L’obiettivo di questa tesi è quello di affrontare la progettazione di un nuovo quartiere residenziale a Vallecrosia, piccolo centro urbano in provincia di Imperia, cercando di soddisfare le direttive comunali e allo stesso tempo le istanze di efficientamento energetico ambientale, espresse nelle contemporanee progettazioni di eco-quartieri ed edifici N-Zeb <1.
Il punto di partenza del nostro lavoro corrisponde alla partecipazione alla competizione internazionale Solar Decathlon Europe 2019, avvenuta durante il Laboratorio di progetto Tecnologia e Ambiente, a cui la Scuola Politecnica di Genova ha partecipato insieme ad altre 8 Università italiane riunite nel Team SEEDItaly <2, di cui capofila è stato il Politecnico di Milano.
Fine della competizione è la progettazione di un Nucleo Abitativo N-Zeb, che sia concepito e progettato per essere innovativo dal punto di vista tecnologico, energetico, funzionale e formale. Il principio fondamentale della gara è che i progetti elaborati non rimangano prototipi fini a sé stessi, ma possano trasformarsi in edifici multipiano per la progettazione in scala urbana.
In sede di laboratorio quindi abbiamo sviluppato il prototipo base - modulo abitativo - elaborando il tema della competizione “densificazione urbana” come “densificazione verde” su base modulare, elementi che rimangono fondamentali nella fase di studio successiva per un edificio residenziale, che costituisce l’elemento base della pianificazione di un tessuto urbano.
Per l’applicazione di questo esercizio progettuale è stata scelta un’area all’interno del Comune di Vallecrosia per la quale l’Amministrazione prevede la trasformazione in Quartiere Residenziale, attualmente ad uso agricolo ma in stato di progressiva dismissione, caratteristiche che, facendone un “vuoto urbano” e una delle poche aree rimaste disponibili per interventi di nuova costruzione, la rendono adatta a questa sperimentazione.
Identificato come Distretto di Trasformazione n° 12 (D.T. 12), il sito si estende su circa 98.500 mq ed è suddiviso in 7 sub-distretti che ne differenziano a livello normativo i limiti quantitativi dell’intervento in termini di superficie agibile, numero di abitanti e standard urbanistici.
In sede di laboratorio il progetto è stato sviluppato ponendo maggiore attenzione sullo sviluppo del modulo abitativo in un quartiere residenziale, osservando solo parzialmente la normativa: l’organizzazione distributiva e funzionale dell’intervento è stata elaborata considerando il distretto nella sua totalità, tralasciandone la suddivisione interna in sub-distretti.
[...] L’idea della tesi nasce dalla volontà di coniugare il progetto originario sviluppato in laboratorio con una progettazione effettiva al fine di fare di questo intervento uno strumento per la risoluzione delle criticità esistenti e un’occasione di rilancio per il territorio.
In prima battuta è stato per noi fondamentale approfondire il significato di città giardino dalle sue origini ad oggi, cosa si intende per quartiere sostenibile e come questi due concetti si possano fondere e creare un unico pensiero pianificatorio che si possa rapportare con Vallecrosia nella sua realtà urbana e normativa.
Questa ricerca ci ha portato all’approfondimento dei riferimenti tipologici dati dal comune, il quale, per città-giardino intenderebbe una realtà di sobborgo residenziale a medio bassa densità insediativa, caratterizzato dalla presenza del verde e che viene resa conforme alle attuali necessità di efficientamento energetico attraverso l’orientamento tipologico del quartiere sostenibile, intendendo con questa espressione il livello più prettamente tecnologico e prestazionale dell’intervento.
Alla luce di queste considerazioni abbiamo trovato nel quartiere ecologico l’interpretazione che integra al meglio le esigenze del Comune quindi gli aspetti imprescindibili della città-giardino e quelli del quartiere sostenibile armonizzando in un approccio unitario i due relativi livelli di pianificazione a fronte delle note esigenze ambientali, ma anche sociali.
Su questa base il progetto da singola proposta è diventato una sequenza di 4 possibili approcci progettuali, partendo dal più frammentario, derivato dalle regole dettate dal P.U.C., per arrivare a quello finale, unitario, in linea con l’approccio più ecologico, articolando la progettazione su criteri scelti e gerarchizzati a fronte dell’analisi dell’area, dei precetti della normativa urbanistica ed edilizia e della nostra elaborazione delle previsioni-richieste fatte dalla committenza.
[...] Una prima analisi della Normativa Edilizia del Comune di Vallecrosia per le nuove edificazioni suggerisce una tipologia edilizia assimilabile alla casa a schiera e a quella in linea, tipologie edilizie residenziali tradizionali fino all’avvento della densificazione urbana del Secondo Dopoguerra che, con la costruzione di palazzi fuori scala rispetto al contesto tanto nei volumi quanto nelle forme, ha stravolto il tessuto urbano di Vallecrosia, distaccandola anche sul piano estetico dalla vicina Bordighera.
Questa tipologia inoltre risulta in linea con il modello di città-giardino preso a riferimento per la Nuova Area Residenziale, evitando l’alta densità edificatoria.
[...] Passando ora all’analisi del progetto, il Distretto di Trasformazione n° 12 (D.T.12) si presenta come un lotto di circa 98.000 m 2 attualmente ad uso agricolo, si inserisce nella piana costiera dei Piani di Vallecrosia e si tratta di un vuoto urbano delimitato a nord dalla Via Romana, che perimetra l’area ad una quota relativa di + 7 metri, a ovest da Via Giovanni Bosco, ad est da Via Padre Pio e dal confine con Bordighera ed infine a sud da Via Angeli Custodi. Queste vie perimetrali al lotto sono tra quelle su cui si concentra maggiormente il traffico veicolare di Vallecrosia e attorno alle quali l’attività edificatoria è stata più intensa. Attualmente è occupato da impianti a serra in gran parte abbandonati e dal notevole impatto ambientale. Il P.U.C. prevede il completamento del processo insediativo attraverso la realizzazione di nuova edilizia residenziale che dovrà essere caratterizzata da un elevato standard qualitativo dal punto di vista architettonico e dal punto di vista della sostenibilità ambientale e bio-ecologia, tale da porlo come modello di sviluppo e di studio in grado di attrarre un “turismo professionale”.
[NOTE]
1 N-Zeb, nearly Zero Energy Building, si intende un edificio a rendimento energetico elevato, il cui fabbisogno energetico (seppur minimo) venga coperto in larga parte da fonti rinnovabili. Il concetto espresso da questo termine si può assimilare a quello di casa passiva.
2 SEEDItaly, Sustainable Energy Efficient Design Italy, coordinato dal Politecnico di Milano.
Beatrice Boido e Federica Cannici, Cambiare Vallecrosia: da un modulo abitativo ad un eco-quartiere, Tesi di laurea, Università degli Studi di Genova, 2019
Il punto di partenza del nostro lavoro corrisponde alla partecipazione alla competizione internazionale Solar Decathlon Europe 2019, avvenuta durante il Laboratorio di progetto Tecnologia e Ambiente, a cui la Scuola Politecnica di Genova ha partecipato insieme ad altre 8 Università italiane riunite nel Team SEEDItaly <2, di cui capofila è stato il Politecnico di Milano.
Fine della competizione è la progettazione di un Nucleo Abitativo N-Zeb, che sia concepito e progettato per essere innovativo dal punto di vista tecnologico, energetico, funzionale e formale. Il principio fondamentale della gara è che i progetti elaborati non rimangano prototipi fini a sé stessi, ma possano trasformarsi in edifici multipiano per la progettazione in scala urbana.
In sede di laboratorio quindi abbiamo sviluppato il prototipo base - modulo abitativo - elaborando il tema della competizione “densificazione urbana” come “densificazione verde” su base modulare, elementi che rimangono fondamentali nella fase di studio successiva per un edificio residenziale, che costituisce l’elemento base della pianificazione di un tessuto urbano.
Per l’applicazione di questo esercizio progettuale è stata scelta un’area all’interno del Comune di Vallecrosia per la quale l’Amministrazione prevede la trasformazione in Quartiere Residenziale, attualmente ad uso agricolo ma in stato di progressiva dismissione, caratteristiche che, facendone un “vuoto urbano” e una delle poche aree rimaste disponibili per interventi di nuova costruzione, la rendono adatta a questa sperimentazione.
Identificato come Distretto di Trasformazione n° 12 (D.T. 12), il sito si estende su circa 98.500 mq ed è suddiviso in 7 sub-distretti che ne differenziano a livello normativo i limiti quantitativi dell’intervento in termini di superficie agibile, numero di abitanti e standard urbanistici.
In sede di laboratorio il progetto è stato sviluppato ponendo maggiore attenzione sullo sviluppo del modulo abitativo in un quartiere residenziale, osservando solo parzialmente la normativa: l’organizzazione distributiva e funzionale dell’intervento è stata elaborata considerando il distretto nella sua totalità, tralasciandone la suddivisione interna in sub-distretti.
[...] L’idea della tesi nasce dalla volontà di coniugare il progetto originario sviluppato in laboratorio con una progettazione effettiva al fine di fare di questo intervento uno strumento per la risoluzione delle criticità esistenti e un’occasione di rilancio per il territorio.
In prima battuta è stato per noi fondamentale approfondire il significato di città giardino dalle sue origini ad oggi, cosa si intende per quartiere sostenibile e come questi due concetti si possano fondere e creare un unico pensiero pianificatorio che si possa rapportare con Vallecrosia nella sua realtà urbana e normativa.
Questa ricerca ci ha portato all’approfondimento dei riferimenti tipologici dati dal comune, il quale, per città-giardino intenderebbe una realtà di sobborgo residenziale a medio bassa densità insediativa, caratterizzato dalla presenza del verde e che viene resa conforme alle attuali necessità di efficientamento energetico attraverso l’orientamento tipologico del quartiere sostenibile, intendendo con questa espressione il livello più prettamente tecnologico e prestazionale dell’intervento.
Alla luce di queste considerazioni abbiamo trovato nel quartiere ecologico l’interpretazione che integra al meglio le esigenze del Comune quindi gli aspetti imprescindibili della città-giardino e quelli del quartiere sostenibile armonizzando in un approccio unitario i due relativi livelli di pianificazione a fronte delle note esigenze ambientali, ma anche sociali.
Su questa base il progetto da singola proposta è diventato una sequenza di 4 possibili approcci progettuali, partendo dal più frammentario, derivato dalle regole dettate dal P.U.C., per arrivare a quello finale, unitario, in linea con l’approccio più ecologico, articolando la progettazione su criteri scelti e gerarchizzati a fronte dell’analisi dell’area, dei precetti della normativa urbanistica ed edilizia e della nostra elaborazione delle previsioni-richieste fatte dalla committenza.
[...] Una prima analisi della Normativa Edilizia del Comune di Vallecrosia per le nuove edificazioni suggerisce una tipologia edilizia assimilabile alla casa a schiera e a quella in linea, tipologie edilizie residenziali tradizionali fino all’avvento della densificazione urbana del Secondo Dopoguerra che, con la costruzione di palazzi fuori scala rispetto al contesto tanto nei volumi quanto nelle forme, ha stravolto il tessuto urbano di Vallecrosia, distaccandola anche sul piano estetico dalla vicina Bordighera.
Questa tipologia inoltre risulta in linea con il modello di città-giardino preso a riferimento per la Nuova Area Residenziale, evitando l’alta densità edificatoria.
[...] Passando ora all’analisi del progetto, il Distretto di Trasformazione n° 12 (D.T.12) si presenta come un lotto di circa 98.000 m 2 attualmente ad uso agricolo, si inserisce nella piana costiera dei Piani di Vallecrosia e si tratta di un vuoto urbano delimitato a nord dalla Via Romana, che perimetra l’area ad una quota relativa di + 7 metri, a ovest da Via Giovanni Bosco, ad est da Via Padre Pio e dal confine con Bordighera ed infine a sud da Via Angeli Custodi. Queste vie perimetrali al lotto sono tra quelle su cui si concentra maggiormente il traffico veicolare di Vallecrosia e attorno alle quali l’attività edificatoria è stata più intensa. Attualmente è occupato da impianti a serra in gran parte abbandonati e dal notevole impatto ambientale. Il P.U.C. prevede il completamento del processo insediativo attraverso la realizzazione di nuova edilizia residenziale che dovrà essere caratterizzata da un elevato standard qualitativo dal punto di vista architettonico e dal punto di vista della sostenibilità ambientale e bio-ecologia, tale da porlo come modello di sviluppo e di studio in grado di attrarre un “turismo professionale”.
[NOTE]
1 N-Zeb, nearly Zero Energy Building, si intende un edificio a rendimento energetico elevato, il cui fabbisogno energetico (seppur minimo) venga coperto in larga parte da fonti rinnovabili. Il concetto espresso da questo termine si può assimilare a quello di casa passiva.
2 SEEDItaly, Sustainable Energy Efficient Design Italy, coordinato dal Politecnico di Milano.
Beatrice Boido e Federica Cannici, Cambiare Vallecrosia: da un modulo abitativo ad un eco-quartiere, Tesi di laurea, Università degli Studi di Genova, 2019