quella sorta di campeggio, tra ragazzi poco più vecchi di me, che mi dimostravano affetto e la sera mi accoglievano accanto al fuoco, mentre accompagnavano con la chitarra canzoni esotiche nella dolce lingua degli antenati.
 
L’unica nota un po’ inquietante era il via vai di ragazzi e ragazze che si allontanavano verso il buio con un corta mitraglietta a tracolla. 

I quattro giorni che trascorremmo in quella zona sono tra i più belli di quel periodo, mentre lo zio batteva i dintorni per individuare l’area più adatta alla coltivazione e la nonna restava incantata davanti al luogo dove il suo Dio aveva camminato sulle acque e aveva sparso i semi della sua predicazione; e lì vicino c’erano tutti i luoghi santissimi che non aveva mai sperato di visitare, Nazareth, Bethlaem, San Giovanni d’Acri, Cesarea, il Mar Morto, la Valle del Giordano e Gerusalemme, naturalmente.